Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

mercoledì 27 luglio 2016

Umbria, quali politiche per gli anziani?


Nel 2015 all’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia sono stati ricoverati più di 7.500 anziani ultraottantenni. Questo dato ci porta a riflettere su quali siano le politiche messe in atto dalla Regione in materia di assistenza e cura degli anziani… Purtroppo i nostri anziani sembrano essere stati dimenticati dalla sinistra! Persino negli ospedali umbri sembra che non si pensi a loro: perché gli anziani ricoverati in reparti come geriatria non mangiano più in salette mensa come una volta, in cui potevano stare insieme e comunicare tra loro? Perché i corridoi degli ospedali non hanno nemmeno dei maniglioni d’appoggio sui muri per aiutare gli anziani che hanno difficoltà a muoversi? Spesso gli anziani vengono dimessi troppo presto per il problema dei posti letto e così, dopo poco tempo, sono costretti a tornare in ospedale… Il problema, per questi pazienti ma non solo, è che non ci sono abbastanza posti letto per la lunga degenza! Allora perché non trasformare in Umbria i piccoli ospedali in strutture riabilitative per la lunga degenza, con personale altamente specializzato? Sarebbe il modo migliore per valorizzare sul serio, e non a parole, i piccoli ospedali umbri... Il problema però, prima ancora che sanitario, è sociale e riguarda il dramma dei nostri anziani che sono sempre più soli ed emarginati. Sarebbe bene che la Regione Umbria, così come le altre istituzioni, intervenissero in tal senso, magari promuovendo dei “tavoli di lavoro” per trovare le giuste soluzioni insieme a medici, personale sanitario e associazioni sociali. Anche le famiglie di questi anziani sono state lasciate sole: nel 2009 la Regione Umbria, allora governata dalla Lorenzetti, decise di abolire la Legge Regionale n. 24 del 2004 che prevedeva un assegno di cura alle famiglie per l’assistenza a domicilio di disabili o anziani non autosufficienti! L’abolizione dell’assegno di cura, che ammontava in origine a circa 418 euro mensili, è stata una scelta scellerata che ha messo con le spalle al muro circa 24.000 famiglie umbre, molte delle quali sono state costrette a mandare i loro cari anziani in case di riposo e altre strutture ricettive! Ma non era meglio e più economico dare dei soldi direttamente alle famiglie attraverso l’assegno di cura? Perché la sinistra non ripristina questo importante assegno? Non è meglio favorire la permanenza degli anziani nelle loro case, con i loro cari? Ci si rende conto di quanto sia dannoso sradicare completamente un anziano dalla sua casa? Nei centri per anziani e case di riposo, qual è il livello di aggregazione degli anziani e di attività sociali? Gli anziani in Umbria sono davvero al centro della politica sociale della Regione? Cari umbri, vi invitiamo a riflettere…

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

giovedì 14 luglio 2016

Ferrovia Centrale Umbra, dov’è la manutenzione?




La tragedia dell’incidente ferroviario in Puglia ha portato alla ribalta lo stato delle linee ferroviarie locali e la loro sicurezza. L’Umbria, fortunatamente, da tempo ha superato il sistema del “via libero telefonico” e la FCU ha un sistema di sicurezza basato sul Dirigente Centrale Operativa (DCO) che controlla tutto il traffico dei treni evitando la possibilità di qualsiasi contatto tra i convogli. Tuttavia ciò non deve farci abbassare la guardia sullo stato della nostra ferrovia, inaugurata più di cent’anni fa ma lasciata, oggi, completamente al suo destino! Da tempo denunciamo la necessità di fare la manutenzione di tutta la linea FCU, da Terni fino a San Sepolcro. Servono urgentemente interventi come la messa della breccia sui binari e la risistemazione di tutte le massicciate; ma soprattutto serve al più presto il riallineamento dei binari per prevenire il pericolo di deragliamenti dei treni, soprattutto ora che con la stagione estiva il ferro, allungandosi, rischia di deformare il binario. Questi lavori di manutenzione dovrebbero essere frequenti ma non vengono fatti da anni, se non nei casi di estrema urgenza! Da quanti anni non viene noleggiato il macchinario per riallineare il binario? Questa mancanza di manutenzione spiega tutti i disagi accaduti in questi anni, non ultimo la riduzione della velocità massima a 50 km orari sulla linea Umbertide-Città di Castello… La Regione attualmente non ha i 70 milioni di euro che all’incirca servono per mettere in sicurezza tutta la linea FCU, eppure in questi anni, tra raddoppio ferroviario (a proposito, che fine ha fatto…?) e altri interventi sono stati spesi centinaia di milioni di euro! Come sono stati usati questi soldi? A che sono serviti tutti gli ammodernamenti fatti, se la ferrovia si trova in questo stato di agonia? A che è servito eliminare i passaggi a livello per fare andare i treni a 110 km orari, se poi questi viaggiano a 90 km orari? Forse devono ridurre la velocità per lo stato dei binari…? A proposito di treni, ci chiediamo ancora una volta: che fine hanno fatto i 4 “Minuetto” elettrici, costati circa 18 milioni? Ci risulta che solo uno è in funzione, sulla tratta Umbertide-Ponte San Giovanni, gli altri sono in deposito perché non hanno i pezzi di ricambio… Allora a che è servito elettrificare la rete FCU da San Sepolcro a Terni (ma non da Sant’Anna a Ponte San Giovanni)? A che servono le sottostazioni elettriche se mancano i treni…? Persino le stazioni sono abbandonate a se stesse: non ci sono neanche i soldi per le tubature dei bagni pubblici! Questo è il rilancio della linea ferroviaria, di cui tanto si vanta la Marini? La verità è che i problemi della FCU sono iniziati proprio nel momento in cui la sua gestione è passata dallo Stato alla Regione tramite Umbria Mobilità: da quel momento la FCU è stata messa in secondo, se non terzo piano e sminuita dalla sinistra, nonostante le “belle parole” contenute nel Piano Regionale dei Trasporti. È impensabile che della FCU si parli solo quando succedono i disastri: una volta passato il clamore della tragedia pugliese, resterà tutto come prima…?


Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia


Gian Battista Mannone




martedì 5 luglio 2016

Stazione di Sant'Anna, chiusa la sala d'attesa!


"Stazione di Sant'Anna senza sala d'aspetto, tutta colpa di ubriaconi e balordi"

Da alcuni giorni la sala d’attesa della stazione di Sant’Anna a Perugia è stata chiusa al pubblico. Perché? Ci è stato segnalato da alcuni perugini che da tempo la sala era diventata una “casa sicura” per persone ubriache che andavano a dormire sulle panchine all’interno, lasciando come segni della loro presenza rifiuti, cattivi odori, sporcizie di ogni genere e persino vomito! Per queste ragioni Umbria Mobilità avrebbe deciso di chiudere, non si sa per quanti giorni, la sala d’attesa. Comprendiamo benissimo il disagio del personale che lavora alla stazione e che quotidianamente deve assistere a scene disgustose di ubriachi e balordi che sporcano e imbrattano la stazione: a questi onesti lavoratori va tutta la nostra solidarietà. Questa decisione, però, va a colpire tutti quei cittadini, umbri e non solo, che per lavoro o per studio devono prendere quotidianamente il treno per venire a Perugia e tornare a casa! Queste persone, oggi, sono costrette ad aspettare l’arrivo del treno sotto il sole cocente, sottoposti ad ogni intemperia… Chi ci pensa a questi cittadini? Perché tutti i pendolari debbono pagare per alcuni incivili? Invece di chiudere la sala d’attesa sarebbe necessario fare più controlli, attraverso telecamere di sorveglianza, e intervenire subito se c’è qualcosa che non va, rivolgendosi alle Forze dell’Ordine. I problemi si risolvono individuando i responsabili, non punendo indistintamente tutti! Purtroppo la questione degli ubriachi che si aggirano per la zona non è stata affatto risolta: ci è stato segnalato, infatti, che adesso questa gente si è “trasferita” nella stazione degli autobus a Piazza Partigiani, poco distante dalla stazione ferroviaria di Sant’Anna: il problema, in pratica, è stato solamente spostato! I pendolari che prendono i treni ex-FCU già sono costretti ad affrontare ogni giorno mille disagi tra biglietti carissimi, ritardi, disservizi, stazioni fatiscenti e viaggi su treni diesel vecchi e obsoleti:  è possibile che ora non possono più aspettare neanche in una sala d’attesa…?

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia