Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

lunedì 25 giugno 2018

Lo Stato aiuti la Polizia Penitenziaria

 In Italia ogni anno si parla delle condizioni dei carcerati e ci si “strappa i capelli” per tutelare i detenuti e invocare “pene alternative” e colpi di spugna vari, nessuno si preoccupa della Polizia Penitenziaria e dei suoi agenti, le prime e vere vittime dell’emergenza carceri!!! Ormai non si contano più le aggressioni contro i poliziotti penitenziari, specie nel carcere di Capanne: l’ultimo episodio noto riguarda un criminale nigeriano che ha aggredito tre agenti con calci sul volto e morsi sul collo e li ha mandati all’ospedale!
A questi tre fedeli servitori dello Stato e a tutti i loro colleghi va la mia massima stima, vicinanza e solidarietà. L’episodio di Capanne è l’ennesimo (e temiamo, purtroppo, che non finirà qui…) di una lunga serie di aggressioni, intimidazioni, insulti e offese ai danni della Polizia Penitenziaria, e ancora parliamo di tutelare i detenuti???

Tra il 2013 e il 2017 in Italia si sono registrate circa 2.250 aggressioni e nello stesso periodo ci sono stati 35 SUICIDI tra funzionari della Penitenziaria (6 nel 2017)! Dal 2000 ad oggi i suicidi sono stati più di 100…  Una tragedia, che si consuma sotto gli occhi di uno Stato fino a ieri indifferente e in un silenzio assordante e vergognoso! I poliziotti penitenziari, a Perugia e in tutta Italia, si ritrovano ogni giorno a dover vivere sulla loro pelle l’emergenza carceri, a gestire e rieducare, tra mille difficoltà, una popolazione carceraria composta da molti stranieri, provenienti da culture ed etnie diverse e spesso in contrasto tra loro, a dover affrontare frequenti risse tra detenuti, devastazioni di celle, ribellioni, tentativi di fuga, atti di autolesionismo e persino suicidi…
Senza dimenticare il loro prezioso contributo nelle indagini di Polizia Giudiziaria, nelle scorte e nella gestione della banca dati dei DNA di tutti i soggetti che transitano negli istituti penitenziari. Tutto questo lavoro viene svolto fedelmente con una carenza d’organico e di risorse ormai cronica, in carceri sempre più sovraffollate, in condizioni di stress, scarsa autonomia, turni straordinari che diventano “ordinari” e carichi di lavoro massacranti…
Sono anni che la Polizia Penitenziaria denuncia questa situazione, senza ricevere risposte!!! Come si può lavorare in questo stato? Cosa ha fatto lo Stato fino ad oggi per venire incontro ai suoi uomini e garantire loro condizioni umane e decenti sul lavoro? Cosa ha fatto per contrastare la tragedia dei suicidi tra gli agenti? È mai stata strutturata un’apposita direzione medica, composta da medici e psicologi, per tutelare e promuovere la salute degli agenti?
Sono stati stanziati fondi per l’aggiornamento e la formazione dei poliziotti penitenziari? Si sono fatti accordi con altri Paesi per far si che i detenuti stranieri scontino la pena nelle loro patrie galere? La risposta, cari cittadini, potete immaginarla… Inutili sono le parole o le dichiarazioni di solidarietà rilasciate alla stampa dai soliti politici: se dalla politica non sono arrivati i fatti, oggi con il nuovo governo confidiamo nel cambiamento e che la voce di questi poliziotti venga finalmente ascoltata!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

sabato 16 giugno 2018

Todi, l’Omphalos di nuovo in “azione”…



È incredibile come l’Omphalos riesca a strumentalizzare qualsiasi vicenda utile a loro per lanciare i soliti e ormai noti attacchi e “sputare” sentenze contro chiunque non la pensa come loro. L’ultima vittima del “bombardamento” mediatico di Omphalos è stato il sindaco di Todi Antonino Ruggiano e la sua amministrazione, bollata addirittura come «peggiore dittatura nera»! Andiamo ai fatti: il Comune ha deciso di effettuare una rotazione interna di alcuni dipendenti (circa il 20% del personale), rotazione prevista espressamente dalla legge e che si rifà alle disposizioni dell’Ente Nazionale Anti-Corruzione. Secondo il Vicesindaco Ruspolini, la riorganizzazione è stata decisa dopo diversi incontri con le RSU comunali e l’atto è stato sottoscritto e firmato da tutti i sette rappresentanti delle sigle sindacali. Tra i dipendenti coinvolti dalla rotazione risulta anche la Direttrice della Biblioteca comunale che, secondo l’Omphalos, ha partecipato lo scorso maggio alla Festa delle Famiglie Arcobaleno. Apriti cielo, guai a toccare qualcuno vicino a loro! Così una rotazione  prevista dalla legge diventa il pretesto per insultare con accuse infamanti il sindaco Ruggiano e la sua maggioranza, democraticamente eletta dai tuderti, scatenare un putiferio mediatico con la potente “alleanza” de LA REPUBBLICA e persino di Concita De Gregorio, e portare addirittura il “caso” in Parlamento con un’interpellanza alla Camera del radicale Riccardo Magi… Chissà come mai tutta questa tempestività dei parlamentari “sinistri” quando ad alzare la voce è l’Omphalos, mentre la voce degli operai o quella dei terremotati senza ricostruzione dopo due anni lascia il tempo che trova… L’immancabile Stefano Bucaioni, presidente Omphalos Perugia, ha definito l’amministrazione Ruggiano come «peggiore dittatura nera» e già in passato aveva “moderatamente” e “democraticamente” (si fa per dire…) parlato di «crociata medievale oscurantista» a Todi! Ma se quest’amministrazione è così brutta, sporca, cattiva, dittatoriale e oscurantista, come mai lo scorso maggio ha concesso il patrocinio del Comune alla Festa delle Famiglie Arcobaleno? Se Ruggiano è un mostro e la sua è la «peggiore dittatura nera» perché gli organizzatori dell’evento hanno accettato il patrocinio? Sono forse antidemocratici anche loro…? Ci sorge spontanea un’altra domanda: se la giunta voleva veramente “punire” la bibliotecaria, come vuole far intendere Omphalos, perché ha deciso di spostare un’altra ventina di persone e scatenare così del malcontento tra i dipendenti? Anche queste rotazioni fanno parte della «crociata oscurantista»? Non si direbbe, visto che degli altri dipendenti l’Omphalos non parla minimamente, della serie chi se ne frega! Nessuna obiezione è stata avanzata sulla regolarità delle altre rotazioni, perché evidentemente sono il frutto di una riorganizzazione, condivisibile o meno ma del tutto legittima, dell’amministrazione. Qui casca l’asino: se l’amministrazione avesse spostato tutti ma non la bibliotecaria, forse nessuno avrebbe evocato crociate, nessuno avrebbe parlato di dittatura, nessuna interpellanza sarebbe stata fatta in Parlamento e tutto sarebbe stato nella norma, o perlomeno si sarebbe circoscritto nella cronaca locale e nel confronto maggioranza-opposizione di Todi. Toccate tutti, ma non gli amici dell’Omphalos…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia