Che succede alla
Perugina? Sullo storico marchio è calato nuovamente il silenzio, se si esclude
un intervento tardivo e sporadico del sindacato che sembra non accorgersi della
situazione sconcertante dell’azienda. Eppure nulla è cambiato, anzi sono sempre
più evidenti le “prove tecniche di smobilitazione” da parte della Nestlè! I
sindacati avevano convinto i lavoratori ad accettare i contratti di solidarietà
per consentire all’azienda di riorganizzarsi… Ma di questa riorganizzazione non
c’è traccia, semmai possiamo parlare di ridimensionamento della Perugina voluto
dalla Nestlè. A pagare questa situazione sono soprattutto i lavoratori
stagionali, costretti a subire la riduzione del tempo di lavoro (ci risulta che
alcuni stagionali sono costretti a lavorare per due sole settimane!) e
dell’indennità di disoccupazione. Gli stagionali sono già stati convocati in una riunione in cui è stata prospettata
l'ulteriore riduzione della durata del contratto! Si dice anche che l'Azienda
stia assottigliando il presidio medico interno: il tradizionale medico
aziendale è stato eliminato e il servizio sarà svolto da una società esterna,
ma non si sa bene quale sarà questo servizio. E che dire del crollo dei
volumi produttivi che quest’anno, per la prima volta nella storia della
Perugina, scenderanno sotto le 25.000 tonnellate? Si parla addirittura di circa
23.000 tonnellate! Il timore, tra i dipendenti, è che tra un anno la Nestlè
possa dare il benservito a centinaia di lavoratori considerati in esubero! Ci
chiediamo: dove sono i sindacati? Perché non intervengono? Perché nessuno
parla? Dove sono i politici e le istituzioni? L’azienda ha addirittura deciso
di dismettere quest’anno la produzione delle storiche caramelle “Cinzia” che
non verranno più prodotte, come già è avvenuto per il torrone “Nigro”, parliamo
di due prodotti che da sempre hanno contraddistinto il marchio Perugina! La
Nestlè sembra che stia volutamente impoverendo la Perugina e di sicuro
l’azienda non sta lavorando a nuovi prodotti da lanciare sul mercato e da
pubblicizzare… Le uniche novità proposte negli ultimi anni sono state le
varianti del “Bacio”, come il “Bacio al latte”, che non ha incrementato i
consumi ma ha solo compensato il calo del “Bacio Bianco”! Queste “non”
politiche produttive e comunicative della multinazionale svizzera hanno avuto
solo l’effetto di disorientare il consumatore. Eppure basterebbe veramente poco
per rilanciare la Perugina e tutti i suoi prodotti! Le rare volte in cui la
Nestlè ha attuato sagge politiche pubblicitarie, gli effetti sul mercato sono
stati evidenti: è bastata una scena dell’ultimo film di Paolo Sorrentino in cui
compare la caramella “Rossana” per far riscoprire in Italia e nel mondo la
famosissima caramella della Perugina. Un giapponese a Perugia, dopo aver visto
il film, ne ha comprate addirittura 36 chili! L’immobilismo della Nestlè sta
portando la Perugina a subire passivamente gli attacchi di marchi concorrenti
come “Lindt” persino nel territorio umbro. Clienti come bar e pasticcerie
vedono sempre più forte l’azione della concorrenza e molti rappresentanti sono
passati dalla Perugina ai marchi concorrenti, portando con sé la loro
clientela! Anche sullo stand “Perugina” all’Expo di Milano c’è da ridire: chi
l’ha visto parla di un negozio modesto, in cui lo stile Perugina viene sminuito
e mischiato con lo stile di altri marchi, a differenza del negozio “Lindt”
caratterizzato dall’eleganza e dalla presenza del maitre-chocolatier. La
Perugina ha fatto in passato la sua fortuna e la sua storia legandosi
strettamente a Perugia e scegliendo manager del territorio: da tempo non è più
così! A gestire la Perugina ci sono manager stranieri carrieristi e mediocri
che non portano esperienze innovative dentro l’azienda, che così si impoverisce
anche di idee! Oggi allo stabilimento Perugina di San Sisto, in un periodo di crisi,
tagli e costi contenuti, hanno pensato fosse di primaria importanza creare un
nuovo parcheggio sradicando piante e alberi. Ci chiediamo: perché? Si aspettano
qualche “visita” importante? Si dice che i cinesi vogliano mettere le mani su
molti marchi storici dell’agroalimentare italiano: forse la Perugina rientra
tra queste aziende…?
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia