Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

venerdì 29 settembre 2017

Perugina: fatti, parole e silenzi…


Ora tutti vogliono mettere il loro “cappello” sulla vicenda Perugina e hanno fatto a gara per partecipare allo sciopero generale… È giusto ricordare fatti, parole e silenzi, anche quelli di tanti “smemorati”… Ci pensiamo noi a rinfrescare la memoria: era l’11 aprile 2014 quando per la prima volta scrissi sulla Perugina, denunciavo un clima di “smobilitazione generale” in fabbrica e parlavo di “disimpegno programmato” da parte di Nestlè. Già nel 2014 ero preoccupata del crollo dei volumi produttivi, della cancellazione di prodotti storici come le caramelle “Cinzia”, dei continui ricorsi alla Cassa Integrazione e ai Contratti di Solidarietà e del mancato richiamo di molti stagionali. Ero l’unica a chiedersi dov’erano gli investimenti per la ricerca, il lancio di nuovi prodotti e la pubblicità. Ero l’unica, insieme al Dott. Alberto Mossone, ex dirigente Perugina, ad “alzare la voce” contro la gestione della Perugina da parte di certi manager Nestlè mentre altri stavano zitti o, addirittura, si ergevano a “scudieri” e “testimonial” della Nestlè! E mentre alcuni iniziavano a dire qualche “timida” parola sulla vicenda, con comunicati stampa, generici appelli e  interrogazioni, toccava a me  difendere la storia Perugina, che non era solo il Bacio ma tutto un mondo fatto di cioccolatini, uova cacao, dragèes panettoni, biscotti e caramelle, un mondo che Nestlè aveva già iniziato a smontare mattone dopo mattone, nel silenzio assoluto di politica e sindacati… Mi sono battuta da sola per difendere la caramella “Rossana”, icona del marchio Perugina insieme al Bacio, che proprio l’anno scorso compiva 90 anni: sono stata la prima a dire che Nestlè voleva dismettere tutto il comparto caramelle ma per “qualcuno” ero una visionaria! Una tal Simona Marchesi, operaia CGIL, mi aveva pure invitato a celebrare insieme i 90 anni della “Rossana”, salvo poi sparire dopo la mia disponibilità… Un sito “d’informazione” online nazionale mi accusava persino di scrivere notizie poco vere sulla “Rossana”! Chissà se si ricordano questi “giornalisti” oppure anche loro sono “smemorati”, ora che le “Rossana” non vengono più prodotte a Perugia ma in Piemonte, cedute al gruppo FIDA S.p.A senza che nessuno abbia mosso un dito… Quando TUTTI, l’anno scorso, incensavano il Piano Industriale e l’Accordo firmato dai sindacati con Nestlè io fui l’unica, insieme a pochissimi, ad avanzare dubbi sullo smantellamento di ben due reparti, sull’esternalizzazione delle “Strenne” e su un Accordo che già in partenza annunciava circa 200 esuberi! In questi anni sono stata attaccata in tutti i modi: il Segretario del PD umbro Leonelli mi accusò di dire «cose non vere» e di strumentalizzare il mio cognome; il segretario CGIL Umbria Vincenzo Sgalla mi invitò “elegantemente” a «non sputare sentenze sul Piano Industriale dei lavoratori» e ad occuparmi di Città della Domenica che non è mai stata mia! Il segretario FLAI-CGIL Michele Greco mi chiedeva ironicamente se avessi la sfera magica per dire loro il futuro della fabbrica; addirittura lo “smemorato” Luca Turcheria nel 2016 diceva, riferendosi a me, che «qualcuno si è svegliato solo oggi»…. Questi sono i fatti, le parole e i silenzi di certi “smemorati” che oggi scioperano e fanno le barricate: dov’erano tre anni fa, quando si poteva davvero difendere la Perugina? Perché erano tutti in silenzio? Perché hanno lasciato cadere nel vuoto le mie “grida d’allarme” e i miei appelli? Certi fatti e certi silenzi, cari “smemorati”, la storia non li cancella e non li dimentica… A salvarvi la faccia non sarà uno sciopero tardivo e quasi di facciata, unico strumento di lotta che il sindacato usa da sempre! Ecco perché non ho aderito al picchetto, per non prestarmi al gioco di chi, con i suoi silenzi e il suo avallo, è stato il principale artefice della fine della Perugina! Non sarà uno sciopero e qualche fischietto per strada a cambiare oggi le strategie di Nestlè. Io continuerò a lottare come sempre per la mia città, Perugia, per la Perugina, senza silenzi e senza ipocrisie. Ma meglio una lotta e una vigilanza con il cuore di sempre piuttosto che con qualche bandiera “stanca” da riarrotolare e riporre nel cassetto dopo una manifestazione apparente…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia


Intervista a Carla Spagnoli sul quotidiano La Verità, diretto da Maurizio Belpietro, del 28 settembre 2017




giovedì 14 settembre 2017

Perugina, dramma senza fine…


Che cosa sta succedendo nella Perugina? Il segretario Flai-CGIL Michele Greco, dopo lungo letargo, ha addirittura denunciato minacce agli operai da parte di Nestlè… Secca e rapida è stata la smentita di Gianluigi Toia, Direttore relazioni industriali di Nestlè Italia, che ha invitato Greco a rivolgersi alla magistratura per provare le sue accuse… Toia ha pure parlato di «esigenze produttive, che richiedono anzi lavoro aggiuntivo»! Affermazioni un po’ contraddittorie, considerando i 340 esuberi già annunciati… Dove sta la verità? Non possiamo scoprirlo ora, ma se il Dottor Greco non va avanti nelle sue accuse e si limita a una semplice dichiarazione alla stampa, fatta magari per darsi l’immagine di “sindacalista duro e puro”, di certo non ci farà una bella figura… Quello che è certo, oggi, è che i 340 “ricollocamenti” restano confermati e che gli impiegati, al pari delle maestranze, stanno vivendo un incubo (solo ora Greco si è ricordato di loro, dopo un silenzio assoluto e dopo i nostri interventi!). La verità è che dentro la Perugina la situazione è in piena stasi: gli stagionali sono ancora a casa e chissà se verranno richiamati, i lavoratori fissi e i part-time lavorano a ritmi assurdi, le maestranze un tempo impiegate nei reparti biscotti e caramelle sono state portate nelle linee “Baci” e tavolette e dell’aumento dei volumi produttivi, tanto sbandierati da sindacati e multinazionale nel 2016, non c’è neppure traccia! Sulla “nuova” confiserie meglio stendere un velo pietoso: che fine ha fatto quel progetto strategico che avrebbe dovuto “rinverdire” i fasti di Perugina, creare bisogno di manodopera e quindi lavoro? Temiamo che i 340 esuberi si paleseranno a partire da febbraio, quando inizierà la curva bassa di produzione… Il sindacato cosa fa? Come sta operando? I sindacalisti hanno in mente uno “straccio” di strategia…? Oppure la questione Perugina era finita in qualche “cassetto balneare”…? Nell’ultima riunione il sindacato si era preso l’impegno di esaminare e fare una mappatura delle attività dell’azienda, per capire, specie tra gli impiegati, quali sono i posti a rischio e distinguerli da quelli legati al calo dei volumi… È stata fatta? Anche per gli impiegati il clima è cupo: temiamo che a breve possa esserci la chiusura di uffici di natura commerciale, se già non è iniziata, e che per molti impiegati il prossimo futuro è la Cassa Integrazione! Nel frattempo la concorrenza si muove e investe: anche i dati AIDEPI del 2016 registrano un +3,2% nella produzione di cioccolato e cacao rispetto al 2015… E in Perugina? Dove sono la ricerca, l’innovazione e i nuovi prodotti? Come sono stati spesi i 60 milioni di euro, oltre alla pubblicità dei Tablò? A quando nuovi spot? I sindacati, su questi punti, che dicono…? Intanto Nestlè investe 48 milioni sullo stabilimento di Benevento per farne «l’hub internazionale della pizza surgelata» e invita pure i ministri Calenda e de Vincenti alla presentazione del progetto: sindacati Perugina, nulla da dire su due ministri che “vanno a braccetto” con i vertici Nestlé? Non era lo stesso Governo PD che aveva assicurato la volontà di arrivare ad una soluzione per la Perugina? E come mai per una vertenza da 340 esuberi il Governo “schiera” un Sottosegretario, la Bellanova, mentre a Benevento si vedono ben due Ministri? Un’ultima considerazione: gira voce che, anche a causa di programmi sbilanciati, alcune linee produttive siano sovraccariche e la fabbrica non riesca a far fronte alle produzioni previste; si dice che non è escluso che si debba “chiedere aiuto” ad altre fabbriche Nestlè… È vero tutto questo? Al sindacato è giunta notizia? Sarebbe un paradosso che, a fronte di 340 esuberi, venissero “ricollocati” pure i volumi produttivi…

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

mercoledì 6 settembre 2017

FCU, il delitto perfetto e annunciato!


Com’era prevedibile, tutta la linea FCU a partire dal 13 settembre chiude e non si sa per quanto… C’è da giurarci che, tra tempi burocratici e inizio dei lavori, ci vorranno minimo 2-3 anni, se tutto andrà bene! In tempi non sospetti avevamo invocato lavori urgenti come il riallineamento dei binari e la messa della breccia, la sistemazione delle gallerie e delle massicciate, senza essere ascoltati! La FCU è stata abbandonata dalla sinistra e questi, oggi, sono i risultati… Con che faccia l’Assessore ai Trasporti Chianella dice che «la sospensione del servizio è un passo indietro per farne due in avanti», che  c’è una strategia per rendere efficiente la FCU e che così tante risorse per la ferrovia non si vedevano da tempo. Ma di quale disegno strategico e programmazione parla l’Assessore? Come sono stati spesi i soldi stanziati ogni anno dalla Regione per la manutenzione? La Regione ha mai chiesto fondi per la manutenzione straordinaria? Come mai non sono stati chiesti finanziamenti europei per l’acquisto del materiale elettrico, dato che la linea è quasi tutta elettrificata? Come mai la Regione ha chiesto dei finanziamenti per l’opera solo nel momento in cui la FCU era ridotta all’osso? Come potranno bastare i 63 milioni di euro ottenuti dal Governo per tutta la linea…? Persino l’Ing. Mauro Fagioli, Direttore del servizio ferroviario, in II Commissione Regionale ha candidamente ammesso che dal 2015 il livello di manutenzione è stato ridotto quasi a zero per mancanza di risorse… Perché non è stata più garantita neppure la manutenzione ordinaria? Chiudere una ferrovia non è una cosa normale, come vogliono farci credere, è un record che neanche le “vituperate” ferrovie del sud (e ci scusiamo con la gente del sud) sono riuscite a raggiungere…. L’Assessore Chianella ha avuto pure il coraggio di fare lo “scaricabarile” e ha detto che la decisione della “sospensione” (così lui chiama la chiusura) «spetta a Umbria Mobilità&Tpl»… Non hanno neanche il coraggio delle proprie responsabilità! È mai possibile che in questa terra sia sempre colpa degli altri??? Per favore, smettetela di prendere in giro gli umbri! La chiusura della Ferrovia è un’altra grave macchia nell’operato di una giunta miope e incapace!!! Ora che succederà? Sono già state annunciate le corse sostitutive dei bus. Ma questi “amministratori” hanno pensato alle conseguenze sul traffico già caotico sulle strade? Hanno pensato a come verranno ridotte le strade interne, già in condizioni pietose? Quanto saranno lunghi i tempi di percorrenza e di arrivo delle tratte? L’altro gravissimo problema è: che cosa ne sarà dei lavoratori FCU? Che fine faranno i macchinisti? Verranno “ricollocati” altrove, come i lavoratori della Perugina…? Cosa ha pensato l’Assessore per il personale che rischia di essere in esubero? E pensare che fino a ieri questa giunta scellerata si vantava delle risorse ottenute dal governo e annunciava, con la solita retorica, il rilancio della FCU, definita “strategica”… Altro che rilancio e strategia, qui siamo al dilettantismo puro!!! A farne le spese, come al solito, saranno i lavoratori e gli utenti, specie quelli già abbonati… Nessuno interviene su questa palese violazione delle Condizioni Generali di Trasporto…? Gli utenti che sono “scappati” e “scapperanno” da FCU, una volta sistemata la Ferrovia dopo anni, verranno recuperati? “Complimenti” vivissimi alla giunta Marini, all’Assessore Chianella e all’ex Assessore Rometti per il lavoro compiuto… Siete riusciti a compiere un “miracolo”, quello di chiudere la FCU dopo più di 100 anni!!!

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia