Movimento per Perugia

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domenica 30 agosto 2015

La Nestlè licenzia, la Perugina sta morendo!




La Nestlè è pronta a dare il benservito a 300 lavoratori della Perugina considerati in esubero. La notizia, purtroppo, non ci sorprende perché sono mesi che il Movimento per Perugia denuncia la smobilitazione della Perugina da parte di Nestlè, nel silenzio assoluto di sindacati e istituzioni! Il ricorso ai contratti di solidarietà e ad altri ammortizzatori sociali in questi anni ha portato benefici solo alla Nestlè, non ha di certo aiutato a rilanciare l’azienda e il marchio Perugina: sono anni che Nestlè beneficia degli aiuti dello Stato italiano! La comunicazione dei 300 esuberi è passata senza destare indignazione, con il sindacato che continua a parlare di “opposizione responsabile”: ma cosa ha fatto il sindacato nell’ultimo decennio per la Perugina? Che cosa è stato fatto per ostacolare la crisi? Niente! Ci sembra che i sindacati in questi anni siano stati più attenti a curare la propria immagine che a difendere i posti di lavoro… Nel frattempo un marchio concorrente come Lindt continua a espandersi e ad aumentare i propri utili. Questo dimostra che la crisi della Perugina non è colpa del mercato, come vogliono farci credere, ma è colpa dei manager carrieristi e mediocri che gestiscono l’azienda: è evidente che non esiste una strategia di rilancio da parte di Nestlè! Un marchio come Perugina non può essere gestito in un mondo elefantiaco quale è Nestlè, abituata a prodotti noti, largamente distribuiti ma indifferenziati. Lo testimonia anche tutta la vicenda della Buitoni che la Nestlè ha abbandonato in parte con il disimpegno dal settore delle fette biscottate e della pasta secca. I numeri della Perugina parlano chiaramente di una non volontà o piuttosto di incapacità del management di affrontare il mercato! Le campagne pubblicitarie per i prodotti Perugina  sono inesistenti, a eccezione di quelle per i Baci a San Valentino, e non c’è alcuna programmazione di nuovi prodotti da lanciare sul mercato. Dopo l’assemblea sindacale di lunedì scorso rimane il nulla, le uniche azioni dell’azienda sono limitate al “remake” del piazzale, che ha già visto un centinaio di posti auto in meno: forse è questo il piano industriale di Nestlè? Durante l’assemblea  è stato raccontato persino che allo stand Baci di Expo, in cui sono stati immortalati dal Sindaco alla Presidente della Regione in visita, mancavano proprio i Baci sfusi! C’erano però scatole di Baci ad alto prezzo, a conferma di quel mercato che sta tramontando…  Con il taglio di 300 lavoratori “in esubero” lo stabilimento di San Sisto verrà ridotto a poco più del reparto Baci: come si può considerare “di troppo” un terzo di tutto il personale dell’azienda? Quale sarà la prossima mossa di Nestlè? La vendita? I cinesi sono già in agguato e stanno cercando contatti tra gli artigiani del cioccolato legati in qualche modo alla Perugina… Forse il taglio dei posti di lavoro è una condizione posta in qualche accordo  per la cessione? Si dice che forse non si vende, che lo stabilimento di San Sisto serva a mantenere i tanti, troppi personaggi aziendali che lavorano nominalmente a dei progetti che sono in realtà tante funzioni inutili che pesano sul bilancio della Divisione: sembra la trasposizione della politica! Sembra che il “taglio” riguardi solo lo stabilimento di San Sisto e non la divisione allocata a Milano, principale responsabile di questa situazione fallimentare! Si dice infatti che questa crisi sia dovuta a un mercato cambiato, in cui la tradizione di acquistare il cioccolato per regalare sia decaduta: ma il marketing non dovrebbe servire a ingenerare nuove esigenze di consumo? Il marketing non dovrebbe cogliere le nuove tendenze del mercato, interpretarle e rispondere? Il marketing in Perugina esiste ancora o no? E se ci riuscirono oltre 100 anni fa due signori della provincia a creare un cioccolato di lusso in un’Italia povera, quando ancora la parola marketing non esisteva, dovrebbe essere ancora più scontato per una multinazionale numero uno nell’alimentare, o no? Ora i nostri deputati a Roma si sveglino! Intervengano, facciano interpellanze per sapere cosa sta succedendo alla Perugina, si impegnino affinché venga salvata un’azienda storica, cuore di Perugia e dell’Umbria, fiore all’occhiello del Made in Italy!

Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per Perugia