Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

martedì 24 febbraio 2015

La mobilità in Umbria e la “miopia” della sinistra…


Nei giorni scorsi il tema del Minimetrò e degli enormi finanziamenti pubblici che lo foraggiano è tornato al centro del dibattito politico, in Umbria e non solo… L’articolo del 7 febbraio 2015 sul Fatto Quotidiano non ha fatto altro che confermare le cifre pazzesche per il “brucomela” da noi denunciate in questi anni: 103 milioni i costi per la realizzazione dell’opera (che per il Ministero risulta incompiuta!) e più di 10 milioni di euro spesi ogni anno per la manutenzione, oltre al rimborso destinato alla Minimetrò Spa per i minori incassi della bigliettazione! Tutti questi soldi per un minimetrò inutile e fallimentare che collega solo una piccolissima parte di Perugia, mentre le risorse per autobus e ferrovia in Umbria vengono sempre più ridotte… Il Comune di Perugia adesso chiede di rivedere radicalmente i costi di esercizio del minimetrò e tira in ballo la Regione, che ben si guarda dal cambiare lo stato delle cose: perché nessuno ha il coraggio di dire che il minimetrò a Perugia è inutile e che va smantellato? Le risorse potrebbero essere destinate al potenziamento del servizio autobus, magari con autobus nuovi più piccoli e frequenti, e alla modernizzazione della linea ferroviaria umbra. I dati della Minimetrò Spa parlano di circa 7000 persone al giorno che salgono sul minimetrò, ma i vertici della società dimenticano di dire che molte persone utilizzano il minimetrò più volte al giorno, facendo lo stesso tragitto andata e ritorno: verosimilmente le persone che salgono sul minimetrò sono circa 3.500 al giorno! Vale la pena spendere più di 10 milioni l’anno per quest’opera in una città di 166.000 abitanti?
E che dire dell’ormai “storico” raddoppio ferroviario della linea Sant’Anna-Ponte San Giovanni? Nonostante i 30 milioni di euro già stanziati, i lavori sono al palo da oltre 10 anni e sull’unico tratto raddoppiato, quello Sant’Anna-Pallotta, non è ancora passato un treno, poiché il binario montato non è collegato con nessun altro binario ed è un troncone a sé, ma in compenso è passato il degrado e l’incuria, e la galleria della Pallotta è ancora da sistemare! Il progetto è stato da poco “rispolverato” dall’assessore Rometti proprio in tempo di elezioni ma non si parla più di raddoppio, bensì di “raddoppio selettivo” che costerà circa 20 milioni di euro… Si vocifera che non sarà realizzato un vero e proprio raddoppio, ma una semplice linea di scambio tra gli scali di Pallotta e Sant’Anna! Tutto questo mentre i 4 treni “Minuetto” elettrificati, costati circa 18 milioni di euro, da tempo giacciono in deposito perché non ci sono i soldi per i pezzi di ricambio; così sulla rete Fcu elettrificata da San Sepolcro a Terni (ma non nella tratta Ponte San Giovanni-Sant’Anna!) viaggiano i vecchi e obsoleti treni diesel! Dal 2000 a oggi, nella sola Perugia, tra raddoppio e minimetrò abbiamo speso oltre 150 milioni di euro, e quali sono risultati per la cittadinanza? Zero! E noi paghiamo… Per queste opere la sinistra umbra ha preferito rinunciare a progetti molto più seri e utili come la metropolitana di superficie e soprattutto il raccordo ferroviario Sant’Anna-Fontivegge che avrebbe garantito collegamenti continui con l’ospedale di Perugia attraverso un tapis roulant tra la fermata ex Silvestrini e lo stesso ospedale. Il raccordo Sant’Anna-Fontivegge avrebbe favorito anche tutti gli utenti ferroviari provenienti da Foligno, Terni e San Sepolcro, che avrebbero potuto avere varie destinazioni da scegliere senza cambiare mezzi di trasporto! Ma la sinistra al potere ha fatto le sue scelte ormai “note”, dimostrandosi attenta a tutto ma non al bene e ai concreti interessi degli umbri!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

lunedì 16 febbraio 2015

Prostituzione, riapriamo le “case di tolleranza”!


A Roma come a Perugia si sta discutendo in questi giorni sulla proposta di istituire un “quartiere a luci rosse” dove esercitare la prostituzione impunemente… Siamo assolutamente contrari a questa proposta che riteniamo la solita “mezza misura” all’italiana che non affronta alla radice la questione e che porterà alla nascita di “zone di serie B” degradate e in mano ai criminali dediti allo sfruttamento della prostituzione! Il tema è molto più ampio e non può limitarsi alle “sparate” del sindaco Marino o del consigliere comunale di sinistra Nilo Arcudi… Il problema principale è la Legge Merlin del 1958 che ha disposto la chiusura delle “case di tolleranza” in Italia, una legge ipocrita che ha portato solo danni al paese: le prostitute adesso stanno sulle strade (prima la prostituzione sulla strada era quasi assente!), c’è una totale assenza di controlli medici, lo Stato non può esigere alcuna imposta dalle attività delle prostitute che guadagnano tutto in nero e soprattutto le grandi organizzazioni criminali hanno fatto enormi profitti con lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di giovani schiave! Io sono fiera di essere stata tra le promotrici nel 2008 di un referendum per la riapertura delle “case di tolleranza” e per l’abrogazione della Legge Merlin. Chi oggi governa dovrebbe avere il coraggio di affrontare seriamente il problema e di legalizzare le “case chiuse”, seguendo magari il modello adottato in Germania dove la prostituta viene considerata a tutti gli effetti una “professionista” che paga regolarmente le imposte allo Stato ed esercita la sua professione all’interno di appartamenti o dei “Frei Korper Kultur” (FKK), ricevendo periodiche visite mediche e frequenti controlli fiscali e legali. Le prostitute in Germania possono anche riunirsi in sindacati per tutelare i loro diritti e trattare con lo Stato le migliori politiche da adottare in materia! Inoltre in Germania lo Stato dispone anche di un database anagrafico di tutte le prostitute del paese per impedire sia lo sfruttamento della prostituzione da parte della malavita sia il reato di prostituzione minorile, duramente punito dai tedeschi! Perché non esportare il modello tedesco in Italia? Queste sarebbero le soluzioni serie per affrontare il problema, invece delle solite proposte campate per aria e delle solite “boutade” lanciate dai nostri politici!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

Enti Locali, nuove assunzioni, nuovi dirigenti…


Con il riordino delle province adottato definitivamente in Umbria, è stata confermata la ripartizione dei dipendenti provinciali tra la Regione e i Comuni, aggregati in Unione dei Comuni. La Regione andrà a gestire direttamente gran parte delle funzioni prima svolte dalle Province e assorbirà circa 150 dipendenti provinciali, mentre i dipendenti della Polizia Provinciale verranno smistati tra i vari comuni umbri, che accoglieranno anche il personale delle ex comunità montane! Nonostante questa “riorganizzazione”, la Regione Umbria e i Comuni continuano a pubblicare altri bandi per l’assunzione di ulteriori funzionari e dirigenti, a tempo determinato o indeterminato! La Regione ora ha deciso di pubblicare altri due bandi di concorso per l’assunzione di due dirigenti a tempo determinato (consultabili sul sito istituzionale) ma anche il Comune di Perugia non resta indietro… Nonostante in Comune si lamentino per la mancanza di risorse e per i tagli, il contratto a tempo determinato della Dottoressa preposta ai Servizi sociali è stato prorogato fino al 31 dicembre 2016, con una spesa prevista di oltre 187.000 euro in due anni…! Era proprio necessario? Ma perché assumere nuovi dirigenti in Regione e nei Comuni quando presto questi enti si ritroveranno in organico i dipendenti della provincia e delle ex comunità montane? Perché i nostri amministratori che piangono miseria non riducono le spese, non solo quelle a discapito del cittadino…?

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

martedì 10 febbraio 2015

Sanità umbra, Orlandi prossimo assessore?


In questi giorni sui giornali si è fatto il nome di Walter Orlandi, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, come papabile assessore alla sanità nel caso in cui Catiuscia Marini venisse rieletta. Nonostante le smentite di rito della Marini, si parla quindi di un’ulteriore avanzamento per il Direttore Orlandi, che entrerebbe “finalmente” in politica passando dalla porta principale… Nulla di strano, dato lo stretto legame tra la Marini e Orlandi e la loro identità di vedute sulla politica sanitaria umbra e sulla gestione dell’Azienda Ospedaliera, ma siamo sicuri, cari umbri, che Walter Orlandi possa essere il “migliore degli assessori possibili” alla sanità? Il Direttore Generale in questi anni non ha fatto altro che ricordare l’eccellenza dei nostri ospedali ed elogiare il lavoro svolto da lui e dal suo “staff”: ma i malati umbri la pensano alla stessa maniera? Dov’è l’eccellenza del servizio sanitario umbro? C’è un’eccellenza ma è quella del risparmio! Vogliamo parlare delle barelle che affollano i corridoi dei reparti dell’ospedale di Perugia? Vogliamo parlare delle interminabili liste d’attesa? Vogliamo parlare dei tagli al servizio di vigilanza notturna e all’aumento dei furti all’interno dell’ospedale? Oppure della mancanza di comunicazione e collaborazione tra l’ospedale di Perugia e gli ospedali periferici? Ricordiamo ancora una volta che l’Azienda Ospedaliera di Perugia non ha ancora alcun protocollo scritto, certificato e approvato per le urgenze, un protocollo previsto per legge! Questo è il modello di sanità da esportare? Più che Orlandi assessore noi ci auguriamo un cambiamento radicale nella nostra sanità e un nuovo Direttore Generale! Cari umbri, alle prossime elezioni regionali volete ancora votare questa sinistra e questi probabili assessori? Chi è causa del suo mal pianga se stesso…

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

venerdì 6 febbraio 2015

“Perugina”, anno nuovo vita vecchia!


Anno nuovo vita vecchia per la nostra “Perugina”… Mentre sindacati e politici sono “distratti” e parlano d’altro, arrivano ulteriori conferme sulla volontà della Nestlè di smobilitare lo stabilimento “Perugina” di San Sisto. Nel 2015, infatti, si prevedono ulteriori cali dei volumi produttivi rispetto all’anno appena trascorso, quando la produzione era calata di oltre 1000 tonnellate e noi del Movimento per Perugia, informati sui fatti, avevamo denunciato questa situazione in vari articoli già nei mesi scorsi! Si pensa che quest’anno i volumi produttivi dello stabilimento scenderanno sotto le 25.000 tonnellate, per la prima volta in tutta la storia dell’azienda… Questo significa che si farà ancora ricorso ai contratti di solidarietà, alla Cassa Integrazione e ai licenziamenti che metteranno tante famiglie in gravi difficoltà economiche! Nonostante il silenzio dei suoi vertici, con questa politica di “abbandono” la Nestlè (“Perugina”) ha chiaramente fatto capire quali sono le sue reali intenzioni sul futuro dell’azienda, amministrata da manager cinici e carrieristi che vedono la “Perugina” come rampa di lancio per la loro carriera e non come un marchio storico, patrimonio di Perugia e di un’intera nazione, fiore all’occhiello del nostro Made in Italy! Ci domandiamo ancora una volta: dove sono politici e sindacalisti? Dove sono i parlamentari umbri di destra e di sinistra che dovrebbero avere a cuore le sorti della nostra “Perugina” e dei suoi lavoratori che gli hanno permesso di sedersi sugli scranni del Parlamento?! Finalmente la candidata alla presidenza della Regione Catiuscia Marini, in prossimità della campagna elettorale, si è decisa a scrivere una lettera ai vertici Nestlè per chiedere un incontro urgente: sarà troppo tardi? La “Perugina” e lo stabilimento di San Sisto stanno morendo lentamente nell’indifferenza di chi dovrebbe tutelarla!

Carla Spagnoli

Presidente Onorario del Movimento per Perugia

mercoledì 4 febbraio 2015

Ospedale Santa Maria della Misericordia: ora anche i furti!


Mentre i nostri politici e i vertici sanitari, in primis il Direttore Generale Walter Orlandi, continuano a fare a gara su chi loda di più la sanità umbra e l’eccellenza dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, la sicurezza e l’incolumità dei pazienti e di tutto il personale sanitario continua a essere a rischio! Venerdì sera dei ladri hanno rubato negli spogliatoi delle infermiere dell’ospedale forzando le cassette di sicurezza e hanno scardinato anche la porta dello spogliatoio infermieristico maschile: questi atti sono stati compiuti nella più totale tranquillità! Non è la prima volta che si parla di furti all’interno dell’ospedale di Perugia. Sono continui i furti di borse, borselli e soldi sia a carico dei pazienti che del personale. E come non ricordare le numerose rapine subite dagli uffici CUP?  Noi del Movimento denunciamo il fatto: già nell’aprile 2014 fece molto discutere il furto di sette apparecchiature dal reparto di colonscopia negli stessi giorni in cui era stato ricoverato il Cardinale Bassetti, Vescovo di Perugia. Per risparmiare, l’Azienda Ospedaliera ha deciso di ridurre il numero e le ore dei vigilantes per il servizio notturno di sorveglianza, e questi sono i risultati! Di notte, in ospedale, c’è gente che gira indisturbata e che dorme negli anfratti dell’ospedale anche dopo gli orari di chiusura, senza avere cari ricoverati e senza far parte del personale sanitario… Se lo sappiamo noi che siamo esterni, a maggior ragione dovrebbero saperlo coloro che l’ospedale lo dirigono…! Quali sono i controlli? E chi controlla chi? Eppure l’Azienda Ospedaliera è responsabile della sicurezza e dell’incolumità di pazienti, medici e infermieri… Direttore Orlandi, come si può dirigere un Azienda Ospedaliera trascurando la sicurezza? Come si può non tener conto dei rischi e delle conseguenze di questi tagli scellerati? Che senso ha vantarsi dei numeri e dei conti in ordine se poi la qualità dell’ospedale di Perugia è ai minimi termini? E se il personale che controlla le telecamere manca o non è disponibile perché impegnato in altri servizi a cosa servono le telecamere strategicamente piazzate vicino ai controlli orario?   Ci auguriamo ovviamente che i responsabili del furto vengano identificati e puniti, ma come si può andare avanti così? Ancora una volta i pazienti e i medici e gli infermieri, nonostante tutto l’impegno che mettono per garantire un servizio degno in queste condizioni, pagano sulla loro pelle le conseguenze di questa politica sanitaria disastrosa che guarda solo ai risparmi e non alle esigenze e alla qualità dell’ospedale!
Carla Spagnoli

Presidente Onorario del Movimento per Perugia