Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

martedì 29 aprile 2014

Perugia, perché non si parla della famiglia tradizionale?


In questi giorni a Perugia sono comparsi alcuni manifesti dell’Arcigay che invitano i cittadini a farsi una ragione dell’esistenza di alcune persone gay, lesbiche, trans e bisessuali… I promotori di questi manifesti, tuttavia, dovrebbero accettare il fatto che la natura ha stabilito la differenza tra maschio e femmina! Oggi si cerca sempre più di creare confusione tra genere maschile e genere femminile… Perché la normalità fa così paura? La famiglia tradizionale, ignorata dai nostri politici, è quella composta da un uomo e una donna e ogni creatura, sia essa un bambino, un animale o una pianta, da sempre nasce dall’unione tra un maschio e una femmina! Per queste ragioni noi ribadiamo ancora una volta la nostra ferma opposizione a qualsiasi forma di matrimonio omosessuale e all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali e invochiamo maggiori politiche a sostegno della famiglia tradizionale! Il sindaco Boccali, che nel 2013 permise per la prima volta l’organizzazione a Perugia di un “Pride village” nei giardini del Frontone, che cosa ha fatto in questi 5 anni per le famiglie? I nostri politici, soprattutto quelli che si definiscono “cattolici”, perché non parlano della famiglia tradizionale in questa campagna elettorale? In questo periodo tutti parlano dei diritti delle coppie gay e dei gender, ma nessuno parla più di come tutelare le nostre famiglie!
Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

giovedì 24 aprile 2014

Mercato coperto, serve un vero rilancio!


In questi giorni di campagna elettorale il sindaco Boccali è tornato a parlare del Mercato coperto, che la sua amministrazione ha completamente abbandonato… Dopo aver sostenuto l’idea di un centro commerciale negli spazi della struttura adesso, in prossimità delle elezioni, Boccali afferma che il Mercato deve riscoprire la sua vocazione originaria! Tuttavia si parla sempre più dell’eventuale apertura di un negozio Eataly proprio negli spazi del Mercato coperto: lo stesso Oscar Farinetti, fondatore della famosa catena alimentare, ha già espresso il suo interesse per Perugia. Eataly è una catena alimentare in forte espansione che richiede grossi spazi e che vende prodotti di lusso a prezzi altissimi, accessibili solo per pochi e facoltosi clienti! La catena si caratterizza per la vendita di prodotti tradizionali “Made in Italy”, ma nei suoi negozi sono stati trovati anche prodotti importati dalla Spagna, dal Portogallo e persino dal Marocco, alla faccia della produzione italiana! Oscar Farinetti, imprenditore vicino a Renzi, sta riuscendo ad aprire negozi in tutta Italia e anche a Perugia non dovrebbe trovare difficoltà visto che, come dice lui stesso, Boccali gli fa una “corte spietata”: peccato che, nello stesso tempo, marchi come Esselunga e Ikea, che non sono vicini alla sinistra, non riescono ancora a mettere piede a Perugia! L’eventuale apertura di Eataly presso il Mercato coperto trasformerebbe di fatto la struttura in un centro commerciale e penalizzerebbe le piccole attività che da sempre tengono in vita il Mercato coperto: è questo il modo con cui Boccali vuole rilanciare la vocazione originaria del Mercato? Per carità, è un bene che degli imprenditori decidano di investire su Perugia, che da anni non riesce più ad attirare capitali, ma in un momento di crisi generale come questo è opportuno aprire un negozio di una catena alimentare di lusso nel Mercato coperto? È così che la sinistra pensa al bene di tutti i cittadini? Il Mercato coperto potrà rivivere solo rilanciando quei piccoli eventi volti a valorizzare i prodotti e l’artigianato locale e ascoltando i commercianti del posto che da tempo chiedono la manutenzione della struttura, senza essere presi in considerazione!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

giovedì 17 aprile 2014

Furto all’ospedale di Perugia, bisogna potenziare la sorveglianza notturna!


In questi giorni fa molto discutere la notizia del furto di ben sette apparecchiature per gli esami di colonscopia all’ospedale di Perugia… Com’è possibile che nel reparto di Gastroenterologia, mentre era ricoverato il cardinale Bassetti, in una situazione di massima allerta, sia avvenuto un simile furto? Qual è lo stato della sicurezza del nostro ospedale? Ci risulta che, per risparmiare, i vertici ospedalieri abbiano deciso di ridurre il servizio notturno di sorveglianza delle guardie giurate al “Santa Maria della Misericordia”… Questi tagli, come al solito, vengono fatti senza tener conto dei rischi e delle conseguenze: perché allora ci si meraviglia di certi furti nell’ospedale? Come si può parlare di sicurezza e di incolumità dei pazienti nei reparti quando dei balordi possono permettersi di rubare indisturbati apparecchiature ospedaliere? Tutti noi, ovviamente, ci auguriamo che i responsabili del furto vengano al più presto arrestati e puniti e che queste importanti apparecchiature vengano riconsegnate all'ospedale, tuttavia la riduzione dei servizi di sorveglianza mette a rischio l’incolumità dei pazienti e del personale. Caro direttore generale, la sorveglianza notturna delle guardie giurate è un servizio imprescindibile per il nostro ospedale che deve essere migliorato e potenziato, non certo ridotto!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

venerdì 11 aprile 2014

Perugina, un pezzo di storia della nostra città!


La cronaca di questi ultimi tempi riguardo la Perugina non rappresenta nulla di nuovo e il grave timore che la Nestlè possa trasformare i contratti a tempo pieno e indeterminato in contratti stagionali rappresenta, purtroppo, la punta dell’iceberg. Sono anni che alla Perugina si assiste a prove di “smobilitazione generale”! Basta pensare ai continui ricorsi alla cassa integrazione e alla mancanza di una vera e propria politica di rilancio, anche all’estero… Per non parlare della pietosa vicenda dei Baci “Lanvin” venduti in Francia, dove è stato tolto ogni riferimento sia al marchio “Perugina” sia allo stabilimento di San Sisto di Perugia... Perché avviene tutto questo se non per un disimpegno già progettato da tempo? La cosa più grave è che tutti all’interno sapevano ma tutti, dai sindacati all’azienda, hanno taciuto! Dove sono le istituzioni locali? Cosa stanno facendo per lo stabilimento? La Perugina, comprata nel 1985 per due soldi dal solito De Benedetti e rivenduta a un prezzo nettamente superiore alla Nestlè, è oggi in mano a una multinazionale straniera ed è retta da manager cinici e carrieristi, che non amano l’azienda. Essa viene gestita senza alcuna partecipazione emotiva, quasi fosse una merce, e non bastano le belle parole o l’inaugurazione di mostre come quella a Roma di due mesi fa a dimostrare il contrario! Per noi perugini, conosciuti nel mondo anche per i Baci Perugina (non Lanvin!) la Perugina è molto di più e, permettetemi di dirlo, non posso assistere silente a questo declino inesorabile dell’azienda, azienda che fa parte della storia della mia famiglia e rappresenta l’anima e il cuore della mia bisnonna Luisa! Oggi che la mia famiglia non fa più parte dell’azienda non posso fare altro che mostrare il mio grande dispiacere e chiedere a gran voce alle istituzioni umbre di intervenire affinché i lavoratori di San Sisto, padri e madri di famiglia, non perdano la loro occupazione e affinché la città non venga a perdere un pezzo fondamentale della sua storia!
Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

lunedì 7 aprile 2014

Piazza Grimana, è questo il rilancio?

Pubblichiamo integralmente il nostro intervento sulla situazione di Piazza Grimana uscito oggi sul Giornale dell'Umbria e, in breve, su La Nazione.

I commercianti di Piazza Grimana da tempo stanno manifestando tutto il loro disagio per le condizioni d’abbandono in cui versa il quartiere… La frana che ormai da due mesi ha reso intransitabile via Sant’Antonio, che dovrebbe collegare la piazza con Monteluce e Sant’Erminio, è solo l’ultimo e il più grave dei tanti problemi denunciati a gran voce dai residenti e ignorati dall’amministrazione! Le strade sono in pessimo stato, le attività commerciali chiudono e l’inagibilità di via Sant’Antonio, oltre ad aver isolato il quartiere, non permette di poter usufruire dei parcheggi, e questo crea enormi disagi sia per i cittadini che per i commercianti… Il Comune, senza tenere conto dell’emergenza provocata dalla frana, continua a mandare i Vigili nella zona per multare i cittadini che sostano per raggiungere i negozi, con la conseguenza che Piazza Grimana ogni giorno che passa diventa sempre più deserta!  Commercianti e residenti si sentono abbandonati dalle Istituzioni, che continuano a non far nulla per rilanciare la zona! E pensare che, nella famosa assemblea all’aperto del 02 settembre 2013, alla quale eravamo presenti, il sindaco Boccali aveva garantito una “maggiore collaborazione con i cittadini” per il rilancio di Piazza Grimana… Purtroppo a distanza di sette mesi dell’atteso rilancio di Piazza Grimana non c’è traccia, quasi tutti i problemi emersi nell’assemblea continuano a persistere e le parole di Boccali e della sua amministrazione si sono rivelate le solite promesse senza fatti! E se le loro promesse vengono smentite già in campagna elettorale, cosa faranno a elezioni finite…?
Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

mercoledì 2 aprile 2014

San Bevignate, ma non era un iter regolarissimo?


Riguardo il caso dello studentato a San Bevignate, lunedì sera il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità dei 28 consiglieri presenti la relazione della V commissione “Controllo e Garanzia” che esprime forti dubbi circa la legittimità degli atti adottati. Alla discussione del Consiglio, alla quale abbiamo assistito insieme ad altri cittadini, non ha partecipato il sindaco Boccali che è stato clamorosamente smentito dallo stesso consiglio comunale! Infatti chi ha parlato di “iter regolarissimo” a proposito del progetto dello studentato in via Enrico dal Pozzo? Chi era assessore all’urbanistica nel 2007, quando fu approvata la variante al Piano Regolatore dell’area dove sorge San Bevignate? Anche la Regione, fino a pochi giorni fa, parlava di documenti regolari, ma allora perché la Soprintendenza ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica, parlando di “probabili lacune procedurali” e di “autorizzazione paesaggistica scaduta”? Se, come dice Boccali, l’iter è stato regolarissimo, come mai tutto il consiglio comunale si è posto dubbi sulla legittimità degli atti? La verità è che la sinistra nel 2007 diede il via libera a questo progetto e ora, in vista delle elezioni, fa vergognosamente marcia indietro come se nulla fosse, cercando però di salvare le apparenze! Il progetto dello studentato in via Enrico del Pozzo è un progetto sciagurato, che andrebbe a deturpare un patrimonio culturale di Perugia come la chiesa di San Bevignate! I nostri politici, invece di fare promesse o dare pareri ormai fuori tempo, s’impegnino con i fatti a mettere fine alla questione, rinunciando una volta per tutte a costruire lo steccone di fronte San Bevignate!
Virginio Curti

Presidente del Movimento per Perugia