Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

lunedì 9 dicembre 2019

Percorso Verde, problemi e proposte



Sono solita andare spesso al Percorso Verde per fare attività sportiva, come tanti perugini, e ho potuto constatare, insieme a tanti miei amici sportivi, quali sono le problematiche più gravi e urgenti della zona: prima di tutto, la sicurezza e i continui furti! Ormai nessuno di noi è più tranquillo quando parcheggia la macchina: non sai, quando vai al Percorso Verde, se al tuo ritorno ritroverai l’auto integra o con i vetri infranti!!! La situazione non può più essere tollerata! Chiediamo che i controlli, almeno quelli dei Vigili Urbani, vengano intensificati in tutta la zona e invito i cittadini a denunciare sempre e subito ogni furto e qualsiasi soggetto o movimento sospetto in tutto il Percorso. Ci sono almeno tre telecamere per la Pubblica Sicurezza nell’area: una nella zona del parcheggio, una dove c’è la pista ciclabile e una vicino al palazzetto “Lino Spagnoli”. Ma queste telecamere sono in funzione o sono solo un “deterrente” nelle intenzioni di chi le ha posizionate? C’è la possibilità di potenziare ulteriormente la videosorveglianza in tutta l’area? Delle risposte, sulla sicurezza, è giusto darle quanto prima ai cittadini… Per non parlare del cattivo stato delle panchine e dell’intera staccionata in legno, ormai usurata dal tempo, nonché della manutenzione del verde e del fondo stradale, che appena piove diventa una fanghiglia impossibile da percorrere! Anche il cosiddetto “percorso alberato”, quello che costituisce il nucleo originario del Percorso Verde, necessita di essere risistemato: basterebbe spianare il terreno e rimettere il ghiaino. Parliamo di piccolissime manutenzioni, di basso costo ma essenziali per permettere agli atleti di allenarsi in condizioni ottimali su un sentiero decente. E i cestini per la raccolta dei rifiuti e per la differenziata dove sono? Sono pochi e insufficienti per tutto il Percorso Verde! Per non parlare poi dell’assenza totale di bagni pubblici: gli unici bagni sono quelli privati del bar di fronte la pista ciclabile e del bar del bocciodromo. Troppo poco per garantire un servizio così essenziale per la cittadinanza! Perché non mettere i bagni chimici in alcuni punti? Mi è stato anche segnalato che in alcune parti del Percorso c’è il problema della sosta selvaggia: in particolare nella zona del “Boschetto”, vicino al bocciodromo, c’è una sbarra con tanto di divieto di transito che dovrebbe impedire l’accesso alle auto ma che viene puntualmente spostata, con le auto che sostano in luoghi dove non dovrebbero neppure stare! Stessa cosa dietro la Curva Nord. Un problema non da poco per gli atleti che si ritrovano costretti spesso a fare un “percorso ad ostacoli”. Mi auguro che queste segnalazioni vengano recepite dall’Amministrazione e che i problemi del Percorso Verde, un vanto e un patrimonio di tutta la città, vengano risolti…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

giovedì 5 dicembre 2019

Fontivegge, il rilancio passa anche dalla manutenzione!




Ritorniamo a parlare di Fontivegge… In questi giorni il quartiere è stato al centro delle cronache locali, ancora una volta, per via della questione sicurezza… Non è di questo che vogliamo parlare e non ci soffermeremo su un tema già da noi ampiamente trattato in più occasioni e sul quale si sta discutendo a più livelli! Il rilancio di Fontivegge, infatti, non passa soltanto dal garantire la sicurezza dei residenti e di chi lo vive ogni giorno, ma passa anche per la cura e il decoro del quartiere e anche qui, purtroppo, i problemi non mancano! In questi giorni abbiamo ricevuto foto e segnalazioni da parte di alcuni residenti che denunciano la mancata pulizia dei tombini sulle strade, molti dei quali sono completamente ostruiti da foglie, detriti, immondizia e terriccio. Nella stagione invernale questo della mancata manutenzione è un problema serio per Fontivegge, e non a caso nei giorni scorsi, caratterizzati da piogge abbondanti, molte strade del quartiere erano letteralmente allagate perché l’acqua piovana non finiva nelle feritoie dei tombini, sporchi e ostruiti! Tutto questo crea inevitabilmente disagi e problemi per la circolazione e con l’arrivo imminente dei mesi più freddi e piovosi la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente… Per non parlare poi dello “spettacolo” penoso delle siringhe usate gettate per terra a cielo aperto e delle bottiglie di vetro e altri rifiuti abbandonati che sporcano le strade e i parchi della zona! Una questione non da poco, soprattutto se consideriamo che le siringhe per terra possono essere molto pericolose per la gente che cammina e magari non si accorge della loro presenza! Qui il Comune può e deve intervenire immediatamente per garantire l’ordine e la pulizia dei parchi, dei marciapiedi e delle strade che, ricordiamo, sono beni di tutti! Come dicevamo, per il rilancio di un quartiere come Fontivegge non basta solo affrontare il problema, gravissimo, della sicurezza! Occorre anche ridare a Fontivegge l’immagine di un quartiere curato e pulito e dare importanza al decoro urbano, a partire proprio dalla stazione ferroviaria che è il primo biglietto da visita di una città. Dalla manutenzione e dalla pulizia può partire nell’immediato la rinascita del quartiere e delle sue vie! Ci auguriamo che queste segnalazioni, giunte a noi dai cittadini, possano essere recepite e fatte proprie dal Comune; ci aspettiamo inoltre un intervento rapido e risolutivo per ripulire i tombini, i parchi e le strade… Soprattutto per i tombini occorre agire subito e fare una sana prevenzione: i mesi più freddi sono ormai alle porte e le piogge torrenziali non aspettano!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

