Siamo rimasti sbigottiti sentendo l’intervista
che giorni fa il Direttore Generale dell’azienda ospedaliera Walter Orlandi ha
rilasciato al Tg3 Umbria delle 14,00, a proposito del problema barelle
nell’ospedale di Perugia… Visto il
nostro precedente articolo sul tema, ci sembra opportuno replicare punto per
punto alle dichiarazioni di Orlandi. Il Direttore, nell’intervista, afferma che
nell’ospedale di Perugia si fanno circa 47.000 ricoveri: in realtà i ricoveri
sono 41.000 circa, di cui solo 32.000 in degenza ordinaria perché il
day hospital non rientra nel computo delle barelle e il problema riguarda essenzialmente
alcuni reparti medici. Strano che Orlandi dimentichi questo particolare e non
citi i dati forniti dal suo stesso ospedale… Nel passaggio successivo
dell’intervista il dottor Orlandi afferma che i pazienti nelle barelle sostano
solo per alcune ore nei corridoi o al massimo 24 ore… Innanzitutto ci risulta
che alcuni malati vengono parcheggiati nei corridoi anche più giorni, e non
solo alcune ore! Ancora più grave, però, è che un medico come il direttore
Orlandi minimizzi in questo modo il problema: stiamo parlando di reparti
delicatissimi come Oncologia, Geriatria, Pneumologia, eccetera, reparti in cui
un paziente non dovrebbe sostare neanche un minuto in corridoio scaricato su
una barella, questo non è da paese civile! Inoltre non ci risulta che ci sia
alcun protocollo che comporti l’assegnazione di posti in base all’urgenza o
alla gravità della situazione. Un medico come lei, caro Orlandi, dovrebbe
sapere benissimo che alcuni pazienti possono stare in corridoio alcune
ore, altri non ci possono stare neanche un minuto e non ci risulta l’esistenza
di protocolli scritti che tengano conto di questo problema! Inoltre ci risulta
che l’Azienda ospedale di Perugia, pur essendo un ospedale di “eccellenza” come
ha ripetuto il direttore Orlandi, non ha alcun protocollo scritto, certificato
e approvato sulle urgenze (che tra l’altro è un preciso dispositivo di legge
che deve essere sottoscritto dai sindacati): un vero disastro! Questo è frutto
di sola dimenticanza? Questa “incuria” comporta pesanti responsabilità per
medici e infermieri che sono costretti ad accettare malati gravi in corridoio e
la cui responsabilità non viene certo sminuita da una organizzazione che fa
acqua da tutte le parti. I medici e gli infermieri del Santa Maria della
Misericordia si prodigano oltre ogni limite e si assumono responsabilità
pesantissime (abbiamo visto teleferiche di fili volanti per attaccare
apparecchiature elettriche delicate piene di luci e grafici da utilizzare in
corridoio: cosa sulle quali qualunque magistrato, se mai volesse fare una
capatina in ospedale, avrebbe certo da ridire). Questo vuol dire mandare al
massacro non solo i pazienti spesso anziani e con poche disponibilità
economiche (i ricchi potrebbero accedere a camere a pagamento o strutture
private) ma anche tutto il personale… Fatto sicuramente eclatante per lei caro
Direttore che viene dalle file della CGIL! A sentire poi l’intervista,
sembra quasi che la colpa dei reparti pieni di barelle sia degli umbri che
scelgono Perugia invece degli ospedali periferici: si è mai chiesto il
caro Direttore perché la gente non vuole andare negli ospedali periferici? La
presidente Marini, che tanto si vanta di questi ospedali, ha forse fatto un
buco nell’acqua? Si è mai chiesto il dottor Orlandi quale sia la qualità dei
servizi offerti negli ospedali periferici? E maliziosamente si potrebbe
chiedere alla presidente Marini e al dottor Orlandi come mai il problema si
verifica soprattutto nei reparti medici e non in quelli chirurgici
nonostante pompose presentazioni comprensive di cene in ospedale? Che poi
il direttore Orlandi dica che i pazienti vadano a morire in ospedale in
maniera “inappropriata” non solo e’ inaccettabile ma è oltremodo scandaloso:
dove deve morire un paziente? Magari non in un ospedale ad alta
specialità ma sicuramente in uno dove il paziente possa essere assistito con
dignità e alta professionalità! Se c’è un luogo speciale per i pazienti
oncologici, perché non deve esserci anche per gli altri pazienti? Si può morire
in prima classe assistiti con tutta la professionalità oppure a casa, lasciati
a famiglie disperate e totalmente ignare di assistenza medica? Come mai il
direttore Orlandi, per anni alla guida della ASL2, non ha mai sentito il
bisogno di creare allora servizi così delicati? Forse allora gli conveniva che
fosse l’ospedale a farlo, sempre per motivi economici di risparmio per far
vedere la sua capacità manageriale? Nell’intervista Orlandi lascia trasparire
che debbano essere gli altri a fare, ma questo è un gioco al massacro che
coincide fortemente con la mancanza di un’assessore regionale alla sanità che
possa mediare e organizzare!
Il problema barelle si potrebbe
risolvere con alcune semplici misure: al “Santa Maria della Misericordia” ci
sono interi piani vuoti o adibiti ad altro (almeno 3), con camere attrezzate
(ossigeno, luci speciali e altro, a costi elevati) che, una volta adibite a
degenza, potrebbero accogliere benissimo i pazienti lasciati nei corridoi… Al
IV piano dell’ospedale ci sono gli uffici della direzione medica, dove ogni
dirigente ha il proprio studio: così, mentre alcuni reparti sono strapieni di
pazienti in barella lasciati nei corridoi, abbiamo piani tolti alla assistenza!
Direttore Orlandi, perché in queste camere non vengono sistemati i pazienti che
stanno nei corridoi visto che, come dice lei, ci stanno solo poche ore? Forse
perché ciò comporterebbe l’assunzione di nuovi infermieri? Forse è più facile
programmare gli infermieri per un certo numero di pazienti e poi farli
scoppiare per assisterne molti di più addirittura in corridoio? Qui crolla il
mito della sanità umbra virtuosa presa a modello dal dottor Orlandi e dalla
presidente Marini, una sanità che pensa più ai conti che alla salute degli
umbri! Non è un caso che molti umbri fuggono dalla regione… Torneremo presto
anche su questo! Per concludere in bellezza, il Direttore Generale ha affermato
che sulle criticità dell’ospedale di Perugia lui e il suo staff “ci stanno
lavorando”: ma caro Orlandi, chi è che, tra il ruolo di Commissario e quello di
Direttore Generale, da più di 10 anni è al vertice della sanità umbra? Chi è il
principale consigliere della Marini in tema di sanità? Dov’è stato lei e cosa
ha fatto in tutti questi anni? C’è stata qualche carenza nella programmazione e
nel controllo? Se ne accorge solo quando finalmente anche la stampa comincia a
pubblicare foto a tutti conosciute e sfortunatamente diventate la prassi e non
l’eccezione? Da quando c’è questo problema quante volte è stato prima
sottaciuto e poi negato? Per molto tempo il Direttore Generale ha negato
l’esistenza del problema, almeno fino a una famosa lettera aperta ad un
giornale di una consigliera della sinistra che abbandonava Perugia per Foligno
perché messa anche lei in barella… Vuole il direttore Orlandi che andiamo a
ricercare nella stampa tutte le volte che ha negato il problema barelle?
A dare un ulteriore colpo alla
credibilità dei vertici sanitari è stata l’inchiesta delle Iene che ha mostrato
come l’Asl paga quasi il triplo per un paio di plantari per bambini rispetto a
un privato (172 euro a paio contro i 69 euro spesi dal privato).. Una volta
interpellato il Direttore dell’Asl 1 ha prima chiesto di verificare
la notizia, poi ha notato che già la segnalazione era stata fatta loro dallo
stesso privato che ha chiamato “Le Iene” e infine ha promesso che farà
applicare uno sconto del 20% sul prodotto, che verrà a costare così 138 euro,
ovvero il doppio rispetto a quanto paga il privato: bell’affare! Quanto
costeranno in più all’Asl prodotti e attrezzature ben più importanti, come ad
esempio le carrozzine? Queste sono delle prese in giro fatte a danno dei
cittadini umbri, le vere vittime di questa truffa!
Ci auguriamo che il binomio
Marini-Orlandi vada a cadere al più presto in favore di persone nuove che
mettano al primo posto non il semplice e cieco risparmio, ovviamente del tutto
necessario ma da perseguire con nuovi modelli e idee aumentando l’efficacia e
non la sterile efficienza, ma in primo luogo la salute e il benessere dei
cittadini, oltre alla sacrosanta tutela del personale sanitario!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per
Perugia
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