Gentile
Professore Luca Ferrucci,
ho letto con vivo interesse la sua intervista rilasciata su La Nazione
di giovedì a proposito del centro storico di Perugia. Pur non conoscendola
personalmente (mi auguro che ci sia l’occasione), tengo a complimentarmi con
Lei per le sue parole e le sue proposte. Per la prima volta ho letto parole di
buon senso e proposte serie e concrete riguardo un tema ormai noto, vecchio e
drammatico come quello dell’abbandono dell’acropoli perugina, cuore pulsante
della città. Ho apprezzato molto il suo voler andare al nocciolo della
questione e analizzare le cause profonde di questa crisi che sembra
irreversibile, senza stare troppo a pensare sui responsabili o sui colpevoli di
sinistra, destra o chicchessia! Ma ho apprezzato soprattutto il suo voler fare
delle proposte reali e lungimiranti che possano garantire una ripresa e un
rilancio strutturale del nostro centro storico. Perché, diciamocela tutta, la
domanda impellente non è su chi sia stato, con le sue politiche, a svuotare il
centro storico, ma come possiamo far rivivere il centro storico? Occorre
cambiare radicalmente prospettiva, modo di vedere le cose e affrontare le
questioni! La prima causa di desertificazione del centro, senza dubbio è stata
lo spostamento nelle periferie degli uffici, che difficilmente ritorneranno
nell’acropoli. Che fare allora? Prima di tutto, e qui mi trovo totalmente
d’accordo con i rappresentanti dei commercianti, occorre riportare i perugini
in centro, far abitare il centro, e la proposta di rigenerare gli uffici
pubblici dismessi per destinarli a residenze per giovani coppie avanzata da
Lei, Professor Ferrucci, la ritengo più che valida! Da questo punto di vista è
necessario e urgente avere delle Istituzioni locali decise, coese, in grado di
avanzare progetti seri e di farsi sentire nei Ministeri. Ci auguriamo che il
nuovo governo regionale inauguri una nuova stagione di dialogo e proficua
collaborazione con i Comuni, a partire proprio dal capoluogo, e su questo siamo
molto fiduciosi. Ma per dare nuova vita al centro storico dobbiamo pensare a
nuove idee di ampio respiro, a progetti o eventi in grado di rendere attraente
il cuore della città e invogliare la gente ad andarci, dando a tutti la
possibilità di accedervi senza troppe difficoltà (e qui occorre rivedere
radicalmente il sistema di accesso in centro e dei collegamenti pubblici).
Faccio sicuramente mie le domande e le proposte del Professor Ferrucci: si può
pensare ad una Scuola del Jazz? Abbiamo un ottimo Conservatorio proprio in
centro, con il quale si può e si deve collaborare. Si può pensare ad un museo
del cioccolato nella città che ha dato i natali a Luisa Spagnoli e al Bacio
Perugina? Proporrei inoltre attività proprie di tutta la nostra Regione, come
progetti legati alla ceramica e all’artigianato tessile, attività che sono
sempre stati un vanto per gli umbri, una tradizione da non dimenticare e
valorizzare, da trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti. Per dare forza
a certe idee quello che serve è creare un “tavolo” di confronto con tutti i
soggetti, di ogni parte politica, che abbiano a cuore la città e anche una
progettualità per Perugia, di breve e lungo termine. Qui a Perugia è possibile?
Ci riusciremo…?
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia