Nei giorni scorsi il tema del
Minimetrò e degli enormi finanziamenti pubblici che lo foraggiano è tornato al
centro del dibattito politico, in Umbria e non solo… L’articolo del 7 febbraio
2015 sul Fatto Quotidiano non ha fatto altro che confermare le cifre pazzesche
per il “brucomela” da noi denunciate in questi anni: 103 milioni i costi per la realizzazione dell’opera (che per il
Ministero risulta incompiuta!) e più di
10 milioni di euro spesi ogni anno per la manutenzione, oltre al rimborso
destinato alla Minimetrò Spa per i minori incassi della bigliettazione! Tutti
questi soldi per un minimetrò inutile e fallimentare che collega solo una
piccolissima parte di Perugia, mentre le risorse per autobus e ferrovia in
Umbria vengono sempre più ridotte… Il Comune di Perugia adesso chiede di
rivedere radicalmente i costi di esercizio del minimetrò e tira in ballo la
Regione, che ben si guarda dal cambiare lo stato delle cose: perché nessuno ha
il coraggio di dire che il minimetrò a Perugia è inutile e che va smantellato?
Le risorse potrebbero essere destinate al potenziamento del servizio autobus,
magari con autobus nuovi più piccoli e frequenti, e alla modernizzazione della
linea ferroviaria umbra. I dati della Minimetrò Spa parlano di circa 7000
persone al giorno che salgono sul minimetrò, ma i vertici della società
dimenticano di dire che molte persone utilizzano il minimetrò più volte al
giorno, facendo lo stesso tragitto andata e ritorno: verosimilmente le persone
che salgono sul minimetrò sono circa 3.500 al giorno! Vale la pena spendere più
di 10 milioni l’anno per quest’opera in una città di 166.000 abitanti?
E che dire dell’ormai “storico”
raddoppio ferroviario della linea Sant’Anna-Ponte San Giovanni? Nonostante i 30 milioni di euro già stanziati, i
lavori sono al palo da oltre 10 anni e sull’unico tratto raddoppiato, quello
Sant’Anna-Pallotta, non è ancora passato un treno, poiché il binario montato
non è collegato con nessun altro binario ed è un troncone a sé, ma in compenso
è passato il degrado e l’incuria, e la galleria della Pallotta è ancora da
sistemare! Il progetto è stato da poco “rispolverato” dall’assessore Rometti
proprio in tempo di elezioni ma non si parla più di raddoppio, bensì di
“raddoppio selettivo” che costerà circa 20 milioni di euro… Si vocifera che non
sarà realizzato un vero e proprio raddoppio, ma una semplice linea di scambio
tra gli scali di Pallotta e Sant’Anna! Tutto questo mentre i 4 treni “Minuetto”
elettrificati, costati circa 18 milioni
di euro, da tempo giacciono in deposito perché non ci sono i soldi per i pezzi
di ricambio; così sulla rete Fcu elettrificata da San Sepolcro a Terni (ma non
nella tratta Ponte San Giovanni-Sant’Anna!) viaggiano i vecchi e obsoleti treni
diesel! Dal 2000 a oggi, nella sola Perugia, tra raddoppio e minimetrò abbiamo
speso oltre 150 milioni di euro, e
quali sono risultati per la cittadinanza? Zero! E noi paghiamo… Per queste
opere la sinistra umbra ha preferito rinunciare a progetti molto più seri e
utili come la metropolitana di superficie e soprattutto il raccordo ferroviario
Sant’Anna-Fontivegge che avrebbe garantito collegamenti continui con l’ospedale
di Perugia attraverso un tapis roulant tra la fermata ex Silvestrini e lo
stesso ospedale. Il raccordo Sant’Anna-Fontivegge avrebbe favorito anche tutti
gli utenti ferroviari provenienti da Foligno, Terni e San Sepolcro, che
avrebbero potuto avere varie destinazioni da scegliere senza cambiare mezzi di trasporto!
Ma la sinistra al potere ha fatto le sue scelte ormai “note”, dimostrandosi
attenta a tutto ma non al bene e ai concreti interessi degli umbri!
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento
per Perugia