Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

giovedì 23 aprile 2020

Perugia, riapriamo i reparti dell’ospedale!



La terribile pandemia del Coronavirus, oltre a provocare morte e dolore, ha messo in sordina un altro dramma di cui oggi non si parla più: quello dei malati e dei morti per il cancro!!! Se qualcuno se ne fosse dimenticato, le persone continuano a morire anche per altre malattie. Basta guardare i numeri forniti dal Direttore della Sanità umbra Claudio Dario e riportati in un articolo de La Nazione dell’8 aprile: in media in Umbria si verificano 800/900 decessi al mese per altre patologie. Malgrado i numeri e le denunce, a Perugia le situazioni si aggravano, oggi le attività ordinarie dell’ospedale sono bloccate, paralizzate, c’è poco personale, le liste d’attesa per gli interventi richiedono anche mesi e la situazione è decisamente più esplosiva rispetto al Coronavirus, almeno nella nostra regione! Occorre intervenire subito e sbloccare l’attività ordinaria dell’ospedale, altrimenti rischiamo di creare pregiudizi gravi ai malati oncologici: nel caso di un malato di cancro è essenziale intervenire un giorno prima, non 15 giorni dopo! Altrimenti si corre il rischio serio di passare da un paziente curabile ad un moribondo in pochissimo tempo… Tutto questo, oltre ad avere un impatto devastante sulla salute dei malati e ad aggiungere dolore e sofferenze, ha anche conseguenze economiche per la stessa Azienda Ospedaliera: se non si interviene con tempismo, infatti, si è costretti poi a ricorrere a interventi e cure più importanti e, ovviamente, più costose. Purtroppo il dramma del Coronavirus, che grazie a Dio in Umbria ha avuto un impatto contenuto, ha penalizzato i malati di altre patologie, i tantissimi malati cronici che trovano chiusi gli ambulatori e, soprattutto, i malati oncologici! Prima dell’emergenza gli altri reparti erano pieni, adesso si sono svuotati e non si fanno più interventi chirurgici, se non in casi estremi e gravi. Per la cura del Coronavirus a Perugia bastano i reparti di Medicina Interna e Malattie Infettive e di Pneumologia, gli altri reparti devono essere riaperti per curare tutti i pazienti… Occorre anche una migliore redistribuzione di medici e infermieri e tornare ad operare, a fare di nuovo gli interventi chirurgici! Non dimentichiamoci che in Umbria esiste già un Centro Covid esclusivo ed è l’ospedale di Pantalla… La vera patologia nella nostra regione continua ad essere il cancro, con 3000 nuovi malati l’anno!!! Eppure quello che serve per la cura e la prevenzione, screening, analisi, eccetera, tutto è bloccato ormai da 60 giorni: adesso basta! È ora di pensare ad un ritorno all’ordinario con un rafforzamento delle risorse umane che già prima di questa emergenza erano carenti, questa lunga stasi ha aggravato ulteriormente la situazione e la gente è disperata. Occorre un piano straordinario di rafforzamento per recuperare il tempo perso: 15 o 30 giorni di ritardo per un malato di cancro, spesso, equivale alla morte!
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

venerdì 17 aprile 2020

Corso Garibaldi, la gente chiede sicurezza!



Non si fermano le segnalazioni che continuano ad arrivarci dai perugini su degrado e insicurezza nelle strade, tanto nel centro quanto nelle frazioni. L’ultimo sfogo ricevuto riguarda Corso Garibaldi e le sue caratteristiche e bellissime traverse. Anche qui, come a Fontivegge, ci risulta che in questo periodo le vie siano tutt’altro che deserte e che accadano cose veramente assurde. Innanzitutto ci è stato segnalato che sulle strade della zona lo spaccio di droga, un problema ormai vecchio, non si sia fermato e che gli spacciatori, incuranti della legge e della quarantena,  continuano ad incontrare i loro “clienti” tossici e i loro “compari” criminali, pressoché indisturbati. Pare che un “covo” di spaccio sia da tempo il punto dove si trovano i distributori automatici di cibi e bevande. Sembra anche che questi balordi abbiano ormai un “meccanismo” collaudato per portare avanti i loro sporchi affari e dileguarsi all’arrivo di una volante di Polizia o Carabinieri: in tal caso spacciatori e “clienti” si nascondono nelle vie limitrofe per qualche minuto, per poi ricomparire nel Corso in tutta tranquillità! Non solo, al danno si aggiunge la beffa… Si perché questi criminali non si limitano solo a spacciare, ma pensano pure di essere i padroni assoluti e non risparmiano i loro strilli e urla a tutte le ore, alla faccia del rispetto civile e del decoro, e spesso sono soliti camminare con cani di grossa taglia e pericolosi senza nemmeno tenerli al guinzaglio!!! Come è possibile tollerare tutto ciò in una società civile? Come si può permettere a certi loschi figuri di fare quello che vogliono in una città come Perugia, che è il capoluogo e il “biglietto da visita” di un’intera Regione? Ricordiamo che Corso Garibaldi fa parte del centro storico, cuore della città, parliamo di un borgo stupendo, circondato dal verde, da panorami mozzafiato e da opere d’arte che sono un patrimonio di tutti (come non citare la meraviglia del Tempio di San Michele…). Corso Garibaldi è un vanto di tutta Perugia e dovrebbe essere una risorsa inesauribile per il turismo e per chi ci vive… Invece Corso Garibaldi non è ancora morto solo grazie ai residenti e al lavoro instancabile ed encomiabile delle associazioni, che fanno quello che possono con amore e passione. La gente del posto è molto stanca e preoccupata per questa situazione di insicurezza, le vie del Corso sono occupate dai delinquenti sia alla luce del giorno, sia di notte. Questa gentaglia può stare per strada in tutta calma, con cani sciolti e persino accompagnati da spranghe o altro (anche le risse, purtroppo, sono frequenti)… È preoccupante il “senso di sicurezza” che hanno questi balordi che, evidentemente, non temono le restrizioni dovute al Coronavirus e nemmeno le Forze dell’Ordine! Uno schiaffo alla pazienza della gente perbene!!! Ci auguriamo maggiori controlli su tutta la zona, e soprattutto perlustrazioni a piedi nei vicoli da parte delle Forze dell’Ordine, per “liberare”  Corso Garibaldi dai criminali e per garantire che tutti osservino le restrizioni per contenere il virus, nessuno escluso…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

giovedì 9 aprile 2020

Fontivegge, tra insicurezza e degrado!



Nemmeno la tragedia del Coronavirus e l’obbligo di restare a casa sono riusciti a liberare Fontivegge e le sue strade dai balordi, e il senso di insicurezza nel quartiere non sembra diminuire. Solo negli ultimi giorni le cronache ci hanno parlato di uno scippo ai danni di un anziano che aveva appena ritirato la pensione e di un’aggressione brutale ai Carabinieri da parte di un criminale di colore che non voleva subire controlli. Capiamo benissimo che in un momento drammatico come questo la priorità assoluta è l’emergenza Coronavirus, tuttavia i problemi che da anni affliggono la nostra città, come quello della sicurezza a Fontivegge, non possono essere trascurati o, peggio ancora, dimenticati! Un’esigenza fondamentale, come la sicurezza, non può restare inascoltata… Da tempo i residenti del quartiere chiedono misure che non devono più essere rinviate! Bene, innanzitutto, che sia stato chiuso il  sottopasso che dalla stazione porta a Via del Macello, diventato ormai covo di tossici e spacciatori. A tal proposito, alcuni residenti lamentano la presenza a Fontivegge del servizio di Comune e Usl “Unità di strada” per drogati, senza tetto e prostitute. L’Unità di strada, in pratica, offre a chi è iscritto al Sert metadone, profilattici e siringhe nuove. In un momento come questo, un servizio del genere costituisce un “assembramento” di persone e fornisce un giustificato motivo per farsi trovare alla stazione, richiamando peraltro la presenza di spacciatori! Si potrebbe pensare ad uno spostamento di questo servizio? Inoltre in tempi di Coronavirus, in cui i cittadini sono chiamati a rimanere nelle proprie abitazioni, il controllo dei contratti d’affitto nella zona e dei relativi affittuari è un provvedimento prioritario che il Comune deve attuare, servendosi dei Vigili Urbani per collaborare con le Forze dell’Ordine. Ci chiediamo anche che cosa si vuole fare del Presidio Fisso di Polizia, inaugurato un anno fa ma che lo scorso marzo risultava chiuso (anche se poi fu riaperto, come riportato sul Messaggero)… Purtroppo la carenza d’organico della Polizia, anche questo un problema grave che non può essere dimenticato, non aiuta di certo a potenziare i Presidi Fissi di Polizia a Fontivegge e nel centro storico. Eppure il Presidio Fisso, richiesto a gran voce dai residenti, è stato il “pezzo forte” della giunta Romizi durante l’ultima campagna elettorale e quindi è doveroso dare delle risposte chiare e trasparenti su questo punto! Nel quartiere continuano a registrarsi quotidianamente episodi di violenza, risse tra bande, spaccio, furti, scippi e altri odiosi reati di strada, persino in questi giorni di isolamento e di strade che (dovrebbero) essere deserte. La gente è stanca di balordi e spacciatori che stanno in giro, fregandosene del distanziamento sociale, e seminano paura e insicurezza… Basta già la tragedia del Coronavirus a incutere terrore e incertezza, lasciateci almeno vivere in sicurezza!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia