Finalmente abbiamo un assessore a
Perugia che mette in discussione le spese per il Minimetrò…. L’assessore
Calabrese, commissario per la spending review, ha detto chiaramente che 10
milioni di euro l’anno per il Minimetrò il Comune non se li può permettere e
che le spese per la gestione e la manutenzione devono essere riviste… Sono anni
che il Movimento per Perugia dice queste cose! Abbiamo contestato quest’opera
inutile fin dalla sua inaugurazione e in tempi non sospetti abbiamo denunciato
che i costi del “brucomela” sarebbero stati devastanti per i bilanci pubblici
del Comune… Purtroppo avevamo ragione! Nessun politico ci ha dato ascolto in
questi anni e noi siamo stati soli in questa battaglia fatta con interventi e
volantinaggi contro l’inutile Minimetrò… Quando nel 2010 avevamo promosso una
raccolta firme per la chiusura del Minimetrò io in prima persona venivo presa
in giro e per i nostri politici e amministratori Carla Spagnoli era “quella che
non vuole il Minimetrò”! I dati sui passeggeri dimostrano ancora oggi che il
Minimetrò è un’opera fallimentare: nel 2013 si prevedevano oltre 10.000
passeggeri trasportati al giorno, nei fatti i passeggeri trasportati sono stati
circa 7.000… Un’opera fallimentare che però i cittadini hanno pagato e
continuano a pagare cara: il costo di realizzazione dell’opera è stato di circa
100 milioni di euro, cui si aggiungono i 10 milioni l’anno che i perugini
pagano tra mutuo, spese di gestione e manutenzione, energia elettrica e
rimborso per i biglietti rimasti invenduti! Senza queste risorse pubbliche,
esisterebbero ancora il Minemetrò e la Minimetrò Spa? L’assessore Calabrese ha
invocato l’intervento della Regione nel sostenere le spese per il Minimetrò e
ha assicurato che il Comune non venderà le sue quote nella società: noi andiamo
oltre e pensiamo che né i perugini né tantomeno gli umbri possono ancora pagare
10 milioni di euro l’anno per il “brucomela”, un’opera inutile e cara che
collega soltanto una piccola parte di Perugia. Le risorse impiegate per il
Minimetrò potrebbero essere investite per nuove navette bus più piccole e
frequenti e per risistemare e potenziare la nostra ferrovia: è ora di staccare
la spina al “brucomela”!
Carla Spagnoli
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