Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

venerdì 16 giugno 2017

Il concetto di rispetto secondo le associazioni LGBT…




Basta, la misura è colma!!! La “lobby gay” in Umbria è tornata in azione ed è arrivata laddove prima non si era mai spinta (almeno da noi): toccare le immagini sacre per farsi pubblicità e offendere la fede di milioni di cristiani! La locandina disgustosa del Perugia Pride 2017 fatta dall’Omphalos con l’immagine della Madonna è la dimostrazione di quello che abbiamo sempre detto, assumendoci tutte le responsabilità: non può esserci dialogo con queste associazioni LGBT (o come si fanno chiamare adesso)… L’Omphalos, ancora una volta, ha mostrato qual è la sua concezione di “democrazia”: pretendere rispetto per se stessi, insultare e denigrare chi non la pensa come loro! Questo è il loro “motto”… Fanno una certa rabbia, mista a tenerezza, le dichiarazioni di Stefano Bucaioni, presidente Omphalos, il quale ha detto che l’immagine della locandina non è la Madonna, ma una “drag queen”: peccato che migliaia di persone si siano sentite offese nella loro sensibilità, religiosa e non!!! “Signor” Bucaioni, vuole dirci che siamo tutti ottusi e solo lei è intelligente e acuto…? Tutto, in quella locandina schifosa, fa pensare che si tratti di una oscena parodia della Madonna: il velo bianco sulla testa, il cuore con i raggi che sembra rimandare alla rappresentazione del Cuore Immacolato di Maria e, tanto per non farci mancare nulla, una specie di aureola gialla sullo sfondo ma ben riconoscibile… Chi volete prendere in giro, “signor” Bucaioni? Il suo tentativo di arrampicarsi sugli specchi fa soltanto pena! Anziché scusarsi dopo le giuste polemiche innescate dal consigliere Squarta (cui va il nostro plauso) e dopo la richiesta del Comune di ritirare l’immagine, il “democratico” Bucaioni ha voluto tirare dritto e ha dichiarato che «la locandina resta dov’è». E poi parlano di confronto, di dialogo e di rispetto… Queste “associazioni culturali” LGBT (o come si fanno chiamare ora) sono ormai in pieno “delirio di onnipotenza”, pensano di potersi permettere tutto con la loro propaganda e non esitano a insultare e bollare come “bigotti”, “medievali” e “omofobi” chiunque non sia allineato alle loro idee! Ricordo ancora bene i loro commenti contro la mia persona e il Movimento per Perugia… I “poveretti”, peraltro, pensano pure che il Medioevo sia ancora quel periodo buio descritto da Voltaire: invito questi “intellettuali” a scrivere una poesia che eguagli anche solo un sonetto di Dante o qualsiasi poeta medievale a scelta, a costruire un castello o una chiesa belli come quelli medievali sparsi nel mondo o a concepire un pensiero filosofico pari alla filosofia di quel tempo. Mi fermo qui, anche se potrei andare oltre… Ora basta, è giunto il momento che le Istituzioni dicano chiaramente con chi stanno: la Regione, purtroppo, sappiamo bene da che parte sta, ma la giunta Romizi a Perugia prenda una posizione netta, come chiesto anche dal consigliere De Vincenzi! Bene aver chiesto il ritiro dell’immagine a Omphalos, ma ciò non è bastato, vista la risposta del loro Presidente… Allora si ritiri una volta per tutte il patrocinio del Comune al Pride Village ora e nei prossimi anni, basta dare all’Omphalos per tre giorni l’anno i giardini del Frontone, uno dei patrimoni più belli di Perugia, che peraltro sorgono di fronte alla maestosa Basilica di San Pietro (chiesa, guarda caso, di origine medievale)… Nessun dialogo e nessun supporto a chi ha dimostrato di non avere rispetto!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

giovedì 15 giugno 2017

La Perugina e le responsabilità della politica…




Fa una certa tristezza vedere in questi giorni politici e consiglieri regionali “fare la fila” per dire la loro sulla Perugina… Tutti si sono svegliati oggi, tutti cadono dal pero, quando ormai i giochi sono fatti! L’ultimo a intervenire in ordine cronologico è stato il consigliere Attilio Solinas, che ha invitato Nestlè a rispettare l’accordo. Quale accordo, consigliere? Quello firmato da Nestlè e sindacati che ha smantellato i reparti dei biscotti, delle caramelle e delle “Strenne” e che fin da subito ha creato i presupposti per gli esuberi? Quello che ha permesso la vendita delle “Ore Liete” e, soprattutto, delle amatissime “Rossana”? Se è questo l’accordo la Nestlè, grazie alla “complicità” dei sindacati, lo sta rispettando benissimo!!! Ancora peggio è sentire il consigliere PD Leonelli che presenta un’interrogazione sull’azienda: Giacomo Leonelli, quello che più di un anno fa aveva detto che sulla Perugina dicevo «cose non vere», che usavo il mio cognome per una «strumentale polemica politica»! Consigliere Leonelli, leggere queste sue dichiarazioni oggi, alla luce della situazione attuale in Perugina, dovrebbe farmi ridere, invece mi mette solo una grande tristezza, se penso a chi sono i politici di maggioranza che governano l’Umbria… Le sue parole di allora oggi si commentano da sole e la dicono lunga su quanto sia credibile ed “efficace” la sua interrogazione! E che dire dei deputati e senatori umbri, eletti dal popolo? C’è gente che sta in Parlamento da ormai 16 anni, come la deputata PD Marina Sereni, altri da 11 anni, come il Sottosegretario Giampiero Bocci o il senatore alfaniano Luciano Rossi, altri ancora da quasi dieci anni come Walter Verini del PD, Catia Polidori e Luciano Laffranco di FI: dov’erano questi “Onorevoli” quando la Perugina veniva smantellata pezzo per pezzo? E dove sono oggi??? La verità è che la politica, di sinistra e di destra, istituzioni in primis, è responsabile, non meno dei sindacati, della fine drammatica della Perugina! NESSUNO ha mosso un dito per mantenere in Perugina le “Ore Liete” e le “Rossana”, TUTTI hanno taciuto sullo smantellamento del reparto delle “Strenne”… TUTTI si sono “accontentati” entusiasti del Piano Industriale presentato da Nestlè e delle sciagurate rassicurazioni dei sindacati, NESSUNO ha voluto ascoltare le mie grida di allarme consapevoli e tutti i miei dubbi su un Piano che chiudeva reparti, promuoveva “uscite volontarie” dei lavoratori dalla fabbrica e prometteva 60 milioni in tre anni che a tutto sarebbero stati destinati, meno che a mantenere i livelli occupazionali! A onor del vero, a sinistra una sola voce, quella dell’ex assessore Stefano Vinti, già nel 2016 avanzò dubbi sul Piano Industriale incensato dai sindacati, ma lui attualmente non ricopre incarichi istituzionali. L’unico ad accogliere il mio allarme in tempi non sospetti è stato il consigliere Sergio De Vincenzi, che ad aprile (quindi PRIMA dell’incontro Nestlè-sindacati del 9 maggio) aveva presentato un’interrogazione sul futuro della Perugina. La “risposta” dell’assessore allo “Sviluppo Economico” Paparelli fu, come al solito, “rassicurante”, fedele alla linea del momento che vedeva la Perugina come “un mondo dorato”… Dov’erano allora Leonelli e compagnia cantante…? Che dice adesso l’Assessore Paparelli? Quali sono le sue rassicurazioni…?  Uscire solo oggi con comunicati stampa non basta per “lavarsi la coscienza” e comunque è troppo tardi!!! Ora la politica ha l’obbligo di prendere in mano la situazione e unirsi per trovare, lo ribadiamo ancora una volta, IMPRENDITORI VERI del settore alimentare che sappiano e vogliano davvero rilanciare il patrimonio Perugina e salvare il salvabile… Il tempo delle chiacchiere per la Perugina è finito!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

martedì 13 giugno 2017

Perugina e Sindacati: siamo oltre la farsa!


Si dice sempre che la storia si ripete in due modi: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. Inarrivabile la farsa dei sindacati Perugina, peccato che per i lavoratori rimanga una tragedia! Nell’ultima assemblea di San Sisto i lavoratori iniziavano a mostrare tutto il dissenso verso il sindacato inconsapevole o, peggio, complice di un pian di smantellamento, e avevano dato mandato alle RSU di seguire la “linea dura” all’incontro con Nestlè del 06 giugno. Eppure, dopo l’incontro, le RSU Perugina hanno avuto il coraggio di uscire con un comunicato stampa “soft” e di affermare che sono ancora «convinti della bontà di questo Piano Industriale […] con l’obiettivo di incrementare volumi e ore di lavoro»!!! Ma questi sindacalisti dove vivono??? Si può ancora “bluffare”, camuffare e minimizzare, prendendo in giro lavoratori e maestranze? Sulla base di questo comunicato assurdo, alcuni media hanno pensato che in Perugina l’allarme fosse rientrato, e persino i TG hanno fatto servizi tranquillizzanti… Ci ha pensato il capo mercato di Nestlè Italia a richiamare tutti alla realtà: con un messaggio chiaro e netto, il Dott. Leo Wincel in persona (cosa mai successa prima) ha detto che dopo giungo 2018, finita la Cassa Integrazione, si procederà ad un “riequilibrio occupazionale” (leggi licenziamenti) di circa 340 addetti, che saranno “supportati” nel «reperimento di soluzioni occupazionali alternative»!!! 340 esuberi, parola di Leo Wincel: più chiaro di così… Solo allora il sindacato si è visto smascherato, “stupefatto” di sentir parlare di persone che non saranno mai più impiegate in Perugina! Ma gli stessi sindacati avevano firmato un accordo con Nestlè che già consentiva circa 250 esuberi!!! Cari sindacalisti, figuravano le vostre firme, non quelle di altri… Adesso, oltre ai tanti comunicati stampa “farsa”, che cosa farete??? A 340 lavoratori saranno proposti trasferimenti in altri siti del gruppo. Emigrare? È questa la soluzione sindacale? Magari in quei siti c’è un sindacato che si batte per incrementare l’occupazione del territorio… Si parla anche di Decathlon, con una corsia preferenziale per i lavoratori in fuga! È questa la ricetta sindacale? Addirittura vogliono allontanare le cooperative di servizi che lavorano in Perugina: una guerra tra poveri! E questa è l’etica sindacale? Gli esuberi possiamo chiamarli con altri termini (uscite volontarie, licenziamenti, ricollocamenti), ma la sostanza rimane la stessa… E pensare che la Presidente Marini qualche mese fa andò in Perugina per esaltare l’azienda di San Sisto come fabbrica modello, con tanto di foto insieme a Renzi e ai vertici Nestlè… Di fatto oggi c’è una fabbrica che sta perdendo gli ultimi pezzi, che prima di Nestlè contava 4.600 dipendenti, mentre nel 2018 rischia di averne poco più di 500: tutto questa grazie anche a un sindacato “lungimirante” e “leale” verso gli operai… I sindacati promettono di difendere i posti di lavoro e rivendicano la commissione bilaterale, dove giocano a fare i “manager”: di certo Nestlè ha dimostrato di non tenerli in gran considerazione! Tornando alla farsa teatrale, i sindacati, nella commissione, più che protagonisti sembrano “comparse”… Almeno Nestlè è stata onesta nel comunicato sulla Perugina: dov’è invece l’onestà intellettuale del sindacato? Dopo le parole di Wencel, che cosa racconteranno le RSU alla prossima assemblea dei lavoratori…? Ora basta, è giunto il momento di trovare una soluzione per la Perugina: è ora che TUTTE LE FORZE POLITICHE, locali e nazionali, senza distinzione di colore, mettano da parte le divisioni su questo tema e si uniscano per INDIVIDUARE IMPRENDITORI VERI del settore alimentare che sappiano e vogliano davvero rilanciare il patrimonio Perugina! Non si può affidare il futuro dell’azienda ai soli sindacati che hanno dimostrato di aver fallito su tutti i fronti e di essere inaffidabili! Se la politica non si “sveglia”, la Perugina sparirà, si chiuderà tutto e insieme all’azienda fondata nel 1907 dalla mia bisnonna morirà una storia importante del Made in Italy e della città di Perugia…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia


mercoledì 7 giugno 2017

FCU, chi pagherà per questi “disastri”?


Ancora una volta la velocità dei treni FCU è stata ridotta a 50 km orari, con ennesimi disagi, ritardi assurdi e tempi di percorrenza infiniti! Tale provvedimento è solo l’ultimo atto di una serie di disservizi che stanno facendo “scappare” gli utenti dalla Ferrovia Centrale Umbra. Nell’aprile 2016 fu riaperta la galleria di San Gemini dopo quasi due anni di chiusura; dal 2015 è chiuso il tratto Umbertide-Città di Castello per ragioni di sicurezza e lo scorso febbraio è stata chiusa la linea Sant’Anna-Ponte San Giovanni per dare il via al famoso raddoppio selettivo e all’elettrificazione del tratto… Peccato che di questi lavori ancora oggi non c’è l’ombra, e non si sa nemmeno quando inizieranno, a partire dallo sminamento che doveva iniziare subito! La prossima chiusura per “manutenzione” (quale…?) è già annunciata: la tratta Ponte Felcino-Ponte San Giovanni. E poi parlano di rilancio della FCU? Smettetela di prendere in giro i cittadini!!! L’assessore Chianella, in un question time, aveva ammesso che «l’infrastruttura ex FCU ha un deficit manutentivo da molti anni»: buongiorno, assessore Chianella! Sono almeno due anni che denunciamo la “non manutenzione” della FCU e i rischi che ciò comporta, ma lei e la sua maggioranza dove siete stati e cosa avete fatto? Che cosa ha fatto per cinque anni l’ex assessore Silvano Rometti, oggi consigliere regionale, nonché suo compagno di partito e predecessore? In questi anni sono stati stanziati per la manutenzione e il “rilancio” della FCU svariati milioni di euro, eppure la ferrovia oggi sembra destinata alla chiusura…  Gli interventi urgenti da fare sono: la messa della breccia sui binari, il riallineamento dei binari per evitare i deragliamenti dei vagoni, oltre che la risistemazione delle massicciate e delle gallerie. Basteranno i 63 milioni di euro in arrivo dal governo per l’intera FCU, da Terni a San Sepolcro…? La verità è che la “morte” della FCU è iniziata nel 2010, con la nascita e l’arrivo di Umbria Mobilità: da lì in poi i problemi della ferrovia sono passati in secondo piano, non ci sono più stati interventi seri e i risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti, specie dei pendolari e dell’ottimo personale di bordo! Forse un’ipotetica rinascita della FCU potrà avverarsi con il passaggio a Rete Ferroviaria Italiana, ma quanto tempo passerà tra ritardi e burocrazia? Pagherà qualcuno, a livello politico e “manageriale”, per questi “disastri”…?

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia