Movimento per Perugia

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giovedì 23 ottobre 2014

RITORNIAMO SULLA SANITA’ UMBRA…


 Siamo rimasti sbigottiti sentendo l’intervista che giorni fa il Direttore Generale dell’azienda ospedaliera Walter Orlandi ha rilasciato al Tg3 Umbria delle 14,00, a proposito del problema barelle nell’ospedale di Perugia… Visto il nostro precedente articolo sul tema, ci sembra opportuno replicare punto per punto alle dichiarazioni di Orlandi. Il Direttore, nell’intervista, afferma che nell’ospedale di Perugia si fanno circa 47.000 ricoveri: in realtà i ricoveri sono 41.000 circa, di cui solo 32.000 in degenza ordinaria perché il day hospital non rientra nel computo delle barelle e il problema riguarda essenzialmente alcuni reparti medici. Strano che Orlandi dimentichi questo particolare e non citi i dati forniti dal suo stesso ospedale… Nel passaggio successivo dell’intervista il dottor Orlandi afferma che i pazienti nelle barelle sostano solo per alcune ore nei corridoi o al massimo 24 ore… Innanzitutto ci risulta che alcuni malati vengono parcheggiati nei corridoi anche più giorni, e non solo alcune ore! Ancora più grave, però, è che un medico come il direttore Orlandi minimizzi in questo modo il problema: stiamo parlando di reparti delicatissimi come Oncologia, Geriatria, Pneumologia, eccetera, reparti in cui un paziente non dovrebbe sostare neanche un minuto in corridoio scaricato su una barella, questo non è da paese civile! Inoltre non ci risulta che ci sia alcun protocollo che comporti l’assegnazione di posti in base all’urgenza o alla gravità della situazione. Un medico come lei, caro Orlandi, dovrebbe sapere  benissimo che alcuni pazienti possono stare in corridoio alcune ore, altri non ci possono stare neanche un minuto e non ci risulta l’esistenza di protocolli scritti che tengano conto di questo problema! Inoltre ci risulta che l’Azienda ospedale di Perugia, pur essendo un ospedale di “eccellenza” come ha ripetuto il direttore Orlandi, non ha alcun protocollo scritto, certificato e approvato sulle urgenze (che tra l’altro è un preciso dispositivo di legge che deve essere sottoscritto dai sindacati): un vero disastro! Questo è frutto di sola dimenticanza? Questa “incuria” comporta pesanti responsabilità per medici e infermieri che sono costretti ad accettare malati gravi in corridoio e la cui responsabilità non viene certo sminuita da una organizzazione che fa acqua da tutte le parti. I medici e gli infermieri del Santa Maria della Misericordia si prodigano oltre ogni limite e si assumono responsabilità pesantissime (abbiamo visto teleferiche di fili volanti per attaccare apparecchiature elettriche delicate piene di luci e grafici da utilizzare in corridoio: cosa sulle quali qualunque magistrato, se mai volesse fare una capatina in ospedale, avrebbe certo da ridire). Questo vuol dire mandare al massacro non solo i pazienti spesso anziani e con poche disponibilità economiche (i ricchi potrebbero accedere a camere a pagamento o strutture private) ma anche tutto il personale… Fatto sicuramente eclatante per lei caro Direttore che viene dalle file della CGIL! A sentire poi l’intervista, sembra quasi che la colpa dei reparti pieni di barelle sia degli umbri che scelgono  Perugia invece degli ospedali periferici: si è mai chiesto il caro Direttore perché la gente non vuole andare negli ospedali periferici? La presidente Marini, che tanto si vanta di questi ospedali, ha forse fatto un buco nell’acqua? Si è mai chiesto il dottor Orlandi quale sia la qualità dei servizi offerti negli ospedali periferici? E maliziosamente si potrebbe chiedere alla presidente Marini e al dottor Orlandi come mai il problema si verifica soprattutto nei reparti medici e  non in quelli chirurgici nonostante pompose presentazioni comprensive di cene in ospedale?  Che poi  il direttore Orlandi dica che i pazienti vadano a morire in ospedale in maniera “inappropriata” non solo e’ inaccettabile ma è oltremodo scandaloso: dove deve  morire un paziente? Magari non in un ospedale ad alta specialità ma sicuramente in uno dove il paziente possa essere assistito con dignità e alta professionalità! Se c’è un luogo speciale per i pazienti oncologici, perché non deve esserci anche per gli altri pazienti? Si può morire in prima classe assistiti con tutta la professionalità oppure a casa, lasciati a famiglie disperate e totalmente ignare di assistenza medica? Come mai il direttore Orlandi, per anni alla guida della ASL2, non ha mai sentito il bisogno di creare allora servizi così delicati? Forse allora gli conveniva che fosse l’ospedale a farlo, sempre per motivi economici di risparmio per far vedere la sua capacità manageriale? Nell’intervista Orlandi lascia trasparire che debbano essere gli altri a fare, ma questo è un gioco al massacro che coincide fortemente con la mancanza di un’assessore regionale alla sanità che possa mediare e organizzare!
Il problema barelle si potrebbe risolvere con alcune semplici misure: al “Santa Maria della Misericordia” ci sono interi piani vuoti o adibiti ad altro (almeno 3), con camere attrezzate (ossigeno, luci speciali e altro, a costi elevati) che, una volta adibite a degenza, potrebbero accogliere benissimo i pazienti lasciati nei corridoi… Al IV piano dell’ospedale ci sono gli uffici della direzione medica, dove ogni dirigente ha il proprio studio: così, mentre alcuni reparti sono strapieni di pazienti in barella lasciati nei corridoi, abbiamo piani tolti alla assistenza! Direttore Orlandi, perché in queste camere non vengono sistemati i pazienti che stanno nei corridoi visto che, come dice lei, ci stanno solo poche ore? Forse perché ciò comporterebbe l’assunzione di nuovi infermieri? Forse è più facile programmare gli infermieri per un certo numero di pazienti e poi farli scoppiare per assisterne molti di più addirittura in corridoio? Qui crolla il mito della sanità umbra virtuosa presa a modello dal dottor Orlandi e dalla presidente Marini, una sanità che pensa più ai conti che alla salute degli umbri! Non è un caso che molti umbri fuggono dalla regione… Torneremo presto anche su questo! Per concludere in bellezza, il Direttore Generale ha affermato che sulle criticità dell’ospedale di Perugia lui e il suo staff “ci stanno lavorando”: ma caro Orlandi, chi è che, tra il ruolo di Commissario e quello di Direttore Generale, da più di 10 anni è al vertice della sanità umbra? Chi è il principale consigliere della Marini in tema di sanità? Dov’è stato lei e cosa ha fatto in tutti questi anni? C’è stata qualche carenza nella programmazione e nel controllo? Se ne accorge solo quando finalmente anche la stampa comincia a pubblicare foto a tutti conosciute e sfortunatamente diventate la prassi e non l’eccezione? Da quando c’è questo problema quante volte è stato prima sottaciuto e poi negato? Per molto tempo il Direttore Generale ha negato l’esistenza del problema, almeno fino a una famosa lettera aperta ad un giornale di una consigliera della sinistra che abbandonava Perugia per Foligno perché messa anche lei in barella… Vuole il direttore Orlandi che andiamo a ricercare nella stampa tutte le volte che ha negato il problema barelle?
A dare un ulteriore colpo alla credibilità dei vertici sanitari è stata l’inchiesta delle Iene che ha mostrato come l’Asl paga quasi il triplo per un paio di plantari per bambini rispetto a un privato (172 euro a paio contro i 69 euro spesi dal privato).. Una volta interpellato il Direttore dell’Asl 1 ha prima chiesto di verificare la notizia, poi ha notato che già la segnalazione era stata fatta loro dallo stesso privato che ha chiamato “Le Iene” e infine ha promesso che farà applicare uno sconto del 20% sul prodotto, che verrà a costare così 138 euro, ovvero il doppio rispetto a quanto paga il privato: bell’affare! Quanto costeranno in più all’Asl prodotti e attrezzature ben più importanti, come ad esempio le carrozzine? Queste sono delle prese in giro fatte a danno dei cittadini umbri, le vere vittime di questa truffa!
Ci auguriamo che il binomio Marini-Orlandi vada a cadere al più presto in favore di persone nuove che mettano al primo posto non il semplice e cieco risparmio, ovviamente del tutto necessario ma da perseguire con nuovi modelli e idee aumentando l’efficacia e non la sterile efficienza, ma in primo luogo  la salute e il benessere dei cittadini, oltre alla sacrosanta tutela del personale sanitario!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

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