In questi giorni la macchina
della propaganda in Perugina è ritornata molto attiva: l’ultimo roboante
annuncio è l’arrivo di nuovi volumi produttivi, con l’entrata dei Kit-Kat
e l’incremento della produzione del “Tartufo”.
Grande “entusiasmo” per annunciati «aumenti dei volumi in vista» e numeri
importanti per l’azienda: stesso “film”, da qualche anno a questa parte… Ci
auguriamo sia la volta buona! Tuttavia, l’annuncio dei Kit-Kat e del “Tartufo” è stato accompagnato da un altro annuncio, molto
meno roboante e poco felice: si parla, infatti di dire addio ad alcuni
“cioccolatini marginali” del marchio, un modo “carino” per definire alcuni
prodotti Perugina che, si dice, saranno sostituiti! Lo scorso novembre, in un nostro articolo, avevamo già rimarcato
l’assenza dei “Tre Re”, “Dimmi di Sì” e Gianduiotti dal “Grande Assortimento Perugina”,
la scatola da sempre “bandiera”del marchio: sono forse questi i famosi
“cioccolatini marginali” destinati alla dismissione o al cosiddetto
“avvicendamento di produzioni”, come definito su “La Nazione” di martedì …?
Stiamo parlando di cioccolatini che hanno fatto la storia della Perugina e la
sua identità!!! Anche le “Rossana”
erano state ritenute marginali e portate via da Perugia senza troppe proteste o
clamore: ora vivono una seconda giovinezza grazie alla piemontese FIDA, che ha
creduto nelle “Rossana”, ci ha investito, le ha pubblicizzate e ne sta
sfruttando al massimo le potenzialità, tanto
che a marzo arriverà sul mercato pure “La Crème di Rossana”,
una crema spalmabile al gusto delle amatissime caramelle create dalla mia
bisnonna Luisa nel 1926… Adesso si parla dei Kit-Kat che, secondo le più
rosee previsioni, dovrebbero portare 2000 Tonnellate di volumi in più (comprese
le 500 Tonnellate del “Tartufo”) e circa 2 milioni di investimenti complessivi.
Ben venga una nuova produzione, per carità, ma parliamo di un prodotto che poco
ha a che vedere con la tradizione del marchio Perugina: per quanto tempo i Kit
Kat verrebbero prodotti a San Sisto? Può reggere, il solo Kit Kat, i volumi produttivi
dell’azienda? E poi, come si può parlare di 2 milioni per il rilancio della
Perugina, quando non sono bastati 60
milioni in tre anni? A proposito, qualcuno del sindacato ha chiesto
all’azienda come sono stati investiti? Che cosa hanno portato? Come è possibile
che, nonostante i 60 milioni sbandierati e le mille promesse, la produzione nel 2018 si è fermata a sole
21.000 Tonnellate? Ricordiamo che, fino al 2015, la produzione a San Sisto
non era mai scesa sotto le 25.000 Tonnellate… Il “Codino” della FLAI-CGIL (da
non confondere con il grande “Divin Codino” Roberto Baggio) dice che «alcuni
part-time potrebbero migliorare il loro contratto»: ma davvero con i Kit-Kat cambieranno le cose? I sindacati
non hanno nulla da dire sui “cioccolatini marginali”? La FLAI ne sa qualcosa a
proposito del futuro dei “Tre Re”, “Dimmi di Sì” e Gianduiotti (vedi nostro
articolo dello scorso novembre)? O, come al solito, fingono di “cadere dal
pero”? Infine, due parole sull’apertura della candidatura a sindaco di Giuliano Giubilei fatta al CRAL Perugina: con quale coraggio
Giubilei ha scelto proprio il CRAL? Ai tempi della vertenza Perugina non fu
detta una sola parola né dal Giubilei giornalista né dal Giubilei cittadino perugino!
Solo ora lui e i suoi “compagni” si affacciano e “guardano al mondo del lavoro?
Tra i tanti “vecchi volti” della sinistra, riuniti per “l’occasione”, erano
presenti Vincenzo Sgalla e Simona Marchesi, Segretario regionale CGIL e
delegata della FLAI-CGIL in Perugina: già, proprio quel sindacato che nel 2016
firmò e celebrò l’accordo con Nestlè, permettendo così alla multinazionale di
dismettere interi reparti e far “uscire” dalla fabbrica centinaia di
lavoratori, tra cui moltissime donne…. Quanta ipocrisia!!! Questo è il nuovo
che avanza, Dottor Giubilei…? A proposito, una parola sulla Perugina nemmeno in
questa occasione l’ha spesa? Forse è a corto di informazioni…?
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia