Carla Spagnoli – Presidente onorario del Movimento per Perugia
Movimento per Perugia
giovedì 18 dicembre 2014
Case popolari: agli italiani 345 alloggi, agli stranieri 684...!
Carla Spagnoli – Presidente onorario del Movimento per Perugia
lunedì 15 dicembre 2014
MAFIA IN UMBRIA: TENIAMO ALTA LA GUARDIA!
UN NOSTRO ARTICOLO DEL GIUGNO 2013 SULLA MAFIA IN UMBRIA...!
Ancora una volta giungono notizie
di “strane” azioni criminali ai danni di attività commerciali umbre, relegate
in secondo piano tra le pagine di cronaca cittadina: l’ultima risale a ieri,
con un bar di Ponte Felcino seriamente danneggiato da una bomba molotov fatta
entrare nel locale attraverso un buco fatto nel muro. Gli inquirenti
sospettano, tra le varie piste, anche l’ombra del racket un tentativo di
estorsione come è avvenuto qualche giorno fa nel Tifernate.
L’Umbria, e in particolare il
capoluogo Perugia, è ormai diventata da più di un decennio terra di conquista
delle principali organizzazioni criminali (Camorra e ‘Ndrangheta in testa) :
secondo i magistrati e le forze dell’ordine, il processo di infiltrazione nel
sistema economico umbro dura ormai da oltre un decennio, da quando furono
assegnati gli appalti per la ricostruzione della regione dopo il violento
terremoto del 1997. Un rapporto dei servizi segreti datato al marzo 2010 ha
collocato la regione al quinto posto in Italia per presenza di clan mafiosi e
camorristici. Il giornalista e scrittore Claudio Lattanzi, nel libro “La mafia
in Umbria. Cronaca di un assedio”, ha dettagliatamente ricostruito le strategie
adottate da Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta per infiltrarsi negli appalti e
negli affari economici delle varie città umbre, da Perugia a Terni, da Gubbio a
Foligno, da Norcia a Narni, da Città di Castello ad Acquasparta.
La colpa è stata principalmente
delle amministrazioni comunali di sinistra che, con il loro buonismo e la loro
cecità, hanno permesso a imprese sospette provenienti dal sud Italia di potersi
accaparrare gli appalti edilizi dopo il terremoto, anche tramite il sistema dei
sub-appalti. Da lì è iniziata la lenta e inesorabile infiltrazione della mafia
nell’economia umbra attraverso acquisizioni di alberghi, agriturismi, bar, ecc.
e attraverso la nascita di società per nulla trasparenti che dopo pochi mesi,
se non giorni, sparivano nel nulla. Si è arrivati addirittura in certe zone come
Ponte San Giovanni alla richiesta del pizzo per garantire la protezione ai
commercianti onesti minacciati di ritorsioni. Infine, a favorire
l’infiltrazione mafiosa negli ultimi anni è stata la crisi economica che ha
reso gli imprenditori onesti impotenti di fronte all’enorme liquidità a
disposizione delle organizzazioni criminali e investita per essere riciclata.
Le istituzioni in questi anni non
hanno visto o non hanno voluto vedere e la situazione è ormai degenerata, dato
che, come ha denunciato anche lo scrittore Roberto Saviano all’ultimo Festival
del Giornalismo a Perugia, le organizzazioni criminali si sono
internazionalizzate, stringendo accordi e facendo affari con i grandi cartelli
criminali esteri nel redditizio business del traffico di stupefacenti.
Che cosa hanno fatto i comuni? La
regione non ha più infrastrutture ed è diventata ormai un’oasi felice per
spacciatori e organizzazioni mafiose.
Dinanzi a questa piaga sociale
diventa sempre più indispensabile prendere coscienza di questo problema e
affrontarlo con le giuste e decise cautele. Innanzitutto non si devono lasciare
soli gli imprenditori onesti e quelli che trovano il coraggio di denunciare
minacce e soprusi da parte delle organizzazioni criminali: in questo senso
sarebbe bene che la regione Umbria varasse delle misure a sostegno degli
imprenditori onesti e coraggiosi simili alla legge 15 del 2008 varata dalla
Commissione regionale Antimafia della regione Sicilia che prevede “ il rimborso
di oneri fiscali come le imposte sui redditi, i contributi previdenziali e le
imposte sugli immobili in favore degli imprenditori che denunciano richieste
estorsive o provenienti dalla criminalità organizzata, tendenti a modificare il
normale svolgimento dell’attività economica, cui sia seguita una richiesta di
rinvio a giudizio”. Inoltre, sarebbe auspicabile che i Comuni umbria si
adoperassero per emanare regolamenti atti a favorire gli imprenditori che
denunciano irregolarità attraverso un contributo annuo e agevolazioni fiscali,
come hanno fatto grandi comuni del sud come ad esempio Catania nel 2011.
Inoltre, le istituzioni devono
far sentire la loro vicinanza alle vittime erogando i contributi non appena
scatta la denuncia e il rinvio a giudizio e non dopo la costituzione di parte
civile: in questo modo, infatti, si può garantire alla vittima anche
un’assistenza giudiziaria, aiutandolo a sostenere le esose spese legali che
deve affrontare.
Quando capiranno le istituzioni
umbre che è giunta l’ora di agire?
Carla Spagnoli
Presidente Onorario del Movimento
per Perugia
giovedì 11 dicembre 2014
Fontana, sempre gli stessi problemi
Fontana è una zona dimenticata! È
dal 2011 che noi del Movimento per Perugia denunciamo le condizioni di degrado
del cimitero e della strada vicinale di collegamento con via Don Dario Pasquini
senza essere ascoltati. In questi giorni siamo tornati a visitare Fontana e ci
siamo resi conto, purtroppo, che nulla è cambiato: l’area sterrata d’ingresso
al cimitero presenta rifiuti sparsi e c’è ancora il profondo “fosso” che la
separa dalla strada e che è un pericolo per chiunque percorra questa strada a
piedi, in bici o in moto! Entrando al
cimitero è evidente lo stato di abbandono: i “servizi igienici” (?) continuano
a essere in pessime condizioni e non funziona nemmeno la luce del bagno, le
tombe a terra sono lasciate a se stesse, curate soltanto dai cari dei defunti,
i gradoni di terreno sono aridi e incolti e alcune piante necessitano di
potature e di cure. Le palette per raccogliere la spazzatura sono vecchie e
rotte, una delle fontanelle del cimitero perde acqua dalla tubatura e inoltre
la cappella continua a mostrare i segni delle infiltrazioni e dell’umidità e le
ringhiere, installate gratuitamente da un artigiano, sono arrugginite e senza
manutenzione! E che dire della strada vicinale di collegamento con via Don Dario
Pasquini? Più che una strada è una discarica a cielo aperto in cui si può
trovare di tutto, dai materassi abbandonati agli scarti dell’edilizia e
ferrosi, oltre alle immancabili e numerosissime siringhe usate e gettate
dappertutto! Questa strada vicinale ci offre un panorama paesaggistico stupendo
e sarebbe perfetta per fare passeggiate, se non fosse per lo stato pietoso in
cui è stata ridotta dall’incuria del Comune e dall’inciviltà di alcuni. Sono
anni che il Movimento per Perugia denuncia questo scempio! La vecchia
amministrazione di sinistra da una parte offriva questi pessimi “servizi” ai
perugini, dall’altro li tassava con tariffe cimiteriali sempre più alte! Ci
auguriamo che l’attuale amministrazione accolga le nostre segnalazioni e
intervenga al più presto, per far sì che Fontana e i suoi abitanti non si
sentano più dimenticati!
Virginio Curti
Presidente del Movimento per
Perugia
martedì 2 dicembre 2014
Movimento per Perugia: ronde a Ripa e non solo…
La criminalità diffusa che
minaccia la sicurezza dei cittadini ormai non è più soltanto un problema, ma è
diventata un'emergenza! Frazioni un tempo tranquille oggi sono visitate
giornalmente da ladri che violano la proprietà e l'intimità privata delle
famiglie direttamente dentro le proprie abitazioni. A Ripa gli abitanti hanno
detto basta, e hanno organizzato tramite la pro-loco un'assemblea pubblica
venerdì 28 novembre a cui hanno partecipato cittadini, associazioni ed alcuni
rappresentanti del Comune di Perugia e delle Forze dell’Ordine… Naturalmente
noi del Movimento Per Perugia non potevamo mancare. Dal dibattito sono emerse
alcune proposte da parte dei cittadini che gli amministratori presenti hanno
fatto proprie, ma che di fatto difficilmente potranno vedere concreta
realizzazione a causa della mancanza, pur vera ed innegabile, di fondi. Come si
può aumentare il numero dei vigili urbani senza denari? Che senso ha creare un
pur necessario coordinamento interforze tra polizia municipale, forestale e
provinciale se queste forze di fatto rimangono a piedi perché non hanno soldi
per la benzina e per il rinnovo del parco mezzi? In questo quadro ribadisco
quanto detto da me a nome del Movimento Per Perugia durante l'assemblea: prima
di tutto gli abitanti di Ripa hanno bisogno di soluzioni per l'immediatezza!
Questo piccolo paese è stato già capace di cominciare ad effettuare le “ronde”.
Invito il comune a favorire questo tipo di soluzione, unica a costo zero, non
solo a Ripa ma ovunque ci siano cittadini così attaccati al loro territorio da
fare queste azioni di volontariato e controllo aiutando gli stessi a ricevere
la formazione adeguata mediante l’utilizzo di personale delle forze dell'ordine
in pensione e fornendo loro le massime garanzie e assistenze legali nel caso
occorressero. Deve passare il principio che la violenza è dapprima quella di
chi entra in casa altrui senza permesso, non quella di chi difende ciò che ha
costruito con sacrificio!!! Inoltre è ora che il Comune approvi una delibera in
cui si mostri propenso alla costruzione di un Centro d’Identificazione ed
Espulsione (CIE) regionale che, per chi non lo sapesse, è il luogo in cui i
clandestini che delinquono vengono trattenuti per un periodo massimo di 90
giorni in attesa di essere identificati e poi espulsi!!! Diversamente da ciò,
cari abitanti di Ripa e cari perugini, continuerete a essere derubati con
sempre maggior frequenza e assisterete all’ennesima
assemblea dove ci verranno enunciati tanti buoni propositi, ma poche immediate
soluzioni!!!
Lorenzo Mattioni
Lorenzo Mattioni
Vicepresidente Movimento Per
Perugia
Emergenza carceri, chi pensa alla Polizia Penitenziaria?
La scorsa settimana il PD ha
organizzato a Perugia un convegno sull’emergenza carceri, evitando però
d’invitare i rappresentanti del SAPPE, il più rappresentativo sindacato di
Polizia Penitenziaria… In un paese dove tutto è al rovescio, tutti si
preoccupano per i carcerati ma nessuno spende una parola per le condizioni dei
nostri agenti penitenziari! I nostri politici fanno a gara per vittimizzare i
carcerati, ma le vere vittime di questa tragica emergenza sono proprio i
poliziotti penitenziari, carcerati senza aver commesso alcun crimine. Gli
agenti di Polizia Penitenziaria vengono trattati dallo Stato di cui sono
servitori peggio di criminali e carcerati: Donato Capece, segretario generale
del SAPPE, ha denunciato che da anni lo Stato non paga ai poliziotti né gli
avanzamenti di carriera né le indennità e che gli agenti devono pagare
addirittura l’affitto per l’uso delle stanze in caserma…. Come dire, si paga
per stare in carcere da innocenti! Nello steso tempo assassini, ladri,
stupratori, spacciatori e altri criminali continuano a godere di indulti,
sconti di pena e decreti “svuota carceri”…L’ultima vergogna di questo governo
Renzi in tema di carceri è stata l’istituzione, fatta con un “blitz” estivo, di
un indennizzo economico giornaliero di 8 euro al giorno per i carcerati! E i
soldi per la Polizia Penitenziaria dove sono? Perché non vengono pagati gli
avanzamenti di carriera, le indennità e gli straordinari ai poliziotti? Tutti
parlano dei suicidi e degli atti di autolesionismo dei carcerati, ma perché non
si parla degli oltre 100 suicidi di agenti della Polizia Penitenziaria negli
ultimi 10 anni? Inutile fare convegni di belle parole sulla situazione
penitenziaria se poi non si invitano i rappresentanti del SAPPE, gli unici in
grado di raccontare la nuda e cruda realtà, che vivono sulla loro pelle giorno
e notte! La nostra Polizia Penitenziaria, nonostante i continui tagli e le
carenze d’organico, svolge con zelo un lavoro eccezionale anche a tutela dei
detenuti: nei primi sei mesi del 2014, nelle carceri di Perugia, Terni, Spoleto
e Orvieto, sono stati ben 10 i tentati suicidi sventati dai nostri agenti! Chi
è che soccorre i detenuti quando stanno male o compiono atti di autolesionismo?
Chi interviene per sedare le risse in carcere? Chi è che deve affrontare le
sempre più frequenti rivolte nelle carceri? Gli agenti di Polizia
Penitenziaria! Ma di questo i nostri politici e la sinistra preferiscono non
parlare e lasciare che la Polizia Penitenziaria venga abbandonata dallo Stato!
Carla Spagnoli
martedì 25 novembre 2014
Stacchiamo la spina al Minimetrò!
Finalmente abbiamo un assessore a
Perugia che mette in discussione le spese per il Minimetrò…. L’assessore
Calabrese, commissario per la spending review, ha detto chiaramente che 10
milioni di euro l’anno per il Minimetrò il Comune non se li può permettere e
che le spese per la gestione e la manutenzione devono essere riviste… Sono anni
che il Movimento per Perugia dice queste cose! Abbiamo contestato quest’opera
inutile fin dalla sua inaugurazione e in tempi non sospetti abbiamo denunciato
che i costi del “brucomela” sarebbero stati devastanti per i bilanci pubblici
del Comune… Purtroppo avevamo ragione! Nessun politico ci ha dato ascolto in
questi anni e noi siamo stati soli in questa battaglia fatta con interventi e
volantinaggi contro l’inutile Minimetrò… Quando nel 2010 avevamo promosso una
raccolta firme per la chiusura del Minimetrò io in prima persona venivo presa
in giro e per i nostri politici e amministratori Carla Spagnoli era “quella che
non vuole il Minimetrò”! I dati sui passeggeri dimostrano ancora oggi che il
Minimetrò è un’opera fallimentare: nel 2013 si prevedevano oltre 10.000
passeggeri trasportati al giorno, nei fatti i passeggeri trasportati sono stati
circa 7.000… Un’opera fallimentare che però i cittadini hanno pagato e
continuano a pagare cara: il costo di realizzazione dell’opera è stato di circa
100 milioni di euro, cui si aggiungono i 10 milioni l’anno che i perugini
pagano tra mutuo, spese di gestione e manutenzione, energia elettrica e
rimborso per i biglietti rimasti invenduti! Senza queste risorse pubbliche,
esisterebbero ancora il Minemetrò e la Minimetrò Spa? L’assessore Calabrese ha
invocato l’intervento della Regione nel sostenere le spese per il Minimetrò e
ha assicurato che il Comune non venderà le sue quote nella società: noi andiamo
oltre e pensiamo che né i perugini né tantomeno gli umbri possono ancora pagare
10 milioni di euro l’anno per il “brucomela”, un’opera inutile e cara che
collega soltanto una piccola parte di Perugia. Le risorse impiegate per il
Minimetrò potrebbero essere investite per nuove navette bus più piccole e
frequenti e per risistemare e potenziare la nostra ferrovia: è ora di staccare
la spina al “brucomela”!
Carla Spagnoli
giovedì 20 novembre 2014
Mobilità, qual è il futuro della nostra ferrovia?
Nei giorni scorsi avevamo parlato
del progetto tram treno a Perugia, sottolineando la bontà dell’idea ma ponendoci
dei dubbi sulla reperibilità delle risorse. C’è un altro fattore che, a nostro
avviso, rende purtroppo impossibile qualsiasi progetto di tramvia a Perugia… Il
progetto tram treno, infatti, richiede necessariamente ferrovie perfettamente
operative e funzionanti che a Perugia non abbiamo! Sapete, cari perugini, quali
sono le condizioni delle nostre ferrovie? In questi anni sono stati buttati
centinaia di milioni di euro di soldi pubblici per interventi inutili e non
ultimati… Basti pensare al raddoppio ferroviario tra la stazione di Sant’Anna e
quella di Ponte San Giovanni: dopo più di 10 anni i lavori sono ancora al palo,
si devono ancora spendere circa 30 milioni di euro che però sono insufficienti
per ultimare l’opera che, a detta degli allora responsabili FCU, doveva essere
finita nel 2005! L’unico tratto della ferrovia fin qui raddoppiato è quello
Sant’Anna-Pallotta, costato circa due milioni di euro: sapete, cari perugini,
in che stato si trova? La scalo Pallotta, inaugurato in pompa magna il 22
gennaio 2004, già nove mesi dopo veniva lasciato in completo abbandono e al
posto dei passeggeri c’erano rifiuti, grossi massi e rami caduti ammassati
vicino le rotaie! A distanza di 10 anni la situazione non è cambiata molto, la
galleria della Pallotta è da sistemare e il doppio binario ovviamente non è
funzionante! Presidente Marini, assessore Rometti e Comune di Perugia, questa è
la ferrovia umbra che volevate rilanciare? Quei 30 milioni di euro dopo 10 anni
ci sono ancora? Si devono spendere per il raddoppio o non sono più esigibili?
Per non parlare dei treni elettrici che dovevano essere il fiore all’occhiello
della ferrovia umbra: dei quattro “Minuetto” elettrici a disposizione dell’ex
FCU, costati circa 18 milioni di euro, solo uno è funzionante e opera nella
tratta Umbertide-Ponte San Giovanni e in una piccola tratta FS…. Gli altri
giacciono in deposito perché non ci sono i soldi per i pezzi di ricambio! E
così sulla rete FCU elettrificata da Sansepolcro fino a Terni (ma non nella
tratta Ponte San Giovanni-Sant’Anna!) oggi viaggiano treni diesel obsoleti!
L’ex FCU, un tempo vanto per tutta l’Umbria, è stata lasciata al suo destino da
questa sinistra: non ci sono neanche i soldi per la manutenzione, per la
sistemazione delle stazioni o per riparare le tubature dei bagni pubblici! Da
quasi un anno i collegamenti Perugia-Terni vengono interrotti a Massa Martana
perché non viene riparata la galleria di San Gemini bisognosa di essere messa
in sicurezza… Questo provoca grandi disagi per i passeggeri che, per recarsi a
Terni, sono costretti a scendere a Massa Martana e prendere i bus sostitutivi.
Il servizio offerto agli utenti è pessimo, nonostante la cortesia e l’ottimo
lavoro svolto dal personale di bordo. Presidente Marini e assessore Rometti,
che intenzioni avete sulla Ferrovia Centrale Umbra? Purtroppo fino a quando non
ci sarà una risposta a questo quesito e se non verranno risistemati tutti i
binari ex FCU di Perugia è inutile parlare di progetto tram treno e di mobilità
alternativa!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
martedì 18 novembre 2014
Sicurezza, la politica nega ancora l’emergenza!
Durante il Convegno
internazionale sulla sicurezza tenutosi a Perugia venerdì e sabato scorso i
nostri politici hanno per l’ennesima volta minimizzato il problema sicurezza in
Umbria. Gianpiero Bocci, sottosegretario agli Interni, ha affermato che l’Umbria
sulla sicurezza ha un profilo migliore di tante altre realtà regionali…
L’assessore regionale alla sicurezza Fabio Paparelli ha addirittura detto che
il problema criminalità a Perugia è più percepito che reale e che l’emergenza
droga nel capoluogo umbro rientra nella media nazionale! Si vede che i nostri
politici sono più abituati a vivere nei palazzi che contano piuttosto che nelle
strade tra la gente! Le notizie di cronaca locale ci parlano continuamente di
operazioni antidroga, di intere vie del centro e delle periferie in mano a
balordi e spacciatori, di risse tra bande e di furti alle auto e negli
appartamenti. Il problema, caro assessore Paparelli, è reale, grave e non è
sentito soltanto a Perugia ma anche negli altri comuni umbri: basti pensare a
Umbertide, dove si sono formate le ronde notturne contro i furti e
l’insicurezza! In questi giorni a Perugia sono state continue le segnalazioni
di furti d’auto e appartamenti fatte da abitanti di diverse frazioni, da Ponte
Felcino a Ponte San Giovanni, da Ponte d’Oddi a Ripa, dove i residenti sono
stati costretti a formare delle “ronde notturne” per scoraggiare i balordi
dall’entrare in azione: cari Bocci e Paparelli, credete forse che queste
denunce siano frutto della fantasia dei cittadini? Davvero pensate che la
realtà è quella che avete descritto? Le nostre istituzioni e i nostri politici
continuano a negare o a sottovalutare l’emergenza sicurezza: già nel 2012,
durante una visita istituzionale a Perugia, il ministro Cancellieri aveva
negato l’emergenza criminalità in Umbria, sostenuta dalla Marini e dall’allora
sindaco Boccali… Peccato che nello stesso anno l’Umbria registrò un tasso di
mortalità per overdose pari al 3,8%, il più alto tasso di morti per overdose
tra le regioni italiane! Basta prendere in giro i cittadini: gli umbri, al di
là di dati e statistiche, non vogliono parole, ma più sicurezza!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
martedì 11 novembre 2014
Progetto tram treno a Perugia: ottima idea, ma con quali risorse?
In questi giorni a Perugia si sta
discutendo sulla possibilità di realizzare un progetto di trasporto pubblico
basato sul tram treno che andrebbe a utilizzare tutti i binari FCU, attivi e
dismessi, destinandoli a tram frequenti, veloci e silenziosi… L’idea in sé è
ottima perché il tram treno andrebbe a collegare il centro con tutte le
periferie della città, rimpiazzando i grossi e obsoleti autobus perugini. La
proposta di sfruttare le potenzialità delle ferrovie con le loro fermate
metropolitane già esistenti è un nostro vecchio pallino nella battaglia contro
l’inutile Minimetrò! Tuttavia oggi noi guardiamo la realtà e ci domandiamo:
quanto costerebbe nel dettaglio la realizzazione del tram treno a Perugia? Ci
sono le risorse per attuare il progetto? Le istituzioni da dove prenderebbero
questi soldi? Se le risorse ci sono e se sappiamo dove attingere, allora ben
venga la realizzazione di un progetto innovativo e lungimirante come il tram
treno, ma se non si sanno i costi e non ci sono i soldi, allora è inutile
continuare a parlare di proposte e di progetti… I perugini non possono essere
presi in giro! Purtroppo, 70 anni di politica clientelare e di cattiva
amministrazione della sinistra non si cancellano in un giorno e si sa che a
Perugia non ci sono le risorse. Inoltre, sappiamo tutti che a Perugia esiste
un’opera inutile e fallimentare per la quale ogni anno si spendono oltre 10
milioni di euro: il Minimetrò! Fino a quando esisterà il Minimetrò non sarà
possibile realizzare progetti alternativi per la città! A tal proposito,
condividiamo in pieno la lettera aperta scritta al sindaco da Eros Paneni… Eros
Paneni in questi anni ha seguito, da perugino libero, le vicende sulla gestione
poco trasparente di Umbria Mobilità e del Minimetrò denunciando, con bilanci,
documenti e dati alla mano, le cifre pazzesche versate da Comune e Regione per
mantenere il “brucomela”: egli è la persona più informata sul Minimetrò! Noi
del Movimento per Perugia facciamo nostre le sue domande: quali voci sono
comprese nel contratto di servizio da 8.220,31 euro più IVA? Chi paga i mutui
del Minimetrò? Quanto si paga ogni anno per la corrente che fa funzionare il
Minimetrò? E questa corrente viene forse pagata in toto dal Comune? Bisogna
rendere pubblici i bilanci e i dati del “brucomela”… I perugini devono sapere
la verità!
Carla Spagnoli
lunedì 10 novembre 2014
Emergenza sicurezza tra San Marco e Ponte d’Oddi!
Da quando la caserma dei
Carabinieri di Ponte d’Oddi è stata trasferita, nella zona tra San Marco e
Ponte d’Oddi è tornata l’emergenza sicurezza come previsto! Da diversi giorni,
infatti, i residenti denunciano continui furti di pneumatici dalle automobili e
nella sola giornata di martedì sono state ben tre le auto razziate. Alcuni
cittadini hanno segnalato anche l’aumento dei furti negli appartamenti in
questi ultimi giorni. Come purtroppo temevamo, la chiusura della caserma dei
Carabinieri di Ponte d’Oddi ha avuto l’effetto di far tornare balordi e
criminali nella zona! Nel 2012, quando
per la prima volta si paventò la possibilità di chiudere la caserma per la
spending review, noi come Movimento per Perugia, con comunicati e volantinaggi,
sollecitammo l’allora sindaco Boccali e il Comune a farsi carico dell’affitto
dei locali, unico provvedimento in grado di mantenere la caserma dei
Carabinieri a Ponte d’Oddi… I nostri appelli caddero nel vuoto! La sinistra per
mesi negò il problema sostenendo, per bocca dei suoi consiglieri e assessori,
che la caserma non sarebbe stata né chiusa né trasferita: due anni dopo fu chiusa!
Dal 2012 a oggi lo spaccio e i furti sono ritornati a San Marco, Montegrillo e
Ponte d’Oddi e l’insicurezza tra i residenti è tangibile! Questo è quello che
ci ha lasciato la sinistra, quella stessa sinistra che non ha accolto la nostra
proposta di pagare l’affitto dei locali per la caserma mentre per oltre 20 anni
ha pagato regolarmente l’affitto del locale concesso agli “amici” Arci di Ponte
d’Oddi… Sapete, cari perugini, quanto abbiamo pagato per questo affitto negli
ultimi 22 anni? Oltre 156.000 euro! Ma si sa, i “compagni” vengono sempre prima
dei cittadini. Come se non bastasse, i residenti di Ponte d’Oddi hanno dovuto
subire un’altra beffa: i locali che prima ospitavano i Carabinieri da circa una
settimana sono stati destinati all’accoglienza di 28 rifugiati politici, che si
aggiungono ai circa 10 rifugiati già accolti due anni fa
a Ponte d’Oddi! Di questa decisione la cittadinanza non è stata resa partecipe
né informata dalle istituzioni… Questi locali non potevano essere destinati a
un presidio della Municipale, richiesto più volte dai residenti? Perché si
pensa più agli stranieri (rifugiati politici?) che agli italiani?
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
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venerdì 7 novembre 2014
Perugia, ancora premi di produzione ai dirigenti comunali!
Un’inchiesta del quotidiano
“Repubblica” ha riportato alla cronaca la vergognosa questione dei premi di
produzione ai dirigenti del Comune di Perugia. I 36 dirigenti comunali,
infatti, si sono da poco divisi circa 188.000 euro in premi di produzione per
obiettivi del 2012 riconosciuti dalla vecchia amministrazione di sinistra,
ricevendo in media circa 5.200 euro a testa… Si tratta di cifre che si
aggiungono ai già lauti stipendi percepiti da questi dirigenti, ovviamente
pagati dai perugini! Sapete, cari perugini, a chi sono stati riconosciuti i
premi di produzione? Il “generoso” Comune di Perugia ha riconosciuto a una
dirigente un premio di 8.271 euro per la ‹‹razionalizzazione dei beni mobili
attraverso l’aggiornamento informatico delle attrezzature presenti nelle
strutture››… In poche parole, la dirigente è stata premiata con oltre 8.000
euro per aver contato le scrivanie e i computer degli uffici! Tanto per non
scontentare nessuno, il Comune ha premiato pure i dirigenti che non hanno
raggiunto gli obiettivi: un obiettivo non raggiunto, ad esempio, è stato quello
di far riaprire in tempo i bagni pubblici di via Boncambi, eppure i due
dirigenti che se ne sono occupati hanno ricevuto i premi di produzione di circa
2000 euro… Come dire, un “premio al fallimento”! Per anni la sinistra e
l’allora sindaco Boccali hanno elargito lauti premi di produzione (quale?) come
fossero regalie ai “virtuosi” dirigenti comunali che non hanno migliorato affatto
il nostro Comune con il loro “lavoro”… Vergogna! Quali sono i criteri con cui
il Comune giudica il lavoro dei suoi dirigenti? Quali sono i criteri che
stabiliscono le cifre dei premi di produzione? Perché vengono premiati anche i
dirigenti che non raggiungono gli obiettivi? Perché, puntualmente, quasi tutti
i dirigenti vengono promossi e premiati? Le famiglie e le imprese perugine,
vessate da tasse locali altissime e sempre più in difficoltà, hanno il diritto
di sapere e di essere informati!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
martedì 4 novembre 2014
Perugina-Nestlè: i sindacati sono “vivi”!
Dopo il nostro articolo allarmato
e allarmante sulla situazione dello stabilimento “Perugina” di San Sisto e sul
comportamento ambiguo della Nestlè, finalmente i sindacati hanno “battuto un
colpo” denunciando il crollo dei volumi produttivi nel 2014, il continuo
ricorso ai contratti di solidarietà, il mancato rientro dei lavoratori
stagionali, la dismissione di alcune produzioni e il rischio concreto di
licenziamenti! Le notizie che avevamo anticipato la settimana scorsa sui
giornali, dati alla mano, sono state confermate dagli stessi sindacati che,
pungolati sulla “Perugina”, hanno cominciato finalmente a fare il loro lavoro:
difendere gli operai e l’azienda! Speriamo che non sia troppo tardi. Le
istituzioni continuano a tacere, l’azienda pure, ma le voci che escono dalla
“Perugina” sono preoccupanti e inquietanti: cosa c’è realmente sotto la
cioccolata…? Noi, come Movimento e io in prima persona come nipote della
fondatrice e perugina monitoreremo passo dopo passo gli sviluppi della vicenda
e denunceremo tutto senza paura e senza peli sulla lingua…
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
lunedì 3 novembre 2014
Ancora assunzioni di dirigenti regionali… L’opposizione dov’è?
Ci risiamo! La giunta Marini, con l’ennesimo
“blitz” di nascosto ai cittadini, si prepara ad assumere nuovi dirigenti in
Regione anticipando la campagna elettorale… Con la delibera 1.216, infatti, la
giunta ha istituito una posizione dirigenziale temporanea per l’ambito di
coordinamento “Imprese e Lavoro” e un’altra per l’ambito “Territorio
infrastrutture e mobilità” e ha previsto l’istituzione di tre figure
dirigenziali temporanee da riempire con personale regionale di categoria D…
Sapete quanto costeranno in più alle casse regionali queste tre figure
dirigenziali? Circa 27.000 euro ognuna! Il consigliere regionale ex leghista
Cirignoni ha denunciato questo ennesimo “blitz” della sinistra e ha fatto la
sua parte, ma dov’è il resto dell’opposizione? Dove sono i 4 consiglieri di
Forza Italia, i 3 consiglieri di Fratelli d’Italia, gli altri 2 consiglieri del
Nuovo Centrodestra e il consigliere dell’Udc? Perché nessuno porta avanti certe
battaglie, dimostrando di essere una vera opposizione? Perché nessuno dice la
sua su questo tema e non approfondisce? Quella dei dirigenti e dei vergognosi
“premi di produzione” è una battaglia che il Movimento per Perugia porta avanti
da tempo in tutta solitudine, senza essere seguito da chi, all’interno del
Consiglio regionale, dovrebbe fare opposizione alla sinistra e alla Marini! È
mai possibile che solo io, che non sono né consigliere regionale, né
consigliere comunale e che faccio politica per pura passione, senza incarichi
di alcun genere, debba essere l’unica a fare queste denunce e a prendere le
difese dei cittadini che hanno votato questi signori? L’“opposizione” in
Regione c’è perché ha i suoi consiglieri, ma non si vede! Ma si sa, questa è la
politica degli interessi e dei compromessi… I “puri” non sono di questo mondo!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
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giovedì 30 ottobre 2014
Perugina: qual è il futuro dello stabilimento?
Cosa sta succedendo alla
Perugina? Nonostante il silenzio generale di sindacati e politici, continuano a
susseguirsi voci allarmanti circa il futuro dello stabilimento di San Sisto,
che non promettono nulla di buono. Ormai è sotto gli occhi di tutti il
disimpegno della Nestlè e la sua volontà di non puntare sulla Perugina:
ricordiamo ancora la vergognosa vicenda dei Baci “Lanvin” venduti in Francia,
dove ogni riferimento al marchio “Perugina” e allo stabilimento di San Sisto
era stato eliminato, quasi fosse una vergogna e non un vanto da mostrare in
tutto il mondo! In questi ultimi 4 anni i volumi produttivi dello stabilimento
di San Sisto sono crollati verticalmente, tanto che nel 2014 l’azienda stessa
ha comunicato la perdita di circa 1.000 tonnellate di produzione… Questo crollo
ha portato la Nestlè a fare continui ricorsi alla Cassa Integrazione e ora ai
contratti di solidarietà per tutte le categorie di dipendenti. Ancora una volta
il conto salato di questo smantellamento viene pagato dai lavoratori, padri e
madri di famiglia! E che dire delle politiche fin qui (non) adottate dalla
multinazionale svizzera per il rilancio del marchio “Perugina” anche
all’estero? Oltre al penoso “Bacio Lanvin” vogliamo parlare della vendita degli
impianti di torrefazione del cacao alla Barry Callebaut? Vogliamo parlare dei
prodotti che prima la “Perugina” produceva per altri marchi e che ora non
produce più? Alcuni lavoratori non sono neanche sicuri se verranno prodotte le
uova pasquali il prossimo anno! Alcune produzioni sono state spostate in altri
stabilimenti della Nestlè, come se la “Perugina” fosse un’azienda controllata
come le altre e non un pezzo di storia della città di Perugia e dell’intera
nazione… Vergogna! Oggi l’azienda è in mano a manager cinici e senza passione,
che non hanno alcuna voglia di risollevare lo stabilimento e che vedono la “Perugina”
come una semplice rampa di lancio per la loro carriera! Dal giugno 2014, il
nuovo direttore dello stabilimento è un manager svizzero che non parla neanche
italiano, a dimostrazione della voglia della Nestlè di dialogare con i
lavoratori e di rilanciare il marchio “Perugina”! Per finire ci sono molti
dubbi e ombre sulla recente gestione poco trasparente dell’azienda: sono mesi,
ormai, che le Forze dell’Ordine varcano i cancelli dello stabilimento per dei
controlli.
Da 20 anni, ogni ottobre, il centro
di Perugia si riempie di gente con l’evento Eurochocolate e diventa per i
turisti la “città del cioccolato” ma questo è stato possibile solo grazie alla
storia del “Bacio Perugina”! Ripetiamo la domanda: cosa sta succedendo alla
“Perugina”? Perché i sindacati e i politici stanno zitti? Perché i cittadini
non vengono informati? Cosa si sta facendo per salvare l’azienda e i suoi
lavoratori, patrimonio di tutta Perugia? Ancora aspettiamo qualcuno che chieda
alla Nestlè quali sono le sue reali intenzioni per il 2015 e per il futuro. In
questi giorni si sta parlando giustamente della vertenza AST di Terni e dello
smantellamento delle acciaierie, vertenza sottaciuta per troppo tempo, ma se
Terni piange Perugia, con la sua “Perugina”, di certo non ride eppure nessuno
ne parla! La storia della “Perugina” è indissolubilmente legata a quella della
mia bisnonna Luisa e per me e la mia famiglia la “Perugina” rappresenta molto
di più di una semplice azienda o di un marchio. Per questo non posso restare in
silenzio o occuparmi di altro mentre un pezzo importante di storia perugina sta
lentamente morendo!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
martedì 28 ottobre 2014
Terni, città gravemente malata!
La città di Terni è gravemente
malata e non solo per le vicende dei lavoratori AST… Parliamo di un rischio ben
più grave. È tristemente noto che il polo siderurgico contribuisce ad aumentare
i valori di polveri sottili che si riversano nell’aria, nell’ambiente e nei
cibi che ingeriamo! I residenti del quartiere Prisciano si ritrovano i terrazzi
pieni di polvere bianca, una polvere che uccide con i suoi elevatissimi valori
di Arsenico e Nichel! Per non parlare della scellerata gestione di discariche
più o meno lecite, come la “galleria dei veleni” di Tescino (costata cento
milioni di euro) che presenta infiltrazioni di metalli contaminati e Cromo
Esavalente. Ma è tutto il territorio ternano a essere ormai irrimediabilmente
inquinato da sostanze tossiche per decine di anni a venire! Questo scempio è
stato possibile soprattutto grazie al silenzio di politici e sindacati: anche
per questo gli operai ternani, stanchi di essere presi in giro, durante lo
sciopero generale hanno duramente fischiato e contestato le istituzioni e i
leader della Triplice, in primis la leader CGIL Camusso. Non possiamo
permettere che la Thyssen chieda al Ministero dell’Ambiente un’ulteriore
espansione della discarica in direzione della Cascata delle Marmore… Si
ricordino i signori della ThyssenKrupp che stiamo parlando di un’area candidata
a diventare patrimonio dell’Unesco! È ora di finirla con il “negazionismo
ambientale”! Siamo in completo disaccordo con l’incoerenza dell’amministrazione
ternana, colpevole di aver sminuito il disastro ecologico ai danni del nostro
territorio. L’amministrazione è colpevole di una vergognosa sudditanza nei
confronti della ThysenKrupp, ma è soprattutto colpevole di un atteggiamento
opportunistico nei confronti dei rischi connessi all’incolumità dei cittadini!
Il tasso di mortalità per tumori nel territorio ternano è in continuo aumento e
basta guardare i dati ARPA sulla qualità dell’aria che, guarda caso, escono
fuori proprio con i recenti annunci di licenziamento… È forse un caso? Noi del
Movimento per Perugia auspichiamo uno studio chiaro e trasparente sulle zone
maggiormente colpite da inquinamento, uno studio che dovrà essere commissariato
e seguito da un’azione concreta di bonifica ambientale, finanziata da fondi
europei. La salute dei cittadini non ha prezzo e il destino di una città come
Terni non può essere oggetto di speculazioni finanziarie!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
giovedì 23 ottobre 2014
RITORNIAMO SULLA SANITA’ UMBRA…
Siamo rimasti sbigottiti sentendo l’intervista
che giorni fa il Direttore Generale dell’azienda ospedaliera Walter Orlandi ha
rilasciato al Tg3 Umbria delle 14,00, a proposito del problema barelle
nell’ospedale di Perugia… Visto il
nostro precedente articolo sul tema, ci sembra opportuno replicare punto per
punto alle dichiarazioni di Orlandi. Il Direttore, nell’intervista, afferma che
nell’ospedale di Perugia si fanno circa 47.000 ricoveri: in realtà i ricoveri
sono 41.000 circa, di cui solo 32.000 in degenza ordinaria perché il
day hospital non rientra nel computo delle barelle e il problema riguarda essenzialmente
alcuni reparti medici. Strano che Orlandi dimentichi questo particolare e non
citi i dati forniti dal suo stesso ospedale… Nel passaggio successivo
dell’intervista il dottor Orlandi afferma che i pazienti nelle barelle sostano
solo per alcune ore nei corridoi o al massimo 24 ore… Innanzitutto ci risulta
che alcuni malati vengono parcheggiati nei corridoi anche più giorni, e non
solo alcune ore! Ancora più grave, però, è che un medico come il direttore
Orlandi minimizzi in questo modo il problema: stiamo parlando di reparti
delicatissimi come Oncologia, Geriatria, Pneumologia, eccetera, reparti in cui
un paziente non dovrebbe sostare neanche un minuto in corridoio scaricato su
una barella, questo non è da paese civile! Inoltre non ci risulta che ci sia
alcun protocollo che comporti l’assegnazione di posti in base all’urgenza o
alla gravità della situazione. Un medico come lei, caro Orlandi, dovrebbe
sapere benissimo che alcuni pazienti possono stare in corridoio alcune
ore, altri non ci possono stare neanche un minuto e non ci risulta l’esistenza
di protocolli scritti che tengano conto di questo problema! Inoltre ci risulta
che l’Azienda ospedale di Perugia, pur essendo un ospedale di “eccellenza” come
ha ripetuto il direttore Orlandi, non ha alcun protocollo scritto, certificato
e approvato sulle urgenze (che tra l’altro è un preciso dispositivo di legge
che deve essere sottoscritto dai sindacati): un vero disastro! Questo è frutto
di sola dimenticanza? Questa “incuria” comporta pesanti responsabilità per
medici e infermieri che sono costretti ad accettare malati gravi in corridoio e
la cui responsabilità non viene certo sminuita da una organizzazione che fa
acqua da tutte le parti. I medici e gli infermieri del Santa Maria della
Misericordia si prodigano oltre ogni limite e si assumono responsabilità
pesantissime (abbiamo visto teleferiche di fili volanti per attaccare
apparecchiature elettriche delicate piene di luci e grafici da utilizzare in
corridoio: cosa sulle quali qualunque magistrato, se mai volesse fare una
capatina in ospedale, avrebbe certo da ridire). Questo vuol dire mandare al
massacro non solo i pazienti spesso anziani e con poche disponibilità
economiche (i ricchi potrebbero accedere a camere a pagamento o strutture
private) ma anche tutto il personale… Fatto sicuramente eclatante per lei caro
Direttore che viene dalle file della CGIL! A sentire poi l’intervista,
sembra quasi che la colpa dei reparti pieni di barelle sia degli umbri che
scelgono Perugia invece degli ospedali periferici: si è mai chiesto il
caro Direttore perché la gente non vuole andare negli ospedali periferici? La
presidente Marini, che tanto si vanta di questi ospedali, ha forse fatto un
buco nell’acqua? Si è mai chiesto il dottor Orlandi quale sia la qualità dei
servizi offerti negli ospedali periferici? E maliziosamente si potrebbe
chiedere alla presidente Marini e al dottor Orlandi come mai il problema si
verifica soprattutto nei reparti medici e non in quelli chirurgici
nonostante pompose presentazioni comprensive di cene in ospedale? Che poi
il direttore Orlandi dica che i pazienti vadano a morire in ospedale in
maniera “inappropriata” non solo e’ inaccettabile ma è oltremodo scandaloso:
dove deve morire un paziente? Magari non in un ospedale ad alta
specialità ma sicuramente in uno dove il paziente possa essere assistito con
dignità e alta professionalità! Se c’è un luogo speciale per i pazienti
oncologici, perché non deve esserci anche per gli altri pazienti? Si può morire
in prima classe assistiti con tutta la professionalità oppure a casa, lasciati
a famiglie disperate e totalmente ignare di assistenza medica? Come mai il
direttore Orlandi, per anni alla guida della ASL2, non ha mai sentito il
bisogno di creare allora servizi così delicati? Forse allora gli conveniva che
fosse l’ospedale a farlo, sempre per motivi economici di risparmio per far
vedere la sua capacità manageriale? Nell’intervista Orlandi lascia trasparire
che debbano essere gli altri a fare, ma questo è un gioco al massacro che
coincide fortemente con la mancanza di un’assessore regionale alla sanità che
possa mediare e organizzare!
Il problema barelle si potrebbe
risolvere con alcune semplici misure: al “Santa Maria della Misericordia” ci
sono interi piani vuoti o adibiti ad altro (almeno 3), con camere attrezzate
(ossigeno, luci speciali e altro, a costi elevati) che, una volta adibite a
degenza, potrebbero accogliere benissimo i pazienti lasciati nei corridoi… Al
IV piano dell’ospedale ci sono gli uffici della direzione medica, dove ogni
dirigente ha il proprio studio: così, mentre alcuni reparti sono strapieni di
pazienti in barella lasciati nei corridoi, abbiamo piani tolti alla assistenza!
Direttore Orlandi, perché in queste camere non vengono sistemati i pazienti che
stanno nei corridoi visto che, come dice lei, ci stanno solo poche ore? Forse
perché ciò comporterebbe l’assunzione di nuovi infermieri? Forse è più facile
programmare gli infermieri per un certo numero di pazienti e poi farli
scoppiare per assisterne molti di più addirittura in corridoio? Qui crolla il
mito della sanità umbra virtuosa presa a modello dal dottor Orlandi e dalla
presidente Marini, una sanità che pensa più ai conti che alla salute degli
umbri! Non è un caso che molti umbri fuggono dalla regione… Torneremo presto
anche su questo! Per concludere in bellezza, il Direttore Generale ha affermato
che sulle criticità dell’ospedale di Perugia lui e il suo staff “ci stanno
lavorando”: ma caro Orlandi, chi è che, tra il ruolo di Commissario e quello di
Direttore Generale, da più di 10 anni è al vertice della sanità umbra? Chi è il
principale consigliere della Marini in tema di sanità? Dov’è stato lei e cosa
ha fatto in tutti questi anni? C’è stata qualche carenza nella programmazione e
nel controllo? Se ne accorge solo quando finalmente anche la stampa comincia a
pubblicare foto a tutti conosciute e sfortunatamente diventate la prassi e non
l’eccezione? Da quando c’è questo problema quante volte è stato prima
sottaciuto e poi negato? Per molto tempo il Direttore Generale ha negato
l’esistenza del problema, almeno fino a una famosa lettera aperta ad un
giornale di una consigliera della sinistra che abbandonava Perugia per Foligno
perché messa anche lei in barella… Vuole il direttore Orlandi che andiamo a
ricercare nella stampa tutte le volte che ha negato il problema barelle?
A dare un ulteriore colpo alla
credibilità dei vertici sanitari è stata l’inchiesta delle Iene che ha mostrato
come l’Asl paga quasi il triplo per un paio di plantari per bambini rispetto a
un privato (172 euro a paio contro i 69 euro spesi dal privato).. Una volta
interpellato il Direttore dell’Asl 1 ha prima chiesto di verificare
la notizia, poi ha notato che già la segnalazione era stata fatta loro dallo
stesso privato che ha chiamato “Le Iene” e infine ha promesso che farà
applicare uno sconto del 20% sul prodotto, che verrà a costare così 138 euro,
ovvero il doppio rispetto a quanto paga il privato: bell’affare! Quanto
costeranno in più all’Asl prodotti e attrezzature ben più importanti, come ad
esempio le carrozzine? Queste sono delle prese in giro fatte a danno dei
cittadini umbri, le vere vittime di questa truffa!
Ci auguriamo che il binomio
Marini-Orlandi vada a cadere al più presto in favore di persone nuove che
mettano al primo posto non il semplice e cieco risparmio, ovviamente del tutto
necessario ma da perseguire con nuovi modelli e idee aumentando l’efficacia e
non la sterile efficienza, ma in primo luogo la salute e il benessere dei
cittadini, oltre alla sacrosanta tutela del personale sanitario!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per
Perugia
martedì 21 ottobre 2014
Polemica Guasticchi-Guarducci: il nostro pensiero
Come semplici cittadini perugini
che amano la nostra città vorremmo dire la nostra a proposito della diatriba
Guasticchi-Guarducci su Eurochocolate, senza voler essere difensori dell’uno o
accusatori dell’altro. Sappiamo che l’evento Eurochocolate ha diviso i perugini
fin dalla sua fondazione nel 1993. Per alcuni, la manifestazione viene vista
come fonte di confusione che non porta duraturi benefici alla città e al suo
centro storico… Tuttavia è innegabile che, uscendo dai confini dell’Umbria,
Eurochocolate è visto come un evento attrattivo per i turisti e rende famosa la
nostra Perugia che ogni anno ad ottobre si riempie di gente, proprio come
vorremmo noi! Certo, si può discutere sull’organizzazione, sulla natura
dell’evento e sulla sua ubicazione, ma non si può negare che con Eurochocolate
non si incrementa solo il turismo ma anche il guadagno degli esercizi
commerciali, a vantaggio di tutta la città! L’ex presidente della Provincia
Guasticchi ha dato la colpa della sconfitta di Perugia capitale europea della
cultura 2019 alla fama di Eurochocolate che, secondo lui, oscurerebbe le
bellezze artistiche e paesaggistiche della città… Noi crediamo francamente che
la sconfitta di Perugia 2019 sia da attribuire agli errori e all’immobilismo
della politica umbra, che non ha saputo dare un’immagine di Perugia degna di
una capitale culturale europea: basti pensare a come (non) è stata affrontata
l’emergenza sicurezza e droga o alla vergognosa vicenda della chiesa di San
Bevignate… Cosa hanno fatto i politici per far vincere Perugia? Le istituzioni
locali, tra cui la provincia governata da Guasticchi fino a pochi giorni fa,
dove sono state in questi anni? Perché non hanno proposto delle alternative
all’evento Eurochocolate, tali da rilanciare il nostro centro? Perché
Guasticchi ha dato il patrocinio della Provincia alla manifestazione, se questa
era un danno per il capoluogo umbro? Noi pensiamo che Eurochocolate, così
com’è, possa anche essere ripensato, ma prima bisogna ideare alternative valide
per ripensarlo: non si può solo distruggere, bisogna anche saper costruire e
proporre! Le alternative non mancherebbero certo: perché, ad esempio, non si
pensa a un grande evento alimentare che valorizzi le tradizioni e le tipicità
dei territori umbri? A Perugia abbiamo l’Università dei Sapori, riconosciuta a
livello internazionale per la sua qualità ed eccellenza nella cultura
dell’alimentazione: le istituzioni potrebbero collaborare con questa scuola,
magari per organizzare un grande evento di cucina che potrebbe benissimo
attrarre gente al pari di Eurochocolate… Oppure, se si vuole promuovere un
evento culturale o per le famiglie, potremmo benissimo guardare alle esperienze
delle altre città: a Lucca, ad esempio, ogni anno si organizza a cavallo tra
ottobre e novembre il “Lucca Comics & Games”, una fiera dedicata al
fumetto, all’animazione e ai giochi che ogni anno attira migliaia di famiglie
con i figli e turisti da ogni parte che vengono ad ammirare Lucca e il suo
centro storico, bello come il nostro: perché un evento simile non viene
organizzato a Perugia? Sarebbe un’ottima idea per riportare le nostre famiglie
e nostri figli nel centro storico! Con questi eventi potrebbe decollare il
turismo, potrebbe rivivere il nostro centro e Perugia, con le sue bellezze
artistiche e naturali, potrebbe rinascere come vera città culturale europea, al
di là di Eurochocolate!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
venerdì 17 ottobre 2014
AST Terni, un altro pezzo d’Italia in svendita
Da un giorno all’altro circa 550 dipendenti dell’AST di Terni potranno essere licenziati, ritrovandosi senza un lavoro… Stiamo parlando di 550 famiglie che la multinazionale tedesca ThyssenKrupp sta per mettere sul lastrico con un piano industriale “lacrime e sangue” che, oltre ai 550 licenziamenti, prevede il dimezzamento delle attività produttive delle acciaierie e la chiusura di uno dei due altoforni. Così, nell’immobilismo generale di politica e istituzioni, una città come Terni, che vive delle sue acciaierie, lentamente muore… Eppure le acciaierie ternane erano considerate un vanto per l’Umbria e per tutta l’Italia per la tecnologia e per la qualità dell’acciaio e Terni, grazie all’AST, è ritenuta a ragione uno dei poli siderurgici più importanti d’Europa. L’impressione è che non si voglia trovare un reale antidoto al male che affligge le acciaierie ternane e il destino sembra ormai delineato: non ci sarà nessun piano di rilancio del comparto siderurgico con buona pace di chi, in buona fede, crede ancora in un governo capace di prendere in mano una situazione volutamente compromessa! La nostra classe politica a partire dal premier Renzi è succube, se non complice, di un progetto tutto europeo che sta smantellando le nostre acciaierie (basti pensare ai casi di Taranto e Piombino) e svendendo la nostra economia! Dove sono stati i sindacati? Dove sono stati i principali media in tutti questi mesi? Perché la vertenza AST non ha avuto il giusto risalto a livello nazionale? Gli operai e tutti i ternani fanno bene a ribellarsi e a loro va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza nelle loro proteste e in questa battaglia di dignità! Noi li invitiamo a continuare a lottare e a fare “blocco” contro chi, sindacati e politici, li ha illusi per ottenere voti e consensi… Il tempo delle promesse è finito!
Presidente onorario del Movimento per Perugia
martedì 14 ottobre 2014
Gli italiani sempre più discriminati!
Siamo
giunti a un punto di non ritorno! Il Comune di Perugia ha pubblicato la
graduatoria delle domande ammesse al Fondo nazionale per la locazione, che
garantisce contributi per pagare gli affitti rispettando certi requisiti… Quasi
tutti i beneficiari sono stranieri e su 352 ammessi solo 80 sono cittadini
umbri! Ormai in Umbria e in Italia sembra che certe tutele e servizi sociali
vengano garantiti soltanto agli immigrati! Pensiamo, ad esempio,
all’assegnazione delle case popolari: in tutti i comuni, gli immigrati occupano
le prime posizioni delle graduatorie, a discapito degli italiani, grazie al
basso reddito e al numero dei figli a carico, spesso alto… Un alloggio popolare
su due viene assegnato a stranieri, con buona pace delle famiglie italiane
costrette a tempi d’attesa interminabili nella speranza, spesso vana, di avere
una casa! A Terni, pochi giorni fa, 39 case popolari su 60 disponibili sono
state assegnate a cittadini stranieri. Presidente Marini, perché nella legge
regionale sull’edilizia residenziale sociale non viene reintrodotta la
distinzione tra cittadini italiani o di uno Stato dell’UE e cittadini di altri
stati? Perché agli immigrati non viene richiesta la residenza o l’attività
lavorativa da almeno 10 anni nel comune dove si richiede l’alloggio?
Basterebbero queste modifiche per dare maggiori speranze alle nostre famiglie!
E
che dire delle risorse spese dallo Stato per l’accoglienza dei profughi e dei
rifugiati? Recentemente il governo Renzi, con una mossa furbesca, ha inserito
all’interno del Decreto sugli stadi una norma che stanzia 130 milioni per
l’accoglienza degli immigrati: che c’entrano gli stadi con l’immigrazione?
Perché queste risorse non vengono destinate alle Forze dell’Ordine o al Fondo per
le espulsioni? Ecco come noi italiani veniamo beffati e presi in giro da chi ci
governa! Lo Stato, per ogni profugo e richiedente asilo
che viene accolto, spende 35 euro al giorno, cifra che sale a 45 euro se si
tratta di minori non accompagnati. A questi immigrati vengono garantiti 15 euro
di ricarica telefonica al momento del loro arrivo, pasti completi 7 giorni su
7, tutto l’occorrente per dormire (dal materasso alle lenzuola), 2,50 euro
fissi al giorno, vestiti, indumenti intimi e prodotti per l’igiene personale,
oltre alle lezioni di italiano… Nei casi di emergenza, inoltre, i clandestini
vengono ospitati anche negli alberghi delle varie città, con pernottamenti a
spese dello Stato! Tutto questo mentre i cittadini italiani diventano più
poveri, hanno sempre meno diritti e assistono impotenti allo smantellamento
dello Stato sociale! A guadagnarci in questo vero e proprio “business
dell’accoglienza” ci sono le solite associazioni, Arci e cooperative sempre in
prima fila nel sostenere un retorico buonismo a spese nostre, buonismo che a
loro rende bene!
Per
non parlare dell’assistenza sanitaria ai clandestini negli ospedali: quanto
spende ogni anno lo Stato per garantire le cure ai clandestini? E qual è la
spesa degli ospedali in Umbria?
Pensiamo,
inoltre, alle spese che lo Stato sostiene per mantenere i clandestini che
delinquono rinchiusi nelle carceri: ogni clandestino incarcerato costa allo
Stato circa 300 euro al giorno, considerando anche la “variabile sanità” (cure
per i malati, agenti impiegati nella sorveglianza durante i ricoveri in
ospedale, ecc.)… Ci sono stati casi in cui i poliziotti sono stati contagiati
da gravi malattie come la Tubercolosi!
Tutto
questo retorico buonismo porta inevitabilmente allo sbarco di nuovi
clandestini: giovedì scorso sono sbarcati a Perugia in aereo circa trenta
profughi, provenienti da nazioni come Bangladesh e Siria, che verranno smistati
nei vari centri d’accoglienza della provincia, con tutte le garanzie sopra
descritte! E pensare che i servizi segreti hanno da tempo lanciato l’allarme su
possibili infiltrazioni di militanti dell’Isis tra i migranti che vengono in
Italia: stiamo rischiando, con questa politica, di accogliere coloro che
vogliono invaderci!
Nel
frattempo, le nostre imprese chiudono, vessate dalle tasse, i nostri giovani
fuggono via per mancanza di lavoro e di prospettive e i nostri anziani sono
costretti a elemosinare a testa bassa per le strade perché non riescono a
vivere con le loro misere pensioni, sempre se hanno una pensione… Questo è il
vero razzismo oggi in Italia!
Carla
Spagnoli
Presidente
onorario del Movimento per Perugia
lunedì 6 ottobre 2014
Marciapiede di Fontignano… Un problema non nuovo!
Ritorniamo ancora una volta sul
problema del marciapiede tra i due nuclei abitati di Fontignano che si
interrompe in prossimità di una curva cieca vicina alla scuola della frazione,
pericolosissima per i pedoni e per i bambini della scuola. Giovedì scorso, in
una seduta di commissione del Comune di Perugia, il dirigente comunale Leonardo
Naldini ha detto che è stata la prima volta che ha sentito parlare
dell’argomento… Evidentemente il dirigente non legge i giornali locali! In un
articolo del 15 novembre 2012, infatti, noi del Movimento per Perugia avevamo
già denunciato con tanto di foto la mancanza di un pezzo di marciapiede proprio
in prossimità della scuola e della curva, che ancora oggi è un pericolo sia per
gli automobilisti sia per i pedoni e per i bambini che escono dalla scuola.
Nello stesso articolo del 2012 avevamo accusato l’allora amministrazione
Boccali di essersi dimenticata della frazione di Fontignano e dei suoi
abitanti, che segnalavano il problema senza essere ascoltati… Purtroppo avevamo
ragione! Invitiamo la nuova amministrazione a completare
il marciapiede al più presto, non dimenticandosi di avvisare per tempo il
dirigente “distratto”…
Lorenzo Mattioni
Vicepresidente del Movimento per
Perugia
venerdì 3 ottobre 2014
Sanità umbra, altro che qualità!
Ritorniamo ancora una volta sulla
situazione dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia e sulla
“virtuosità” della sanità umbra tanto sbandierata dalla Marini e dalla sua
giunta… Virtuosità che è solo di facciata, che riguarda solo la gestione del
bilancio ma non certo la qualità dei servizi! Abbiamo purtroppo toccato con
mano la vera realtà dell’ospedale perugino, dove ognuno di noi ha qualche
parente, amico o conoscente ricoverato… Un esempio lampante è il reparto di
Geriatria dove gli anziani ricoverati, bisognosi più di tutti di cure e
attenzioni da parte della struttura ospedaliera, spesso vengono lasciati per
giorni in barelle parcheggiate lungo i corridoi, su materassi non idonei, in
condizioni precarie! Non basta certo l'abnegazione del personale tutto che,
sottodimensionato rispetto al numero di pazienti da assistere si prodiga in
tutte le maniere per cercare di ovviare agli inconvenienti che un paziente in
corridoio comporta. Non è facile assistere pazienti in corridoio, soprattutto
pazienti ”fragili” come si dice in gergo e intorno ai quali si organizzano
convegni, discussioni e dibattiti. Ma nessuno pensa a loro, nessuno pensa che
un paziente in corridoio è estremamente complicato in quanto tutte le manovre
di assistenza sono complesse, dal fornire il cibo fino alla terapia o ancor
peggio all'assistenza durante le funzioni corporali. Questa è una vera e
propria vergogna indegna di una regione che si vanta di essere civile e che i
cittadini, indignati contro una classe politica assolutamente ignara rispetto a
questi problemi, non tarderanno a punire.
Nelle camere del reparto
geriatria, l’aria condizionata delle bocchette viene tenuta al massimo di
giorno e di notte sopra i letti dei pazienti, che di conseguenza vengono
colpiti da polmoniti e altre malattie, mentre i parenti o coloro che assistono
questi anziani sono addirittura costretti a munirsi di coperte o altri
indumenti per coprirsi! Ricordiamo che stiamo parlando del reparto Geriatria,
dove i pazienti sono particolarmente delicati e hanno bisogno di essere
scaldati, non dell’aria condizionata tenuta al massimo!
La “virtuosa” Regione Umbria ha
pensato bene di risparmiare sul personale già insufficiente, sui servizi e sul
materiale. Prendiamo sempre l’esempio di Geriatria, dove in tutto il reparto
operano solo due infermieri e a fatica vengono cambiati gli aghi delle flebo,
perché manca il materiale!
Situazione simile abbiamo nel
reparto di gastroenterologia, dove sono stati chiusi molti posti letto, si sono
ridotti gli infermieri, ma ora abbiamo tanti letti aggiunti… Il risultato è che
il numero di pazienti rimane sempre lo stesso, ma con meno infermieri per
l’assistenza! Questo giochino di ridurre i posti letto tenendo fermo il numero
degli infermieri comporta un aumento degli straordinari, un lavoro massacrante
per il personale sanitario dell'ospedale e turni pazzeschi con carichi di
lavoro indegni di un paese civile che non solo porta ad una riduzione della
assistenza, abbiamo già spiegato che assistere un paziente in corridoio è
assolutamente inidoneo da un punto di vista sanitario, ma provoca problemi,
rischio di errori, stanchezza e indignazione da parte di tutto il personale.
Sono quasi 50 i letti aggiunti
ogni giorno in ospedale, equivalenti quasi a due corridori del Silvestrini che
sono stati chiusi per sistemare studi, ambulatori, tutta la direzione medica
con grandi stanze tavoli e mobili, uno per ogni medico della struttura.
Il resto del personale
dell'ospedale Santa Maria della misericordia sta attualmente facendo miracoli
cercando di ridurre errori, inconvenienti e disagi per i pazienti, ma fino a quando si
riusciranno? Fino a quando
l'indignazione non susciterà una protesta anche plateale? Nei corridoi
serpeggia stanchezza, rabbia e frustrazione per quello che sta succedendo. I
vertici aziendali e in primis il
direttore Orlandi, che si vanta su tutti i giornali dei grandi risultati della
sua gestione (che a noi risulta fallimentare, basta leggere il libro bianco che
anche ad occhi profani appare un disastro, ma torneremo su questo), sembra
essere superiore e non toccato da questi problemi.
Sicuramente tutto questo si ripercuoterà
in un problema politico visto che sono quasi 3000 i dipendenti dell'ospedale
che da un giorno all’altro saranno chiamati a votare.
Questa è l’eccellenza della
nostra sanità! Sapete, infine, perché nei corridoi si trovano le barelle e non
i letti? Svelato l’arcano. La legge fa distinzione tra barelle e letti: i letti
implicano l’assunzione di nuovo personale, le barelle no. È così che la Regione
Umbria è la più virtuosa nelle classifiche della sanità nazionale, a discapito
della qualità dei servizi che offre ai suoi pazienti!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
venerdì 26 settembre 2014
Perugia, ancora letti nei corridoi del Silvestrini!
Un cittadino ha segnalato
l’ennesimo episodio di barelle parcheggiate nei corridoi dell’ospedale Santa
Maria della Misericordia di Perugia…. Sono mesi che noi del Movimento per
Perugia denunciamo da soli questa situazione incivile, raccogliendo le
segnalazioni della gente! Non è la prima volta che reparti come Oncologia e
Geriatria sono occupati da decine di barelle che ostruiscono i corridoi,
rendendo il passaggio difficile persino a medici e infermieri! I pazienti a
volte sono costretti a restare giorni e
giorni nei corridoi dei reparti in attesa di una camera… Questo è un insulto
alla dignità dei malati, che stanno alla mercé di tutti, e dei cari che li
assistono, nonché ai medici che devono curarli! Il problema dei posti letto
all’ospedale, ormai, per i perugini è diventato la normalità… Questo non è da
paese civile! I vertici sanitari, a partire dalla Presidente Marini e dal
Direttore Generale Walter Orlandi, devono solo vergognarsi per aver permesso
certi scempi nei nostri ospedali! Cara Presidente Marini, è questa l’eccellenza
della sanità umbra, da lei tanto sbandierata? Un bilancio “virtuoso” può forse
giustificare certi disservizi incivili a danno dei cittadini?
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
mercoledì 24 settembre 2014
Caso San Bevignate, il Comune intervenga!
La vicenda dello studentato che
dovrebbe sorgere di fronte la chiesa di San Bevignate, purtroppo, è tutt’altro
che chiusa…. L’Adisu amministrata da Maurizio Oliviero, incurante delle
proteste dei perugini e dei dubbi di legittimità avanzati dal precedente
consiglio comunale, nelle scorse settimane ha mandato tutti i documenti alla
Soprintendenza per ottenere una nuova autorizzazione dopo quella scaduta! La
cosa grave è che se il Comune di Perugia non interviene il palazzone di fronte
la chiesa si farà! Il progetto edilizio, che costerebbe circa 12 milioni di
euro, è un vero e proprio scempio, che andrebbe a deturpare e sminuire la chiesa
medievale di San Bevignate, ricca di storia e orgoglio della nostra Perugia.
L’assessore Prisco, coordinatore perugino di Fratelli d’Italia, ha affermato
che adesso il Comune non può intervenire, una specie di
resa… Ma perché in campagna elettorale veniva detto il contrario? Perché si
gioca allo scaricabarile? La giunta Romizi, e in particolare il vicesindaco
Barelli che sulla vicenda San Bevignate ha incentrato la sua campagna
elettorale, si assuma le sue responsabilità e prenda fin da subito una posizione
netta contro questo progetto che i perugini non vogliono! Noi del Movimento per
Perugia, che siamo stati affianco ai cittadini nelle manifestazioni di protesta
e nella raccolta firme, continueremo a tenere alta la guardia per mettere una
volta per tutte la parola “fine” alla triste vicenda!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
giovedì 18 settembre 2014
La Regione “in rosso” assume nuovi dirigenti!
Il 16 luglio 2014, con la
delibera N. 486, l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha confermato
la procedura per assumere un nuovo “Dirigente Esperto di Organizzazione per le
Assemblee legislative”, procedura già deliberata nel marzo 2013 dallo stesso
Ufficio di presidenza, e ha previsto anche l’assunzione di due funzionari… La
decisione di assumere un nuovo dirigente regionale da “scegliere” tra pochi
eletti con concorso non risponde ad alcuna concreta necessità ed è, oltre che
inutile, vergognosa! Che senso ha assumere nuovi dirigenti se il Consiglio
regionale nel 2015 sarà ridotto del 33% e sarà composto da soli 20 consiglieri?
Perché l’Ufficio di presidenza non ha tenuto conto degli esuberi del comparto
della dirigenza della Regione? Perché assumere nuovi dirigenti per concorso in
una fase storica di forti tagli in tutti gli enti statali e locali? Forse siamo
già in campagna elettorale? Ricordiamo anche che tra qualche anno la Regione si
ritroverà in organico altri dirigenti per effetto del ridimensionamento delle
province e delle numerose società partecipate e che perciò non c’è alcuna
necessità di assumere una nuova figura dirigenziale, se non quella, forse, di
qualche politico della Regione stessa! Il documento è stato approvato anche da due consiglieri di “destra” membri dell’Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale, uno originario di Città di Castello e
l’altro di Terni…. Evidentemente destra e sinistra, quando di mezzo ci sono i
loro interessi, vanno sempre d’accordo, in barba a chi li ha eletti!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
sabato 13 settembre 2014
Famiglia, Perugia segua l’esempio di Assisi!
Ad
Assisi, con grande lungimiranza, il consiglio comunale ha approvato una mozione
a tutela della famiglia naturale, formata da un uomo e una donna… Dopo le
mozioni della Regione Lombardia e di città come Verona e Palermo, anche ad
Assisi si parla, finalmente, di tutela e di sostegno alla famiglia
tradizionale! Al sindaco Claudio Ricci e alla sua maggioranza va il nostro
sostegno e il nostro plauso per l’ottima iniziativa, iniziativa coraggiosa che
va contro le solite polemiche strumentali della sinistra e delle associazioni
LGBT. Oggi si cerca sempre più di fare confusione tra genere maschile e genere
femminile, ma è la natura ad aver stabilito la differenza tra maschio e
femmina… Ogni creatura, sia essa un bambino, un animale o una pianta, da sempre
nasce dall’unione tra un maschio e una femmina, non tra individui dello stesso
sesso! La famiglia tradizionale ogni giorno è sottoposta ad attacchi ideologici
e propagandistici: in alcune scuole, anche umbre, si continua a dare
un’immagine falsa e distorta della famiglia, attraverso raffigurazioni e
letture ideologiche inneggianti all’amore omosessuale… È ora di dire basta!
L’educazione, anche sessuale, dei figli spetta alle famiglie, non alle scuole
né, tantomeno, alle associazioni LGBT, con le loro tesi devianti! La mozione
approvata ad Assisi costituisce un grande passo a tutela della famiglia
naturale… Noi del Movimento per Perugia invitiamo il sindaco Romizi a prendere
Assisi come modello di riferimento e chiediamo a gran voce che anche a Perugia
la maggioranza approvi al più presto una mozione in difesa della famiglia!
Carla
Spagnoli
Presidente
onorario del Movimento per Perugia
mercoledì 10 settembre 2014
Acciaierie di Terni, il governo pensi ai lavoratori!
L’incontro di lunedì scorso tra
la ThyssenKrupp e le delegazioni sindacali non ha portato, purtroppo, grandi
notizie per i lavoratori dell’AST… Nonostante le proteste, le manifestazioni e
gli scioperi della fame, la ThyssenKrupp resta ferma sulle sue decisioni,
annunciando 550 esuberi e lo spegnimento del secondo forno fusorio! Siamo
preoccupatissimi per le sorti dei lavoratori AST e per questa grave situazione
ormai nazionale, che va ben oltre i confini dell’economia ternana e umbra. Il
“piano” Thyssen, finalizzato al dimezzamento delle attività produttive, metterà
sul lastrico numerose famiglie nonostante Terni, grazie alle sue acciaierie,
sia considerata a ragione uno dei poli siderurgici più importanti d’Europa!
Tali vicende rispecchiano l’attuale situazione nazionale, con la nostra classe
politica complice di un progetto tutto europeo volto alla svendita della nostra
economia! Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti dei lavoratori e
auspichiamo un piano di rilancio industriale delle acciaierie ternane
attraverso un reale intervento del governo italiano, scardinato dai voleri
della multinazionale tedesca e dai soliti tecnocrati europei!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per Perugia
venerdì 18 luglio 2014
“Eccellenza della sanità umbra”: letti nei corridoi del Silvestrini!
All’ospedale di Perugia c’è un’emergenza
posti letto… Da giorni si sta parlando di quest’emergenza che purtroppo non ci
sorprende, perché da tempo noi del Movimento per Perugia denunciamo questa
situazione incivile, raccogliendo le segnalazioni che ci sono giunte. Non è la
prima volta che i reparti dell’ospedale di Perugia sono occupati da decine di barelle
che ostruiscono i corridoi, rendendo difficile il passaggio persino a medici e
infermieri! Non c’è rispetto per il malato che sta alla mercé di tutti! Questo
non è da paese civile! Ancor più grave è la notizia che uno dei corridoi più
ostruiti sia addirittura quello di Oncologia, dove nei corridoi i letti con
pazienti ricoverati a volte non si contano! Questo è un grave disservizio dell’ospedale
di Perugia, è un insulto alla dignità dei pazienti e dei cari che li assistono,
nonché ai medici che devono curarli… A che cosa è dovuto tutto questo? Si
risparmia sulla pelle dei pazienti per tirare fuori un bilancio “virtuoso”? I
vertici sanitari, a partire dalla Presidente Marini e dal Direttore Generale
Walter Orlandi, devono vergognarsi per aver permesso certi scempi nel nostro
ospedale la cui qualità, in questi ultimi anni, è crollata verticalmente! Cara
Presidente Marini, questa è la sanità umbra di qualità, di cui lei tanto si
vanta? Questo è il “modello da esportare” in tutta Italia?
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia
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