venerdì 22 novembre 2019

Lettera aperta al Professor Luca Ferrucci



Gentile Professore Luca Ferrucci,
ho letto con vivo interesse la sua intervista rilasciata su La Nazione di giovedì a proposito del centro storico di Perugia. Pur non conoscendola personalmente (mi auguro che ci sia l’occasione), tengo a complimentarmi con Lei per le sue parole e le sue proposte. Per la prima volta ho letto parole di buon senso e proposte serie e concrete riguardo un tema ormai noto, vecchio e drammatico come quello dell’abbandono dell’acropoli perugina, cuore pulsante della città. Ho apprezzato molto il suo voler andare al nocciolo della questione e analizzare le cause profonde di questa crisi che sembra irreversibile, senza stare troppo a pensare sui responsabili o sui colpevoli di sinistra, destra o chicchessia! Ma ho apprezzato soprattutto il suo voler fare delle proposte reali e lungimiranti che possano garantire una ripresa e un rilancio strutturale del nostro centro storico. Perché, diciamocela tutta, la domanda impellente non è su chi sia stato, con le sue politiche, a svuotare il centro storico, ma come possiamo far rivivere il centro storico? Occorre cambiare radicalmente prospettiva, modo di vedere le cose e affrontare le questioni! La prima causa di desertificazione del centro, senza dubbio è stata lo spostamento nelle periferie degli uffici, che difficilmente ritorneranno nell’acropoli. Che fare allora? Prima di tutto, e qui mi trovo totalmente d’accordo con i rappresentanti dei commercianti, occorre riportare i perugini in centro, far abitare il centro, e la proposta di rigenerare gli uffici pubblici dismessi per destinarli a residenze per giovani coppie avanzata da Lei, Professor Ferrucci, la ritengo più che valida! Da questo punto di vista è necessario e urgente avere delle Istituzioni locali decise, coese, in grado di avanzare progetti seri e di farsi sentire nei Ministeri. Ci auguriamo che il nuovo governo regionale inauguri una nuova stagione di dialogo e proficua collaborazione con i Comuni, a partire proprio dal capoluogo, e su questo siamo molto fiduciosi. Ma per dare nuova vita al centro storico dobbiamo pensare a nuove idee di ampio respiro, a progetti o eventi in grado di rendere attraente il cuore della città e invogliare la gente ad andarci, dando a tutti la possibilità di accedervi senza troppe difficoltà (e qui occorre rivedere radicalmente il sistema di accesso in centro e dei collegamenti pubblici). Faccio sicuramente mie le domande e le proposte del Professor Ferrucci: si può pensare ad una Scuola del Jazz? Abbiamo un ottimo Conservatorio proprio in centro, con il quale si può e si deve collaborare. Si può pensare ad un museo del cioccolato nella città che ha dato i natali a Luisa Spagnoli e al Bacio Perugina? Proporrei inoltre attività proprie di tutta la nostra Regione, come progetti legati alla ceramica e all’artigianato tessile, attività che sono sempre stati un vanto per gli umbri, una tradizione da non dimenticare e valorizzare, da trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti. Per dare forza a certe idee quello che serve è creare un “tavolo” di confronto con tutti i soggetti, di ogni parte politica, che abbiano a cuore la città e anche una progettualità per Perugia, di breve e lungo termine. Qui a Perugia è possibile? Ci riusciremo…?

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

lunedì 28 ottobre 2019

27 ottobre 2019: l’Umbria libera dalla sinistra!



Finalmente il grande giorno che ho aspettato un’intera vita è arrivato e dopo Perugia, Terni, Foligno anche la Regione Umbria si è liberata dalla sinistra e dal suo giogo, durato 50 anni!!! Ci hanno provato in tutti i modi i “compagni” a rimanere “incollati” al loro vecchio e collaudato sistema di potere e alle loro poltrone, ma sono stati bocciati sonoramente e “mandati in soffitta” dal voto democratico. PD e Movimento 5 Stelle hanno voluto far passare per “ grande rivoluzione” l’indigeribile inciucio giallorosso, dopo essersi scontrati per anni e dopo che il grillino Andrea Liberati con le sue denunce aveva fatto partire l’inchiesta sulla sanità che ha decapitato i vertici PD e portato alle dimissioni la Presidente Catiuscia Marini… Il risultato di questi “giochi di potere” fatti nel Palazzo, lontani dal sentire popolare, è sotto gli occhi di tutti e suona come una sentenza inappellabile: Donatella Tesei ha trionfato alle urne con il 57,55% e ha staccato di oltre 20 punti percentuali lo sfidante Vincenzo Bianconi… Una bella lezione di democrazia da parte di tutti gli umbri, considerata anche l’alta affluenza alle urne (circa il 65%). Un trionfo per la Lega e soprattutto per il suo leader Matteo Salvini, che ha lottato come un leone, con una presenza costante nel nostro territorio, vicino alla gente. Complimenti, Matteo Salvini! Questo trionfo netto del centrodestra, e di Salvini in particolare, lancia un chiaro messaggio a livello nazionale e suona come un “avviso di sfratto” all’indirizzo di Conte e del suo sciagurato governo, figlio dell’inciucio PD-5 Stelle: la maggioranza degli italiani vuole il centrodestra alla guida del Paese, con Matteo Salvini a Capo del Governo!!! Un plauso anche a Fratelli d’Italia che in Umbria raggiunge l’obiettivo della doppia cifra e si porta a oltre il 10% dei consensi, eleggendo due consiglieri: si vede che il buon lavoro di militanza sul territorio paga. Complimenti, ovviamente, alla neopresidente Donatella Tesei per questo risultato storico! A lei facciamo un grande in bocca al lupo per la grande sfida che adesso l’attende: essere la prima Presidente di centrodestra a governare l’Umbria… Un compito difficile, visti i disastri e le macerie che la sinistra lascia in eredità, ma adesso l’Umbria ha bisogno di voltare pagina, di essere ricostruita e di essere amministrata da una maggioranza solida e da una giunta unita e lungimirante. Mi auguro e sono fiduciosa che il Centrodestra sarà all’altezza di questa sfida… Buon lavoro, Presidente Tesei, in lei, nella Lega e nei consiglieri eletti della coalizione riponiamo grandi speranze!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

venerdì 20 settembre 2019

Centrodestra, una giunta civica per il cambiamento…



Ho letto con grande attenzione l’articolo del Corriere dell’Umbria di oggi, firmato da Alessandro Antonini, che riporta  l’appello di Matteo Salvini a «fare un passo indietro» ai partiti che sostengono la candidatura di Donatella Tesei. Un passo indietro per permettere alla Tesei di «comporre una giunta civica, con figure tecniche fuori dai partiti». Un appello di buon senso e assolutamente condivisibile, al quale mi associo convinta. Abbiamo visto di tutto, in questi 50 anni di sinistra al potere, tutto tranne che meritocrazia e competenze negli assessorati!!! Si è sempre scelto il criterio di premiare come assessori chi portava più voti, chi era più simpatico al (o alla) Presidente di turno e chi faceva parte di una data corrente o di un dato partito! Quasi mai si è scelto di affidare un assessorato ad una persona preparata e competente su una materia specifica… Ora, una probabile vittoria del centrodestra in Umbria verrebbe vista dai cittadini come un’autentica rivoluzione, in cui riporre grandi speranze di rinnovamento…. Allora quale miglior messaggio da parte dei partiti se non quello di fare quel passo indietro auspicato da Salvini e rinunciare alle poltrone per spirito di servizio verso la Regione? Questa sarebbe la prima, vera, grande rivoluzione che un buon governo di centrodestra porterebbe in Umbria… Sarebbe un bel segnale se la rivoluzione partisse con un volto civico, in grado di assegnare i vari assessorati a persone esperte e qualificate che sappiano affrontare e gestire al meglio le delicate questioni che andranno affrontate! È giunto il momento di dire basta alle vecchie logiche e di premiare la competenza al potere!!! I politici facciano politica e non si immischino in materie di cui spesso non sanno nulla… Mettiamo la giunta in mano a gente competente, ognuno nella sua materia! Da qui può partire il vero cambiamento. Lo ha capito benissimo un leader come Matteo Salvini, capo del primo partito italiano del centrodestra, mi auguro lo capiscano anche gli altri partiti della coalizione, e soprattutto i loro referenti locali…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

martedì 17 settembre 2019

Regionali in Umbria, l’inciucio giallo-rosso è consumato!!!



Dopo l’indigeribile governo nazionale in salsa giallo-rossa, il duo PD-Movimento 5 Stelle si appresta a compiere un vero “capolavoro” di trasformismo, l’inciucio più indecente che la mia memoria ricordi: l’alleanza in Umbria!!! Avete capito bene, cari umbri: Luigi Di Maio ha infatti annunciato, con il linguaggio contorto e biforcuto che ormai contraddistingue i 5 Stelle, l’apertura ad un “patto civico” (leggasi alleanza) con le forze che credono nel bene comune (sic!), con evidente riferimento ai “compagni” di governo di PD e LeU. Associare il PD al bene comune in Umbria già fa ridere così, dopo 50 anni di potere assoluto in cui la Sinistra ha spadroneggiato in Umbria come fosse “roba sua”… Ma Di Maio va oltre e, senza vergogna né spirito grillino delle origini, pone come condizioni un passo indietro da parte di tutti e la rinuncia ai propri candidati presidente (povero Andrea Fora…) e ai vecchi consiglieri regionali, il tutto in favore di un progetto e un candidato Presidente “civico”. Quanta ipocrisia in una sola dichiarazione!!! È questa la rivoluzione sognata dal Movimento 5 Stelle, una foglia di Fico (ogni riferimento a politici è puramente casuale)? Ma cosa crede Luigi Di Maio, che gli umbri abbiano l’anello al naso e siano disposti ad ingoiare qualsiasi rospo, dopo l’inchiesta sulla sanità che ha causato la caduta anticipata della giunta regionale? Ma Di Maio conosce gli umbri…? Almeno avesse il coraggio, se è un vero leader, di dire le cose come stanno, di volere l’alleanza con il PD e la sinistra, senza troppi fronzoli e senza fare gli “amanti segreti”! Celebrassero pure questo matrimonio, alla luce del sole, mettendoci la faccia di fronte agli elettori… Con quale coraggio i 5 Stelle guardano in Umbria al PD, ovvero al sistema di potere per antonomasia, da loro duramente attaccato e combattuto…? Ricordo benissimo l’opposizione intransigente fatta dai consiglieri regionali Liberati e Carbonari in questi 5 anni, le loro battaglie senza sconti su temi come l’ambiente, i rifiuti, il lavoro e i trasporti. Abbiamo elogiato il Consigliere Liberati e non dimentichiamo che è proprio grazie alle sue denunce che è nata l’inchiesta sulla sanità che ha decapitato i vertici PD, provocato le dimissioni della Presidente indagata Marini e portato la Regione alle elezioni anticipate… E ora, dopo tutto questo, PD e 5 Stelle corrono insieme…? Quindi era tutta una finta? Con che faccia i grillini parleranno di rivoluzione, cambiamento, buon governo e onestà in campagna elettorale?? Veramente pensate che basti sostituire i vecchi consiglieri con volti “nuovi” ma legati al PD e al sistema  per parlare di cambiamento? Veramente pensate che sia sufficiente mettere un po’ di vernice fresca sulla facciata per salvare un palazzo in degrado che crolla? Ma per piacere, non offendete la nostra intelligenza e soprattutto non prendeteci in giro!!!  Non c’è nulla di civico e di rivoluzionario nella vostra improponibile alleanza! Chiudo con un appello a tutte le forze di centrodestra e mi rivolgo in particolare ai candidati Presidente Claudio Ricci e Donatella Tesei: vi invito, da cittadina che ama la sua Umbria e spera in un vero cambiamento come voi, a non sottovalutare il pericolo di questo inciucio e ad agire di conseguenza facendo fronte comune contro questi avversari del rinnovamento! Cari Ricci e Tesei, mettete da parte ogni divisione e incomprensione, sedetevi su un tavolo comune con tutte le forze che vi sostengono, dialogate e alleatevi per marciare uniti verso la vittoria… Un centrodestra diviso è il miglior regalo che si possa fare oggi alla sinistra e al suo vecchio sistema! Queste regionali sono un’opportunità unica per realizzare un sogno di cambiamento che moltissimi umbri attendono da troppo tempo e sciuparla con assurde divisioni sarebbe un delitto, difficilmente perdonabile…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

venerdì 12 luglio 2019

La Corte dei Conti “smaschera” la sinistra al potere!



Il giudizio di parificazione sul Rendiconto della Regione 2018, redatto dalla Corte dei Conti, mette in luce per l’ennesima volta quel sistema di potere della sinistra umbra, grazie al quale i “compagni” hanno potuto costruire negli anni il loro consenso e governare praticamente indisturbati, almeno fino ad oggi! L’analisi in certi punti è davvero impietosa e la Corte dei Conti non esita ad elencare tutti i punti “critici” di questa disastrosa amministrazione, soprattutto in tema di sanità e trasporti: si parla di «ennesimo sforamento della spesa farmaceutica per acquisti diretti», di «inadeguatezza del sistema di valutazione dei dirigenti», di sproporzione del numero dei minidirigenti a tempo determinato. Secondo quanto riportato sul Messaggero giovedì, in Umbria abbiamo un minidirigente ogni due addetti!!! Per non parlare della gestione scellerata dei trasporti, ormai tristemente nota agli umbri e non solo: in particolare della linea ferroviaria, per la quale l’Umbria ha ottenuto 93,6 milioni di euro impegnandone però soltanto 17,8 milioni! Tolti i 46 milioni per onorare i debiti con Busitalia, che fine hanno fatto le restanti risorse? Parliamo di denaro pubblico in una Regione che per anni ha abbandonato del tutto la sua Ferrovia Centrale Umbra (FCU), oggi aperta ma depotenziata e operativa solo nel tratto da Ponte San Giovanni a Città di Castello (non fino a San Sepolcro!) e completamente chiusa da Perugia a Terni! A proposito, c’è il crono programma dei lavori su questa tratta che collega i due capoluoghi di provincia…? Com’è stato possibile ridurre in questo stato di degrado la FCU tanto da rendere necessaria la chiusura completa, quando l’Umbria poteva disporre di così tanti fondi per la linea? Qualcuno pagherà per le proprie responsabilità? Ultimo, ma non per importanza, la Procura ha “tirato le orecchie” alla Regione per le «criticità relative al trattamento economico dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale», decaduto dopo le dimissioni della Marini ma che ci è costato in questi anni la “bellezza” di circa due milioni di euro!!! E pensare che la giunta rimasta adesso vuole assumere ben quattro assistenti, nonostante l’ordinaria amministrazione, proprio con la scusa dei risparmi derivanti dal decadimento dell’Ufficio di Gabinetto! Che dire? Questa sinistra non conosce la vergogna e ricorre ai soliti metodi pur di “racimolare” un altro po’ di potere, senza capire che ormai le cose sono cambiate e il loro tempo è finito! Ci auguriamo che il prossimo governatore umbro, magari della Lega, possa fare tesoro di quanto riportato dalla Corte dei Conti nel suo Giudizio e possa mettere mano e riparare tutti i danni fatti da questa sinistra: fare questo sarebbe già una rivoluzione per l’Umbria…
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

lunedì 20 maggio 2019

Università, un’alleanza “surreale”!



Quello che sta succedendo in Umbria nelle ultime settimane ha veramente un qualcosa di surreale, dove assurdo e paradosso la fanno da padroni… Tutti noi umbri abbiamo sotto gli occhi la “farsa” delle dimissioni della Marini, annunciate il 16 aprile, confermate in Aula il 7 maggio e “congelate”, per poi arrivare all’Assemblea Legislativa di sabato, con la Marini che con il suo voto decisivo ha in pratica salvato sé stessa rimangiandosi tutto quello che aveva detto pochi giorni prima. L’ultima tappa di questa “comica” risale al 19 maggio, con la Marini che ha di nuovo annunciato le sue dimissioni, non appena starà meglio… Ma se la Regione piange, di certo l’Università di Perugia non ride: giovedì 23, infatti, ci sarà il ballottaggio decisivo che decreterà il nuovo Rettore. A contendersi la vittoria sono il Prof. Franco Cotana e il Prof. Maurizio Oliviero. Bene, tutti noi conosciamo la collocazione politica del Prof. Oliviero, da sempre legato strettamente alla sinistra, alla Presidente dimissionaria Marini e a tutto il PD. Allora come si può spiegare l’accordo chiuso proprio in questi giorni (ma di cui si parlava da tempo…) tra Oliviero e il Prof. Fausto Elisei? Ricordiamo che il Prof. Elisei è da sempre legato a quell’area cattolica che guarda al movimento Comunione e Liberazione fondato dal grande Don Luigi Giussani, un movimento cattolico che è quanto di più lontano ci possa essere dalle idee e dalle visioni politiche del Professore Oliviero! Fausto Elisei ha rivendicato la sua scelta “autonoma” e ha parlato di pura «questione accademica» e ha detto che «la politica nulla c’entra nella corsa al Rettorato». Professor Elisei, le sue affermazioni, francamente, ci lasciano perplessi! Sappiamo benissimo che la politica c’entra eccome e lo dimostra in modo palese il candidato Oliviero che Lei sostiene: Maurizio Oliviero, infatti, non ha mai fatto mistero dei suoi stretti legami con la politica e la sinistra e nel 2013, quando si candidò per la prima volta a Rettore, ebbe l’appoggio forte ed esplicito della Presidente Marini e dell’allora sindaco Boccali, entrambi presenti allora alla presentazione del Programma alla Sala dei Notari. Peraltro, Professor Elisei, proprio Lei nel 2013 decise di sostenere il Professor Franco Moriconi contro Oliviero perché, riportiamo le parole dette da Lei, «il futuro non può prescindere dalla salvaguardia e dalla valorizzazione dell’autonomia». Davvero, Professor Elisei, Lei pensa che le cose adesso siano cambiate a tal punto che, con Oliviero, l’autonomia dell’Università non sarà più a rischio? Come pensate di spiegare la vostra alleanza “innaturale” (come l’ha giustamente definita il Professor Cotana) ai vostri elettori, così profondamente diversi? Francamente, in questa alleanza Oliviero-Elisei non vediamo una visione lungimirante per l’Università, né una governance in grado di rilanciare il futuro del nostro Ateneo: vediamo solo un’alleanza “innaturale”! Anzi, vediamo in questo accordo l’estremo tentativo di salvataggio di una sinistra ormai in disarmo che, in vista di prevedibili batoste alle prossime Amministrative e Regionali, vorrebbe appropriarsi dell’Università!!!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

sabato 18 maggio 2019

Difendere un bambino è forse razzismo…?



In un paese al rovescio quale è diventato l’Italia, ormai si fa un attimo a passare da vittima a carnefice, da persona di buon senso, che non gira la testa dall’altra parte, a gretta “razzista”, anche quando di razzista non c’è nulla! La storia che stiamo per raccontarvi, segnalataci da una cittadina e risalente a pochi giorni fa, ne è la prova! Questi i fatti: in un famoso supermercato di Perugia una signora, mentre fa la spesa, nota una mamma, mentre urla e sbraita contro il figlioletto che forse non ha nemmeno due anni, dal fisico minuto. Come se non bastasse, la donna prende il figlio per un braccio, lo strattona con insulti e lo porta tra gli scaffali in modo da non dare troppo nell’occhio. La signora che ha assistito alla scena però, dopo aver inquadrato il soggetto, segue la donna e il figlio tra gli scaffali e si accorge che la madre continua a sbraitare contro il piccolo, picchiandolo e urlandogli «tirati su, ti ammazzo», e poi «guarda che oggi è la mia giornata nervosa», lo strattona ancora una volta e lo fa cadere per terra in ginocchio. Quindi trascina di forza il piccolo per un lungo tratto e, continuando ad urlare, d’improvviso lo tira per il braccio e lo alza di forza, con il rischio di fargli seriamente male. A questo punto la signora che ha visto tutto, stanca degli insulti, minacce e della cattiveria della donna, interviene: prende la madre, gli mette una mano sulla spalla per separarla dal figlio e gli intima di smettere immediatamente… Subito la madre, con forte accento dell’Est Europa, dà di matto e inizia a inveire e ad urlare che «la signora vuole rubarmi il figlio»! Nel frattempo nessuno dei presenti al supermercato, né il titolare, né i dipendenti né i clienti, trova il coraggio per intervenire: anzi, con fare molto “pilatesco”, il responsabile del supermercato va dalla signora e le dice «lasci perdere, è una zingara» salvo poi sparire infastidito! Quel che è peggio è che altri ragazzi giovani lì presenti iniziano a prendersela con la signora intervenuta che, ripetiamo, stava solo difendendo un bambino maltrattato dalla madre, senza stare a guardare chi fosse e quale fosse la nazionalità! La signora ha dovuto quindi subire insulti, accuse di razzismo e di violenza fisica ed esce dal supermercato amareggiata e mortificata… Ma non è finita qui! Infatti la madre del bambino, uscita prima, lascia a casa il figlio e torna subito indietro per insultare e minacciare la signora dicendole testualmente «non ti permettere più, ti faccio ammazzare»!!! Rientrata nel supermercato, la donna italiana è stata invitata ad allontanarsi quasi fosse stata lei la causa di tutto.. Questa è la ricostruzione “alla lettera” di una vicenda assurda, che la dice lunga su quello che siamo diventati a furia di sottostare al pensiero unico del “politically correct”, che non ci permette neanche più di difendere un bambino senza il rischio di essere tacciati di “razzismo”!  La cosa più triste è stata vedere l’indifferenza di tutti i presenti, il nascondere la testa sotto la sabbia, il far finta di niente per non avere fastidi. Dov’è finito il senso civico e di solidarietà che ci contraddistingueva? Dov’è finito il coraggio di certe azioni? Davvero noi italiani siamo diventati così, bombardati da tutti i “luoghi comuni” e stereotipi che ormai la fanno da padrone…? Massima solidarietà alla signora che con coraggio è intervenuta quasi “eroicamente” con un gesto che, nella logica, dovrebbe essere normale ma che oggi diventa straordinario!!!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

giovedì 9 maggio 2019

Regione Umbria, si fa ancora melina!



Quanto tempo ancora durerà questa pantomima sulle dimissioni della Marini? Per quanto ancora assisteremo a questa lenta agonia della nostra Regione? È passato quasi un mese da quando Catiuscia Marini il 16 aprile annunciava il suo passo indietro, ma da quel giorno, invece che trarne le dovute conseguenze, i “compagni” del PD e i loro alleati hanno dato vita ad un ignobile “prendere tempo”, evidentemente terrorizzati al solo pensiero di andare a casa e ripresentarsi davanti agli elettori!!! Martedì si è riunito il Consiglio Regionale, la Marini si è presentata in aula e ha confermato le sue dimissioni «per motivazioni politico istituzionali». Anziché prenderne atto e assumersi la responsabilità delle proprie posizioni, di qualunque natura, i Consiglieri del PD, insieme al socialista Rometti e a Solinas di MDP, hanno preferito “svignarsela” e rimandare il dibattito di ulteriori 10 giorni, “congelando” così le dimissioni! Il Capogruppo PD Gianfranco Chiacchieroni (nomen omen…) ha motivato questa decisione “pilatesca” dicendo che «serve una valutazione politica attenta»: ma cosa c’è da valutare ancora? Che cosa possono cambiare dieci giorni in più in una vicenda ormai stranota? Non è bastato un mese di tempo per farsi un’idea e approfondire? Peraltro il Consigliere Chiacchieroni ha dichiarato che l’inchiesta non riguarda il gruppo consiliare del PD: quindi la Presidente dimissionaria Marini e l’ex assessore Barberini, entrambi indagati, non sono consiglieri regionali? Quindi, Consigliere Chiacchieroni, lei non conosce neppure i componenti del suo stesso gruppo? Che figura barbina, Capogruppo!!! La Marini, nel suo discorso “strappalacrime” in Aula, ha ribadito che «l’Umbria non è una terra da liberare», ma la realtà purtroppo è un’altra! Presidente Marini, lei e il PD, con la vostra “melina” e con i vostri tentativi di prendere tempo, state “tenendo in ostaggio” il Consiglio Regionale paralizzandone l’azione amministrativa, una cosa gravissima e inaudita!!! Per quanto ancora dovremo assistere alle vostre beghe interne? Per quanto ancora dovremo assistere a questo spettacolo penoso? Quanto al Movimento Democratici e Progressisti (MDP), il 5 maggio il partito dichiarava in una nota: «crediamo che ormai non ci siano più le condizioni per andare avanti, data l’assenza di compattezza della maggioranza, nonché l’attuale assenza di un progetto di rilancio». Il 7 maggio Attilio Solinas, Consigliere regionale MDP, si schiera per “congelare” le dimissioni, rimandare la discussione e tergiversare…  Ci sarebbe da ridere, se non fosse che questo immobilismo istituzionale va avanti sulla pelle degli umbri! L’unico a salvarsi nella maggioranza è il Consigliere Giacomo Leonelli, che con coraggio e grande dignità sta portando avanti la linea dell’accettazione delle dimissioni e del voto anticipato, da solo e anzi osteggiato e attaccato dal suo stesso partito! Chapeau, Consigliere Leonelli. L’invito finale lo rivolgo ai Consiglieri di opposizione: ora è il momento di essere compatti ed essere più duri e inflessibili per dare una svolta e porre fine a questo “strazio” politico! Fate qualcosa, prendete decisioni eclatanti, coinvolgete i cittadini, fate appello alle piazze, occupate il Consiglio se necessario e chiedete elezioni subito!!! Non se ne può più, si liberi l’Umbria e si rivada al voto! La sinistra e il PD affrontino le urne il giudizio popolare, se ne hanno il coraggio…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

mercoledì 24 aprile 2019

Umbria, PD come il “Gattopardo”!



Fino a quando, oh Marini e “compagni” piddini, abuserete della nostra pazienza? Fino a quando pensate di prendervi gioco degli umbri e farvi beffe della loro indignazione? La notizia del ritorno di Walter Orlandi alla Direzione Regionale della Sanità e Welfare, dopo una diffida inviata alla Regione dall’Avvocato dello stesso Orlandi, rappresenta un vero “schiaffo” alla richiesta di giustizia degli umbri! Dopo un’inchiesta del genere, che ha aperto il “vaso di Pandora” su un sistema di potere di sinistra collaudato che ha gestito la sanità umbra come fosse “cosa loro”, in barba a qualsiasi principio di indipendenza e meritocrazia, com’è possibile rimettere al proprio posto Walter Orlandi? Non un Medico qualsiasi, ma una persona indagata in un’inchiesta che ha provocato un vero e proprio “terremoto” politico  in Umbria e ha “decapitato” vertici e figure di spicco del PD regionale. Tutto questo sembra non sfiorare Orlandi, che si permette persino “il lusso” di diffidare la Regione e far sospendere la rotazione dei Dirigenti per riprendersi la Direzione Regionale della Sanità!!! Direttore Orlandi, inutile girarci intorno: sappiamo benissimo che in 15 anni Lei è stato prima all’Azienda Asl 2 del perugino, poi alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e, infine, alla Direzione Regionale della Sanità… In pratica, negli anni Orlandi ha rivestito tutti i ruoli apicali nella sanità umbra, caso più unico che raro… Direttore Orlandi, Lei non sapeva nulla di quello che succedeva nel mondo della sanità in Umbria? Con quale ardore pretende, e ottiene dai suoi “compagni”, il ritorno alla Direzione Regionale della Sanità? Caso curioso la Presidente Marini, un attimo prima di presentare le dimissioni, pensò bene di attuare la rotazione dei Dirigenti e portare Orlandi alla Direzione della «Programmazione Affari Internazionali ed Europei»… A proposito, il PD regionale e il nuovo Commissario Verini non hanno nulla da dire in merito? Questa è la pulizia e il nuovo corso annunciato dalla maggioranza e da tutto il partito? A che punto sono i controlli e la vigilanza su tutto il sistema sanitario? Il sistema sanitario denunciato era vigente solo a Perugia…? L’unico che ha avuto il coraggio di alzare la voce contro il ritorno di Orlandi alla sanità è stato il Consigliere Regionale Sergio De Vincenzi, che ha denunciato «un governo regionale depotenziato e decapitato che non ha nemmeno il potere decisionale sulla rotazione dei propri Direttori» e ha chiesto «se e quando la Marini lascerà effettivamente la Presidenza». Un plauso al Consigliere De Vincenzi, ma dove sono gli altri esponenti dell’Opposizione? Nessuno ha niente da dire in merito a questa vicenda? Possibile che solo De Vincenzi si sia accorto di questa “farsa”? Ci auguriamo, oggi più che mai, che l’intera opposizione si compatti, metta da parte ogni calcolo politico ed elettorale e faccia muro contro questa maggioranza ormai alla deriva, che “tiene in ostaggio” la Regione, paralizzandone i lavori, e che sta cercando disperatamente di fingere di cambiare tutto per non cambiare nulla… Stavolta, però, sarà difficile, molto difficile, convincere gli umbri di questo ennesimo “Gattopardo”: il cambiamento in Umbria è già iniziato e non saranno i “parrucconi” al potere a fermarlo!!!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia


martedì 12 marzo 2019

Arma dei Carabinieri, una situazione di emergenza!



Abbiamo più volte parlato della difficile situazione che stanno vivendo i nostri poliziotti e la Polizia Penitenziaria, ma anche l’Arma dei Carabinieri, purtroppo, non se la passa tanto meglio, in Umbria e in tutta Italia: insomma, se Atene piange, Sparta non ride! I nostri Carabinieri, da tempo, si trovano a dover fronteggiare una carenza d’organico ormai cronica, i cui effetti si fanno sentire pesantemente sulla sicurezza, con la difficoltà sempre maggiore di garantire un controllo completo ed efficace del territorio: basti pensare che nella sola città di Perugia, quando va bene, ci sono soltanto due volanti per turno della Polizia e due dei Carabinieri, mentre ne servirebbero almeno 3 per turno… Quel che è peggio, però, è che i Carabinieri, oltre ad essere pochi, sono anche anziani! L’età media, infatti, si attesta intorno ai 47 anni. Non a caso, della necessità di assumere e ringiovanire il personale dei Carabinieri ha parlato a lungo il Comandante Generale dell’Arma Giovanni Nistri durante un’audizione alla Camera in Commissione Difesa, lo scorso anno: chi pensa ai nostri Carabinieri? Questi campanelli d’allarme verranno ascoltati o cadranno ancora una volta nel vuoto? Ci auguriamo che questo Governo del cambiamento possa invertire la rotta rispetto a chi li ha preceduti e non si dimentichi della Benemerita e dei suoi militari… Intanto i Carabinieri si trovano costretti a convivere con questa emergenza organica e debbono correre ai ripari per garantire comunque la sicurezza degli italiani: e così i militari in servizio sono chiamati agli straordinari e a carichi di lavoro stressanti, che di certo non li aiuta nei loro compiti! Quanto può durare ancora una situazione del genere? Come può l’Arma operare in queste condizioni? Dov’è lo Stato nei confronti di questi suoi fedeli servitori…? I problemi per la Benemerita, purtroppo, non finiscono qui: oltre agli sforzi immani che i militari debbono sostenere, la carenza d’organico sta portando i vertici  a rimodulare gli orari delle Stazioni dei Carabinieri, da sempre il fiore all’occhiello di tutta l’Arma, punto di riferimento storico per tutti i cittadini, specie dei piccoli centri. Una rimodulazione degli orari che non può non tener conto di aspetti come l’apertura al pubblico, il controllo del territorio ma anche, purtroppo, la mancanza di personale: con un organico ridotto all’osso, come possono sopravvivere le Stazioni? Ma se chiudono le Stazioni, inevitabilmente viene a mancare la presenza dello Stato in certi territori e crescono i problemi legati alla sicurezza: insomma, siamo arrivati al “cane che si morde la coda”!!! Purtroppo non bastano una manciata di assunzioni in tutta Italia per risolvere un problema ormai radicato, frutto di errori e sottovalutazioni di un’intera classe politica che, da almeno un decenni, ha dimenticato le sue Forze dell’Ordine: basti pensare al blocco del turn over che ha paralizzato e invecchiato le Forze di Polizia… Qualcosa, però, bisogna pur fare, il Governo deve avere il coraggio di trovare le risorse per assumere nuovi Poliziotti e Carabinieri: nell’Arma, oggi, la sola Organizzazione Territoriale patisce un deficit organico di circa 5797 unità, e gli assetti dedicati al controllo del territorio e posti alle dipendenze dei Comandi Provinciali che mancano di circa 6337 unità complessive, su tutto il territorio nazionale! Numeri che fanno rabbrividire ma che descrivono alla perfezione lo stato d’emergenza dell’Arma. Per garantire un efficace controllo del territorio, l’Arma oggi sembra indirizzata a promuovere «il graduale riassorbimento dei sovra organici dei Servizi Amministrativi, Reparti Comando e Uffici di Stato Maggiore»: in pratica, si ricorrerà agli Uffici per mandare i Carabinieri a pattugliare il territorio. Attenzione, però, ad impoverire gli uffici: ricordiamo che gli uffici delle Forze di Polizia svolgono delle funzioni fondamentali per la sicurezza e portano avanti le indagini che permettono di incastrare e portare in carcere i delinquenti. Il rischio, quindi, è quello di mandare poliziotti e Carabinieri a pattugliare le strade ma di lasciare pochi uomini a condurre le indagini… E uno Stato che si rispetti non può garantire il controllo del su territorio a discapito dei suoi Uffici: ci vogliono semmai nuovi e giovani Poliziotti e Carabinieri!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

lunedì 4 marzo 2019

Luisa Spagnoli sempre tirata per la giacchetta!

Povera bisnonna Luisa! Ogni qualvolta si parla del futuro della Perugina tutti, nessuno escluso, la citano per portarla dalla propria parte e giustificare certe posizioni o dichiarazioni: già in passato abbiamo visto il nome della bisnonna citato a sproposito o contro di me da gente come Vincenzo Sgalla, Segretario regionale CGIL, Giacomo Leonelli, consigliere regionale PD, e Giuliano Giubilei, “novello” politico candidato a sindaco della città per il centrosinistra… Ora a scomodare la nonna Luisa, della cui esistenza e genialità tutti si sono ricordati solo DOPO la fiction, è stata addirittura la Nestlè che è arrivata persino a dire che «Luisa Spagnoli sarebbe fiera di un auspicabile dinamismo di marca», proprio quel dinamismo che, guarda caso, la multinazionale sta pensando per la Perugina.
Queste affermazioni si inseriscono in una lettera pubblica dove la Nestlè, in risposta ad un’interrogazione dell’On. Tiziana Ciprini, conferma l’arrivo a San Sisto dei Kit-Kat ma parla anche di «prevista dismissione di volumi marginali», ossia altri prodotti del marchio, definiti come «vecchia guardia sempre meno interessante per i gusti». Quindi, in base a questa lettera, la mia bisnonna dovrebbe essere fiera di vedere la sua Perugina spogliata di prodotti che ne hanno fatto la storia e l’identità? Dovrebbe essere fiera di prodotti che vengono cancellati e definiti marginali?
Mi dispiace, cara Nestlè, ma non credo affatto che la mia bisnonna sarebbe fiera della Perugina di oggi: la sua Perugina era un’altra cosa, era un mondo dolciario che non aveva soltanto i Baci o le Tavolette ma mille altri prodotti… Non credo che Luisa sarebbe fiera di vedere le sue caramelle “Rossana” prodotte in Piemonte, lontane da Perugia e dalla Perugina né, credo, apprezzerebbe che si parlasse di “volumi marginali” da dismettere, prodotti che probabilmente faranno la triste fine delle mitiche “Cinzia”, ancora oggi rimpiante dagli appassionati! Cara Nestlè, voi dite che la “vecchia guardia” è sempre meno interessante per i gusti dei consumatori, ma è davvero così?
Allora perché tirare in ballo la bisnonna Luisa, capostipite della “vecchia guardia”….? Tornando alle caramelle Rossana: nel 2016 erano state ritenute un prodotto “residuale”, quasi superato dopo 90 anni di storia gloriosa e per questo furono esternalizzate, nel silenzio sciagurato dei sindacati: la storia, però, vi ha dato torto, visto che le “Rossana” sono rinate grazie all’azienda FIDA e sono apprezzate e ricercate dai consumatori: semplicemente, bastava investirci, pubblicizzarle, sfruttare il loro potenziale…
Perché, oggi, ripetere lo stesso errore con i prodotti da voi definiti “vecchia guardia”? Perché, invece di definirli marginali, non si prova a incrementarne i volumi, a renderli più accessibili sul mercato, a pubblicizzarli e ad investirci sopra? La “vecchia guardia” non sono prodotti qualunque, ma peculiari della Perugina e della sua Peruginità!
Ben vengano i Kit-Kat, i Tartufi e altre produzioni, per carità, ma perché le nuove debbono per forza escludere quelle storiche? Condividiamo la riflessione amara del Dottor Francesco Falcinelli, ex Dirigente Perugina, quando afferma che «distruggendo i prodotti Perugina si distrugge il futuro di San Sisto, eliminando ogni aggancio alla Peruginità di questo stabilimento»: eliminando la “vecchia guardia”, cosa rimane di caratteristico in Perugina?
A questo punto, chiudo il mio intervento rivolgendomi ancora ai sindacati, in primis alla FLAI: possibile che non abbiate nulla da dire a riguardo? Possibile che non si intervenga per fermare queste dismissioni, che ci si accontenti dei soli Kit-Kat? Perché non ricordate all’azienda che i volumi produttivi, prima del 2015, non erano mai scesi sotto le 25.000 Tonnellate a San Sisto, mentre nel 2018 si sono attestate sulle 21.000 Tonnellate? Il tutto nonostante un Piano Industriale da 60 milioni d’investimenti in tre anni e mille altri annunci! Sindacati, se non ponete neppure queste domande in difesa degli operai e del lavoro, qual è la vostra ragione d’esistere? Qual è la vostra missione…?

mercoledì 20 febbraio 2019

Perugina, qual è la situazione?



In questi giorni la macchina della propaganda in Perugina è ritornata molto attiva: l’ultimo roboante annuncio è l’arrivo di nuovi volumi produttivi, con l’entrata dei Kit-Kat e l’incremento della produzione del “Tartufo”. Grande “entusiasmo” per annunciati «aumenti dei volumi in vista» e numeri importanti per l’azienda: stesso “film”, da qualche anno a questa parte… Ci auguriamo sia la volta buona! Tuttavia, l’annuncio dei Kit-Kat e del “Tartufo”  è stato accompagnato da un altro annuncio, molto meno roboante e poco felice: si parla, infatti di dire addio ad alcuni “cioccolatini marginali” del marchio, un modo “carino” per definire alcuni prodotti Perugina che, si dice, saranno sostituiti! Lo scorso novembre, in un nostro articolo, avevamo già rimarcato l’assenza dei “Tre Re”, “Dimmi di Sì” e Gianduiotti dal “Grande Assortimento Perugina”, la scatola da sempre “bandiera”del marchio: sono forse questi i famosi “cioccolatini marginali” destinati alla dismissione o al cosiddetto “avvicendamento di produzioni”, come definito su “La Nazione” di martedì …? Stiamo parlando di cioccolatini che hanno fatto la storia della Perugina e la sua identità!!! Anche le “Rossana” erano state ritenute marginali e portate via da Perugia senza troppe proteste o clamore: ora vivono una seconda giovinezza grazie alla piemontese FIDA, che ha creduto nelle “Rossana”, ci ha investito, le ha pubblicizzate e ne sta sfruttando al massimo le potenzialità, tanto  che a marzo arriverà sul mercato pure “La Crème di Rossana”, una crema spalmabile al gusto delle amatissime caramelle create dalla mia bisnonna Luisa nel 1926… Adesso si parla dei Kit-Kat che, secondo le più rosee previsioni, dovrebbero portare 2000 Tonnellate di volumi in più (comprese le 500 Tonnellate del “Tartufo”) e circa 2 milioni di investimenti complessivi. Ben venga una nuova produzione, per carità, ma parliamo di un prodotto che poco ha a che vedere con la tradizione del marchio Perugina: per quanto tempo i Kit Kat verrebbero prodotti a San Sisto? Può reggere, il solo Kit Kat, i volumi produttivi dell’azienda? E poi, come si può parlare di 2 milioni per il rilancio della Perugina, quando non sono bastati 60 milioni in tre anni? A proposito, qualcuno del sindacato ha chiesto all’azienda come sono stati investiti? Che cosa hanno portato? Come è possibile che, nonostante i 60 milioni sbandierati e le mille promesse, la produzione nel 2018 si è fermata a sole 21.000 Tonnellate? Ricordiamo che, fino al 2015, la produzione a San Sisto non era mai scesa sotto le 25.000 Tonnellate… Il “Codino” della FLAI-CGIL (da non confondere con il grande “Divin Codino” Roberto Baggio) dice che «alcuni part-time potrebbero migliorare il loro contratto»: ma davvero con i Kit-Kat cambieranno le cose? I sindacati non hanno nulla da dire sui “cioccolatini marginali”? La FLAI ne sa qualcosa a proposito del futuro dei “Tre Re”, “Dimmi di Sì” e Gianduiotti (vedi nostro articolo dello scorso novembre)? O, come al solito, fingono di “cadere dal pero”? Infine, due parole sull’apertura della candidatura a sindaco di Giuliano Giubilei fatta al CRAL Perugina: con quale coraggio Giubilei ha scelto proprio il CRAL? Ai tempi della vertenza Perugina non fu detta una sola parola né dal Giubilei giornalista né dal Giubilei cittadino perugino! Solo ora lui e i suoi “compagni” si affacciano e “guardano al mondo del lavoro? Tra i tanti “vecchi volti” della sinistra, riuniti per “l’occasione”, erano presenti Vincenzo Sgalla e Simona Marchesi, Segretario regionale CGIL e delegata della FLAI-CGIL in Perugina: già, proprio quel sindacato che nel 2016 firmò e celebrò l’accordo con Nestlè, permettendo così alla multinazionale di dismettere interi reparti e far “uscire” dalla fabbrica centinaia di lavoratori, tra cui moltissime donne…. Quanta ipocrisia!!! Questo è il nuovo che avanza, Dottor Giubilei…? A proposito, una parola sulla Perugina nemmeno in questa occasione l’ha spesa? Forse è a corto di informazioni…?

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia