Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

mercoledì 20 febbraio 2019

Perugina, qual è la situazione?



In questi giorni la macchina della propaganda in Perugina è ritornata molto attiva: l’ultimo roboante annuncio è l’arrivo di nuovi volumi produttivi, con l’entrata dei Kit-Kat e l’incremento della produzione del “Tartufo”. Grande “entusiasmo” per annunciati «aumenti dei volumi in vista» e numeri importanti per l’azienda: stesso “film”, da qualche anno a questa parte… Ci auguriamo sia la volta buona! Tuttavia, l’annuncio dei Kit-Kat e del “Tartufo”  è stato accompagnato da un altro annuncio, molto meno roboante e poco felice: si parla, infatti di dire addio ad alcuni “cioccolatini marginali” del marchio, un modo “carino” per definire alcuni prodotti Perugina che, si dice, saranno sostituiti! Lo scorso novembre, in un nostro articolo, avevamo già rimarcato l’assenza dei “Tre Re”, “Dimmi di Sì” e Gianduiotti dal “Grande Assortimento Perugina”, la scatola da sempre “bandiera”del marchio: sono forse questi i famosi “cioccolatini marginali” destinati alla dismissione o al cosiddetto “avvicendamento di produzioni”, come definito su “La Nazione” di martedì …? Stiamo parlando di cioccolatini che hanno fatto la storia della Perugina e la sua identità!!! Anche le “Rossana” erano state ritenute marginali e portate via da Perugia senza troppe proteste o clamore: ora vivono una seconda giovinezza grazie alla piemontese FIDA, che ha creduto nelle “Rossana”, ci ha investito, le ha pubblicizzate e ne sta sfruttando al massimo le potenzialità, tanto  che a marzo arriverà sul mercato pure “La Crème di Rossana”, una crema spalmabile al gusto delle amatissime caramelle create dalla mia bisnonna Luisa nel 1926… Adesso si parla dei Kit-Kat che, secondo le più rosee previsioni, dovrebbero portare 2000 Tonnellate di volumi in più (comprese le 500 Tonnellate del “Tartufo”) e circa 2 milioni di investimenti complessivi. Ben venga una nuova produzione, per carità, ma parliamo di un prodotto che poco ha a che vedere con la tradizione del marchio Perugina: per quanto tempo i Kit Kat verrebbero prodotti a San Sisto? Può reggere, il solo Kit Kat, i volumi produttivi dell’azienda? E poi, come si può parlare di 2 milioni per il rilancio della Perugina, quando non sono bastati 60 milioni in tre anni? A proposito, qualcuno del sindacato ha chiesto all’azienda come sono stati investiti? Che cosa hanno portato? Come è possibile che, nonostante i 60 milioni sbandierati e le mille promesse, la produzione nel 2018 si è fermata a sole 21.000 Tonnellate? Ricordiamo che, fino al 2015, la produzione a San Sisto non era mai scesa sotto le 25.000 Tonnellate… Il “Codino” della FLAI-CGIL (da non confondere con il grande “Divin Codino” Roberto Baggio) dice che «alcuni part-time potrebbero migliorare il loro contratto»: ma davvero con i Kit-Kat cambieranno le cose? I sindacati non hanno nulla da dire sui “cioccolatini marginali”? La FLAI ne sa qualcosa a proposito del futuro dei “Tre Re”, “Dimmi di Sì” e Gianduiotti (vedi nostro articolo dello scorso novembre)? O, come al solito, fingono di “cadere dal pero”? Infine, due parole sull’apertura della candidatura a sindaco di Giuliano Giubilei fatta al CRAL Perugina: con quale coraggio Giubilei ha scelto proprio il CRAL? Ai tempi della vertenza Perugina non fu detta una sola parola né dal Giubilei giornalista né dal Giubilei cittadino perugino! Solo ora lui e i suoi “compagni” si affacciano e “guardano al mondo del lavoro? Tra i tanti “vecchi volti” della sinistra, riuniti per “l’occasione”, erano presenti Vincenzo Sgalla e Simona Marchesi, Segretario regionale CGIL e delegata della FLAI-CGIL in Perugina: già, proprio quel sindacato che nel 2016 firmò e celebrò l’accordo con Nestlè, permettendo così alla multinazionale di dismettere interi reparti e far “uscire” dalla fabbrica centinaia di lavoratori, tra cui moltissime donne…. Quanta ipocrisia!!! Questo è il nuovo che avanza, Dottor Giubilei…? A proposito, una parola sulla Perugina nemmeno in questa occasione l’ha spesa? Forse è a corto di informazioni…?

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

martedì 12 febbraio 2019

Polizia, non dimentichiamo gli Uffici delle Questure!



Nei giorni scorsi abbiamo letto con estremo interesse l’ennesimo “grido di allarme” lanciato dai nostri poliziotti in Umbria: il Segretario Nazionale del sindacato di Polizia COISP Stefano Spagnoli ha infatti denunciato «un organico spaventosamente sotto il livello previsto: mancano una sessantina di agenti che potrebbero garantire 20 pattuglie» e ha parlato di «personale carente, con un’età media di 49 anni». Parole forti e chiare, quelle del Segretario COISP, che riassumono bene la difficile situazione della Polizia e il senso di abbandono da parte dello Stato che i nostri poliziotti servono fedelmente ogni giorno. Condividiamo in pieno queste parole e le facciamo nostre senza aggiungere altro, se non la nostra vicinanza e solidarietà a questi eroi di ogni giorno! Oltre al problema dei pattugliamenti c’è un altro grave problema nella Polizia, di cui purtroppo si parla poco o niente: la mancanza di personale negli Uffici interni della Questura, che ormai sono ridotti all’osso!!! Basti pensare che nella sola Questura di Perugia i poliziotti oggi impiegati nella Squadra Mobile sono 36, quando fino a poco tempo fa erano 56; la DIGOS è passata da 25 a circa 19 poliziotti; nella Sezione Reati contro la Persona si contano soltanto 5 Poliziotti, chiamati ad occuparsi di casi molto delicati e reati molto gravi come l’omicidio, lo sfruttamento della prostituzione, la pedofilia, eccetera; l’Ufficio Espulsioni vede operativi soltanto 5 funzionari chiamati a gestire anche le pratiche provenienti dalla altre Forze dell’Ordine in tutta Provincia! Ricordiamo infatti che quando un clandestino viene sorpreso a delinquere e arrestato, deve passare dalla Questura per l’identificazione, anche quando viene fermato dai Carabinieri… E che dire della Divisione Anticrimine? Oggi nella Questura di Perugia l’Ufficio è semivuoto per carenza di organico, ma parliamo di un’unità importantissima, chiamata a gestire tutte le misure alternative al carcere, oggi sempre più utilizzate (obbligo di firma, divieto di avvicinamento, sorveglianze speciali, eccetera), oltre a coordinare l’attività di DIGOS e Squadre Mobili! Come può la Polizia lavorare senza personale? Già nelle scorse settimane il sindacato SIULP di Perugia aveva cercato di sollevare l’attenzione proprio sulla precaria situazione degli Uffici, ma di questo problema non se ne parla e nessuno interviene!!! Tutti, quando si parla dei problemi della Polizia, pensano alle volanti logore, ai pochi pattugliamenti e ai pochi poliziotti per strada che non riescono a garantire il controllo pieno del territorio… Giustissimo parlarne, per carità, ma non possiamo dimenticarci degli Uffici interni, perché senza Personale negli Uffici la Polizia non può nemmeno portare avanti le indagini per catturare i balordi o sbrigare le pratiche per espellere i clandestini che delinquono!  Proprio gli Uffici Espulsioni, alla luce delle politiche che il nuovo Governo Lega-Movimento 5 Stelle sta portando avanti, dovrebbero essere i primi ad essere potenziati: l’Ufficio Espulsioni di Perugia, ad esempio, dovrebbe passare dagli attuali 5 poliziotti ad almeno 10, per essere pienamente ottimale… Bene quindi, potenziare le volanti per strada, attualmente a Perugia sono operative  solo 2 volanti per turno della Polizia e 2 dei Carabinieri quando ne servirebbero almeno 3 per turno a testa, tuttavia questo non deve avvenire a discapito degli Uffici o gravando gli Uffici investigativi di altri compiti: gli Uffici per le indagini debbono poter fare solo le indagini!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

martedì 5 febbraio 2019

Carceri, chi si ricorda della Polizia Penitenziaria?



Purtroppo ci troviamo costretti, per l’ennesima volta, a denunciare l’abbandono della Polizia Penitenziaria da parte dello Stato! I nostri poliziotti quasi ogni giorno sono costretti a subire vili attacchi e aggressioni da parte di detenuti (l’ultima a Perugia risale a sabato 26 gennaio), senza che nessuno intervenga! Per quanto tempo ancora la Polizia Penitenziaria dovrà sopportare questi soprusi? La situazione a livello nazionale, oggi, è di piena emergenza!!! Ma quando si parla di problema carceri, tutti pensano ai detenuti, parlano delle loro “condizioni disumane”  e i soliti buonisti si “stracciano le vesti” per invocare misure alternative, pene più morbide, reati da depenalizzare e “colpi di spugna” vari! Ma delle esigenze della Polizia Penitenziaria e dei suoi problemi chi ne parla? Chi si ricorda degli oltre 40 suicidi negli ultimi tre anni tra i poliziotti? Dal 2000 ad oggi sono stati oltre 100 unità di Polizia Penitenziaria che si sono tolti la vita, ma questa tragedia passa sempre sotto silenzio!!! Che cosa fa lo Stato per tutelare i suoi stessi servitori? È mai stata strutturata una direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e psicologi per tutelare i dipendenti? La Polizia Penitenziaria, da tempo, si trova costretta ad affrontare, da sola, carceri in perenne sovraffollamento con un organico ridotto all’osso! In pratica è come se uno Stato mandasse il suo esercito a condurre una guerra a mani nude… Secondo il sindacato SAPPE i poliziotti penitenziari in Umbria ad oggi sono, sulla carta, circa 850, 200 in meno rispetto al 2017, quando già l’organico della Polizia Penitenziaria soffriva una carenza di circa 100 unità solo nella Regione… “Merito”, si fa per dire, del precedente Governo di sinistra e della “Riforma Madia”, che ha deciso un taglio verticale di dipendenti negli uffici pubblici… Come si può lavorare in queste condizioni? Come possono i nostri poliziotti garantire l’ordine nelle carceri con innegabili riflessi anche esterni, se lo Stato stesso non fornisce loro i rinforzi e gli strumenti necessari? Come si può in questo modo tutelare la sicurezza degli agenti, ma anche degli stessi detenuti? Ricordiamo, infatti, che la Polizia Penitenziaria ogni giorno, silenziosamente, interviene per sventare tentativi di suicidio o risse e salvaguardare la vita e la tutela della salute di tutti i detenuti! Oltre a questo, i nostri poliziotti sono chiamati a svolgere altri, delicatissimi ed importanti compiti come l’attività di Polizia Giudiziaria, il movimento dei soggetti detenuti (scorte e piantonamenti negli ospedali) e persino la gestione della Banca Dati nazionale del DNA di tutti i soggetti che transitano negli istituti penitenziari nazionali, attività fondamentale per tutte le altre forze di Polizia dove attingono informazioni per attività investigative e monitorare soggetti ritenuti pericolosi. Non da meno, la Polizia Penitenziaria è inserita nella DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e nel  CASA (Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo) con il suo prezioso contributo in ordine al monitoraggio del radicalismo islamico che, in più occasioni, ha ed ha avuto  origine proprio all’interno degli istituti penitenziari o comunque collegati all’ambiente stesso. Infine la Polizia Penitenziaria si trova oggi a gestire una popolazione carceraria molto complessa, formata da detenuti provenienti da etnie e culture diverse, spesso in contrasto tra loro: solo nelle carceri di Perugia e Orvieto i detenuti stranieri sono quasi la metà di tutti i reclusi! Tutto questo senza ricevere fondi sufficienti per la formazione e l’addestramento degli operatori di Polizia…  E ancora sentiamo parlare unicamente di tutela dei carcerati…? Ultima notizia di questi giorni risulta essere quella che proprio i detenuti avranno la possibilità di interagire con le proprie famiglie tramite Skype… Ci auguriamo che questo Governo di Lega e Movimento 5 Stelle possa cambiare le cose anche nella tutela della Polizia Penitenziaria e dia una svolta ascoltando le richieste dei suoi funzionari, da troppo tempo dimenticati!!!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia