Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

martedì 28 febbraio 2017

Terremoto, altro che ricostruzione!


«Macerie, stalle, casette. Questa non è ricostruzione, questa è gestione dell’emergenza»; «Non esiste che per fare le stalle bisogna metterci tutto questo tempo». Chi ha pronunciato queste durissime parole? Forse un terremotato? Forse un leader dell’opposizione? No, le ha dette il Commissario per la ricostruzione in persona, Vasco Errani! Con queste frasi vengono messi a tacere mesi di balle, di promesse, di annunci retorici fatti da politici “in sfilata” nei luoghi del sisma, con tanto di caschetti in testa e riflettori puntati… I terremotati, in questi sei mesi infernali, hanno provato sulla loro pelle che la ricostruzione tanto decantata è solo un bel sogno, ma Errani se ne è accorto solo ora! Dove sono stati lui e il Vicecommissario Catiuscia Marini in questi sei mesi? Che cosa hanno fatto? Quali sono state le loro priorità? Forse il “terremoto” interno al PD? Si può anche puntare giustamente il dito contro la burocrazia, i ritardi e l’inefficienza di Governo, Protezione Civile e Istituzioni locali, ma il Commissario per la ricostruzione si è fatto un bell’esame di coscienza? Troppo facile scaricare il barile sugli altri senza guardare le proprie colpe! Persino lui, con quelle parole, ha riconosciuto il totale fallimento della gestione post-sisma, sulla quale dovrebbe dare delle risposte… La situazione, in tutte le zone colpite dal sisma, è un vero e proprio disastro: su 1881 casette chieste fin qui dai Comuni del Centro Italia, ne sono state assegnate solo 43, con ritardi pazzeschi nella consegna. Delle 25 casette consegnate ad Amatrice (su 510 richieste) nessuna è ancora abitata, a causa della solita burocrazia! Eppure i politici hanno avuto il coraggio di “auto incensarsi” per le 18 casette (su 191 richieste) consegnate a Norcia solo una settimana fa, dopo mesi di attesa vissuti dagli sfollati nel gelo… Delle 620 stalle complessive richieste ne sono state consegnate solo 180: le Marche ne hanno ottenute 30 ma solo 2 sono funzionanti! Ancora oggi, in territori dove si vive di allevamento, migliaia di animali sono senza una stalla: sono deboli, stressati, non producono più latte, non mangiano abbastanza e non riescono ad affrontare la gestazione. Le centinaia di mucche e pecore morte, purtroppo, ne sono la prova… Gli allevatori sono in ginocchio, ma nessuno si prende le proprie responsabilità! Dove non è riuscito il sisma sta riuscendo la burocrazia: piegare le popolazioni terremotate, uccidere le loro speranze! Dinanzi a questo “sfacelo” con quale coraggio Errani rimane al proprio posto? Le dimissioni sarebbero un atto di dignità e di vera denuncia: il Commissario Errani ne sarà capace…?

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

mercoledì 22 febbraio 2017

Rilancio del turismo, in Regione è calma piatta!


Accogliamo con soddisfazione il cosiddetto “Patto dell’aeroporto” tra il sindaco di Perugia Andrea Romizi e quello di Assisi Stefania Proietti per il rilancio del turismo in Umbria. Ottimo che le principali città umbre uniscano le loro forze e intelligenze per dare vita a una politica comune sul turismo, ma in tutto questo dov’è la Regione Umbria? I dati sulle presenze di turisti continuano drammaticamente a crollare dopo le scosse di terremoto e una catastrofica comunicazione dei media nazionali, ma cosa sta facendo la Regione per fronteggiare il problema? Nulla! Oltre al breve video spot con Sgarbi testimonial, trasmesso dalle tv soltanto ora (a sei mesi dalla prima, forte scossa!) che cosa ha in mente la giunta Marini per promuovere la nostra Regione? Possibile che non vengono sponsorizzati i nostri monumenti, paesaggi e le nostre città nei principali aeroporti e stazioni ferroviarie, come fanno le altre regioni? Non è un problema di oggi: sono anni che in Umbria manca una seria organizzazione regionale per il turismo! Persino l’ANCI Umbria ha definito il Comitato regionale per il rilancio del settore turistico «insufficiente»… Che turismo può esserci nella nostra regione senza collegamenti adeguati? L’aeroporto di Sant’Egidio ancora oggi non è collegato direttamente né con il nord Italia né con capitali europee come Parigi, Praga eccetera, mentre sui collegamenti ferroviari è meglio stendere un velo pietoso… In queste condizioni, come si pensa di attirare, oltre le imprese, anche il turismo? Per un vero rilancio ci vogliono personaggi adeguati nei posti chiave che hanno viaggiato, fatto esperienze fuori, gente che ha visto altre realtà e ha “appreso”, non politici navigati nell’ “acquario” di Palazzo Cesaroni (per usare un’espressione cara alla Marini)… C’è bisogno di una visione generale e di idee nuove che possano concretizzarsi subito in azioni, senza i soliti tempi biblici. Non importa se il rilancio parte da Perugia, Assisi o un’altra città, l’importante è iniziare a lavorare da oggi, non da domani: l’Umbria sul turismo è già in grave ritardo!
Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

venerdì 17 febbraio 2017

Che ne sarà della Ferrovia Centrale Umbra?


Da lunedì inizieranno i lavori per il raddoppio selettivo e l’elettrificazione della linea FCU Sant’Anna-Ponte San Giovanni, con conseguente chiusura della tratta per un lungo periodo (si parla di 800 giorni). Dunque, a distanza di un anno dall’aggiudicazione del bando di gara, “si parte”… Tuttavia ci sono dei dubbi che attendono una risposta: innanzitutto, una volta elettrificata la linea Sant’Anna-Ponte San Giovanni, i treni elettrici “Minuetto” torneranno a viaggiare a pieno ritmo? Oggi di questi quattro treni, presentati nel 2008 e costati circa 18 milioni, tre sono in deposito perché mancano i pezzi di ricambio, nonostante la FCU sia già elettrificata da Terni a San Sepolcro! A che sono serviti i “Minuetto” e le sottostazioni elettriche in questi anni? Con la nuova linea elettrificata riusciranno a trovare i pezzi di ricambio…? Un’altra questione riguarda la forte pendenza della tratta Sant’Anna-Ponte San Giovanni, che è del 60 per mille: i treni elettrici saranno in grado di transitare su questa linea? Anche sul bando di gara e sui relativi finanziamenti ci sono dei dubbi: infatti nel progetto originario contenuto negli accordi di programma non si parlava di “raddoppio selettivo” ma di raddoppio vero e proprio, con tanto di 30 milioni stanziati dal Ministero e con tanto di inaugurazione del raddoppio Sant’Anna-Pallotta nel 2004, costato circa due milioni di euro e mai utilizzato, oggi abbandonato a se stesso! Con il raddoppio selettivo si è passati a 20 milioni di euro di base: e i 10 milioni di euro in più già stanziati per il primo progetto? Ci sono ancora…? Infine un’ultima riflessione è doverosa: nonostante gli svariati milioni di euro spesi in questi anni per la linea ferroviaria, la FCU si trova in uno stato di agonia, con treni diesel vecchi e obsoleti, una manutenzione inesistente da troppo tempo, il raddoppio Cesi-Terni mai entrato in funzione e inutile e la tratta Umbertide-Città di Castello ancora chiusa (e non si sa quando partiranno i lavori per la sua sistemazione)! Nonostante la gentilezza e la professionalità del personale di bordo, gli utenti continuano a subire e sopportare disservizi e disagi di ogni tipo, pagando però biglietti e abbonamenti cari! Con la diramazione Sant’Anna-Ponte San Giovanni che resterà chiusa per più di due anni (come minimo), quanti utenti “scapperanno” dalla FCU? Questi utenti verranno recuperati una volta finiti i lavori? Tra qualche anno che ne sarà della FCU…?

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

lunedì 13 febbraio 2017

Umbria Mobilità, che fine hanno fatto i bilanci 2015?


Dov’è la trasparenza in Umbria Mobilità? All’inizio del 2017 non sono ancora disponibili, presso la Camera di Commercio, i bilanci relativi al 2015, che per legge dovrebbero essere stati presentati entro il 30 giugno 2016! Oggi dei crediti e dei debiti di Umbria Mobilità non sappiamo nulla, visto che i bilanci 2015 non ci sono… Ma che fine hanno fatto? Sono stati presentati? Se così non fosse ci troveremmo di fronte a un vero e proprio reato! Se invece sono stati approvati, perché non sono resi pubblici? La Corte dei Conti che ne pensa visto che le società partecipate in Umbria Mobilità sono tutte aziende pubbliche che hanno approvato i loro bilanci senza avere niente in mano su Umbria Mobilità 2015? E i bilanci 2016 verranno approvati o anche questi faranno la stessa fine di quelli del 2015? Le stesse domande valgono anche per “Roma T.P.L.”, della quale  Umbria Mobilità è socia al 33% e creditrice di ben 14 milioni di euro! Che cosa sta succedendo dentro queste società? Che scenari futuri si prospettano per il trasporto pubblico umbro? Di certo le previsioni non sono rosee, dal momento che i debiti verso i soli fornitori di Umbria Mobilità ammontavano nel 2014, bilanci alla mano, a circa 60 milioni di euro, e ancora aspettiamo i dati del 2015! Ancora peggio la situazione di Umbria Mobilità a Roma, visto che l’amministrazione Raggi non ha intenzione di pagare i km in più fatti dagli autobus perché ritenuti «irregolari» e vuole rescindere il contratto con Roma T.P.L… Se il comune di Roma rescinde il contratto e non paga più, Umbria Mobilità non riavrà mai i crediti vantati! Si dice, inoltre, che i soldi ricavati dalla vendita a Busitalia sembra che siano già finiti, perché destinati a pagare una parte dei mutui e dei fornitori. Un vero e proprio disastro… Che si fa adesso? Si porta in liquidazione Umbria Mobilità?  E con la liquidazione chi pagherà i fornitori? Questo rischio, oggi sempre più concreto, certifica anni di politiche miopi e decisioni sciagurate fatte dalla sinistra umbra e il fallimento della Regione sui trasporti pubblici locali! Ma una volta l’A.P.M non si vantava tanto di essere una delle aziende migliori nei trasporti pubblici in Italia ? Non si vantava tanto dei suoi servizi a Roma? Oggi ci ritroviamo con un’azienda, Umbria Mobilità, nello sbando più totale e con un trasporto pubblico in  ginocchio, a partire dalla linea ferroviaria. Un “ottimo” servizio, non c’è che dire…

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

giovedì 2 febbraio 2017

“Erasmus della Terza età”, perché no?


Abbiamo letto con grande interesse l’intervento di Eugenio Guarducci che propone di istituire un “Erasmus della terza età”. Ci sembra un’idea brillante e di buon senso! Ben vengano nuove idee che possano dare una sferzata all’immobilismo della nostra regione. La nostra società è sempre più anziana, ma gli anziani non sono più come una volta: molti di loro oggi studiano, viaggiano, si rendono attivi. Un “Erasmus della terza età” metterebbe al centro e valorizzerebbe queste persone che sono una grande risorsa per il tessuto sociale.  In questo modo l’Umbria potrebbe rivestire un ruolo da protagonista in Europa come “territorio sperimentale”. Pensiamo a quanto questo progetto gioverebbe al turismo e all’immagine della nostra regione, oggi “messa in ginocchio” dalle continue notizie sulle scosse di terremoto: accoglieremmo nelle nostre città per qualche mese “anziani” studenti da tutta Europa che vengono a studiare, a imparare la nostra lingua, a conoscere i nostri monumenti, paesaggi e tradizioni, in grado di spendere e dare una boccata d’ossigeno alla nostra economia; quale modo migliore per promuovere l’Umbria nel mondo e dare linfa nuova al turismo? Ci auguriamo che la proposta di Guarducci non cada nel vuoto ma venga accolta dalle istituzioni, Università in testa… Ben venga anche che Assisi, culla del francescanesimo conosciuta in tutto il mondo, sia pronta a «fare la sua parte», grazie anche al suo sindaco che si sta rivelando una persona aperta, non ingessata in una politica “schierata”!

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

mercoledì 1 febbraio 2017

Terremoto in Valnerina, da mesi solo prese in giro!


La Valnerina e la sua gente sono state dimenticate! A distanza di 5 mesi dalle prime scosse che hanno devastato il territorio la situazione per i terremotati è ferma al palo… Dopo il sisma del 24 agosto su 89 famiglie di Norcia che hanno avuto diritto a un modulo abitativo, solo 20 hanno ottenuto una casetta in legno (ci sono pure ritardi nella consegna…!). Beffa delle beffe, l’assegnazione è avvenuta a inizio gennaio per sorteggio, come si trattasse di una “lotteria” o una “ruota della fortuna”… E le famiglie colpite dal terremoto del 30 ottobre? Quando otterranno una casetta? Renzi non aveva detto che tutti avrebbero avuto una casa prima dell’inverno? Solo parole, solo “sfilate” a Norcia… Oggi gli sfollati di San Pellegrino e Ancorano dormono ancora nelle tende nonostante le temperature sotto lo 0, peraltro ampiamente annunciate! Dove sono gli “interventi” promessi dallo Stato? Dove sono le casette e le stalle per gli allevatori? Qual è la ricostruzione? Gli edifici sono distrutti, i capannoni sono in gran parte crollati o presentano gravi lesioni, ma nessuno si è fatto vedere per le dovute verifiche e i sopralluoghi! Persino la scelta di mandare le persone negli alberghi è stata gestita male e senza criterio: parliamo di hotel sul Trasimeno, lontani dalle zone colpite, dove la gente si sente fuori dal mondo e scaricata dalle Istituzioni, hotel pagati 40 euro al giorno per ogni persona ospitata. Recentemente è stato annunciato peraltro che i terremotati dovranno rimanere negli alberghi almeno fino a marzo: in questo modo continuiamo a spendere ingenti risorse sottraendole alla ricostruzione! E le famiglie che hanno scelto l’autonoma sistemazione invece degli alberghi? Per loro nessuna tutela, soltanto la miseria di 250 euro mensili a persona! Ricordiamo che si tratta di gente rimasta a Norcia non per capriccio, ma perché non può abbandonare le attività, il bestiame e le coltivazioni: vogliamo uccidere pure quel che resta di vivo in Valnerina…? In questi giorni stanno pure arrivando i “container collettivi” da 48 posti ciascuno: che senso ha portarli oggi? Questi container erano necessari nell’immediato, dopo le prime scosse, ora la gente chiede di tornare a vivere e di avere una casa propria! Si parla tanto di ricostruire le chiese, con benefattori tanto pubblicizzati dai media: bene, ma prima è urgente finanziare le attività artigianali e commerciali e ricostruire le stalle per gli allevatori. La gente della Valnerina, gente forte e combattiva, è ormai stremata dai continui ritardi e dall’assenza delle istituzioni, sia a livello statale che regionale e comunale: molte famiglie sono state costrette a fare da sole e ad acquistare a loro spese casette, roulotte, tendostrutture e stalle provvisorie, contando solo su aiuti privati. Anche la burocrazia sta uccidendo le loro speranze: ci risulta che ci siano stati casi di benefattori pronti a donare moduli abitativi o a montare stalle ma impediti dalle autorità per varie ragioni burocratiche! E le 700 casette di legno vuote del terremoto del 1997 “ferme” in Umbria? Gli sfollati, per averle, dovrebbero presentare i certificati di inagibilità che richiedono i soliti tempi “biblici”! Ma come si può chiedere l’inagibilità a gente che vive “stipata” in tende e che non può nemmeno avvicinarsi alla propria casa!!! Tra i terremotati c’è tanta amarezza, figlia del senso di abbandono che li ha spinti a scendere in piazza a Roma, uniti per protestare davanti a Montecitorio: uno Stato che abbandona i suoi cittadini è uno Stato fallito, destinato a soccombere…

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia