La terribile pandemia del
Coronavirus, oltre a provocare morte e dolore, ha messo in sordina un altro
dramma di cui oggi non si parla più: quello dei malati e dei morti per il
cancro!!! Se qualcuno se ne fosse dimenticato, le persone continuano a morire
anche per altre malattie. Basta guardare i numeri forniti dal Direttore della
Sanità umbra Claudio Dario e riportati in un articolo de La Nazione dell’8
aprile: in media in Umbria si verificano 800/900 decessi al mese per altre
patologie. Malgrado i numeri e le denunce, a Perugia le situazioni si
aggravano, oggi le attività ordinarie dell’ospedale sono bloccate, paralizzate,
c’è poco personale, le liste d’attesa per gli interventi richiedono anche mesi
e la situazione è decisamente più esplosiva rispetto al Coronavirus, almeno
nella nostra regione! Occorre intervenire subito e sbloccare l’attività ordinaria dell’ospedale, altrimenti rischiamo
di creare pregiudizi gravi ai malati oncologici: nel caso di un malato di
cancro è essenziale intervenire un giorno prima, non 15 giorni dopo! Altrimenti
si corre il rischio serio di passare da un paziente curabile ad un moribondo in
pochissimo tempo… Tutto questo, oltre ad avere un impatto devastante sulla
salute dei malati e ad aggiungere dolore e sofferenze, ha anche conseguenze
economiche per la stessa Azienda Ospedaliera: se non si interviene con
tempismo, infatti, si è costretti poi a ricorrere a interventi e cure più
importanti e, ovviamente, più costose. Purtroppo il dramma del Coronavirus, che
grazie a Dio in Umbria ha avuto un impatto contenuto, ha penalizzato i malati
di altre patologie, i tantissimi malati cronici che trovano chiusi gli
ambulatori e, soprattutto, i malati oncologici! Prima dell’emergenza gli altri
reparti erano pieni, adesso si sono svuotati e non si fanno più interventi
chirurgici, se non in casi estremi e gravi. Per la cura del Coronavirus a
Perugia bastano i reparti di Medicina Interna e Malattie Infettive e di
Pneumologia, gli altri reparti devono essere riaperti per curare tutti i
pazienti… Occorre anche una migliore redistribuzione di medici e infermieri e
tornare ad operare, a fare di nuovo gli interventi chirurgici! Non
dimentichiamoci che in Umbria esiste già un Centro Covid esclusivo ed è l’ospedale
di Pantalla… La vera patologia nella
nostra regione continua ad essere il cancro, con 3000 nuovi malati l’anno!!! Eppure
quello che serve per la cura e la prevenzione, screening, analisi, eccetera, tutto è bloccato ormai da 60 giorni:
adesso basta! È ora di pensare ad un ritorno all’ordinario con un rafforzamento
delle risorse umane che già prima di questa emergenza erano carenti, questa
lunga stasi ha aggravato ulteriormente la situazione e la gente è disperata.
Occorre un piano straordinario di rafforzamento per recuperare il tempo perso:
15 o 30 giorni di ritardo per un malato di cancro, spesso, equivale alla morte!
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia