Ora tutti vogliono mettere il loro “cappello” sulla vicenda Perugina e
hanno fatto a gara per partecipare allo sciopero generale… È giusto ricordare
fatti, parole e silenzi, anche quelli di tanti “smemorati”… Ci pensiamo noi a
rinfrescare la memoria: era l’11 aprile 2014 quando per la prima volta scrissi
sulla Perugina, denunciavo un clima di “smobilitazione generale” in fabbrica e
parlavo di “disimpegno programmato” da parte di Nestlè. Già nel 2014 ero
preoccupata del crollo dei volumi produttivi, della cancellazione di prodotti
storici come le caramelle “Cinzia”, dei continui ricorsi alla Cassa
Integrazione e ai Contratti di Solidarietà e del mancato richiamo di molti
stagionali. Ero l’unica a chiedersi dov’erano gli investimenti per la ricerca,
il lancio di nuovi prodotti e la pubblicità. Ero l’unica, insieme al Dott.
Alberto Mossone, ex dirigente Perugina, ad “alzare la voce” contro la gestione
della Perugina da parte di certi manager Nestlè mentre altri stavano zitti o,
addirittura, si ergevano a “scudieri” e “testimonial” della Nestlè! E mentre
alcuni iniziavano a dire qualche “timida” parola sulla vicenda, con comunicati
stampa, generici appelli e interrogazioni,
toccava a me difendere la storia
Perugina, che non era solo il Bacio ma tutto un mondo fatto di cioccolatini,
uova cacao, dragèes panettoni, biscotti e caramelle, un mondo che Nestlè aveva
già iniziato a smontare mattone dopo mattone, nel silenzio assoluto di politica
e sindacati… Mi sono battuta da sola per difendere la caramella “Rossana”,
icona del marchio Perugina insieme al Bacio, che proprio l’anno scorso compiva
90 anni: sono stata la prima a dire che Nestlè voleva dismettere tutto il
comparto caramelle ma per “qualcuno” ero una visionaria! Una tal Simona
Marchesi, operaia CGIL, mi aveva pure invitato a celebrare insieme i 90 anni
della “Rossana”, salvo poi sparire dopo la mia disponibilità… Un sito
“d’informazione” online nazionale mi accusava persino di scrivere notizie poco
vere sulla “Rossana”! Chissà se si ricordano questi “giornalisti” oppure anche
loro sono “smemorati”, ora che le “Rossana” non vengono più prodotte a Perugia
ma in Piemonte, cedute al gruppo FIDA S.p.A senza che nessuno abbia mosso un
dito… Quando TUTTI, l’anno scorso, incensavano il Piano Industriale e l’Accordo
firmato dai sindacati con Nestlè io fui l’unica, insieme a pochissimi, ad
avanzare dubbi sullo smantellamento di ben due reparti, sull’esternalizzazione
delle “Strenne” e su un Accordo che già in partenza annunciava circa 200
esuberi! In questi anni sono stata attaccata in tutti i modi: il Segretario del
PD umbro Leonelli mi accusò di dire «cose non vere» e di strumentalizzare il
mio cognome; il segretario CGIL Umbria Vincenzo Sgalla mi invitò “elegantemente”
a «non sputare sentenze sul Piano Industriale dei lavoratori» e ad occuparmi di
Città della Domenica che non è mai stata mia! Il segretario FLAI-CGIL Michele
Greco mi chiedeva ironicamente se avessi la sfera magica per dire loro il
futuro della fabbrica; addirittura lo “smemorato” Luca Turcheria nel 2016
diceva, riferendosi a me, che «qualcuno si è svegliato solo oggi»…. Questi sono
i fatti, le parole e i silenzi di certi “smemorati” che oggi scioperano e fanno
le barricate: dov’erano tre anni fa, quando si poteva davvero difendere la
Perugina? Perché erano tutti in silenzio? Perché hanno lasciato cadere nel
vuoto le mie “grida d’allarme” e i miei appelli? Certi fatti e certi silenzi,
cari “smemorati”, la storia non li cancella e non li dimentica… A salvarvi la
faccia non sarà uno sciopero tardivo e quasi di facciata, unico strumento di
lotta che il sindacato usa da sempre! Ecco perché non ho aderito al picchetto,
per non prestarmi al gioco di chi, con i suoi silenzi e il suo avallo, è stato
il principale artefice della fine della Perugina! Non sarà uno sciopero e
qualche fischietto per strada a cambiare oggi le strategie di Nestlè. Io
continuerò a lottare come sempre per la mia città, Perugia, per la Perugina,
senza silenzi e senza ipocrisie. Ma meglio una lotta e una vigilanza con il
cuore di sempre piuttosto che con qualche bandiera “stanca” da riarrotolare e
riporre nel cassetto dopo una manifestazione apparente…
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia