Movimento per Perugia

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giovedì 3 dicembre 2015

Pietramelina: una "discarica" di domande a cui qualcuno deve rispondere!

"Pietramelina una 'discarica' di domande a cui qualcuno dovrà rispondere"




Ritorniamo a parlare della discarica di Pietramelina. Le indagini in corso sulla Gesenu e le relazioni dei periti della Procura hanno lanciato l’allarme sul danno ambientale che ha colpito il nostro territorio. Ma perché i nostri politici di sinistra, che hanno sempre governato in Umbria, si “svegliano” solo adesso? Il problema della discarica di Pietramelina esiste da sempre! Già nel 1981, anno di costituzione della discarica, una relazione dell’Usl di Perugia considerava la zona della discarica non idonea «in quanto sussistono potenziali possibilità di inquinamento del torrente Mussino» e un’altra relazione geologica sconsigliava l’utilizzo del sito per «la situazione idrogeologica», cioè per la presenza del Mussino: già nel 1981 si parlava di rischio d’inquinamento! 
Perché gli amministratori di allora non tennero conto di queste relazioni? Perché fu scelto proprio il sito di Pietramelina? La sinistra non poteva non sapere visto che la relazione dell’Usl era destinata proprio al sindaco di Perugia… Per decenni il percolato della discarica è stato smaltito solo in parte, il resto veniva ributtato in discarica! Il percolato, fuoriuscendo all’esterno, ha seriamente compromesso il torrente e il territorio boschivo adiacente: dai dati Arpa risulta addirittura che tra il 1999 e il 2000 la quantità di ammoniaca del Mussino aveva superato 21 volte la soglia d’allarme! 
Di questo scempio ambientale era al corrente pure la Provincia che in una relazione scritta attribuiva la causa della forte concentrazione di ammoniaca «ad uno sversamento puntuale di liquidi inquinanti provenienti dalla discarica»: eppure nessuno ha fatto niente! Perché…? Per anni i cittadini del Coordinamento Pietramelina hanno denunciato con manifestazioni, articoli documentati e immagini lo stato del torrente senza essere ascoltati dai politici! 
Dov’è stata per tutto questo tempo l’Arpa, che dovrebbe tutelare l’ambiente e il territorio umbro? Gli esiti dei controlli in questi anni sono stati molto contraddittori: da una parte risultava che livelli d’inquinamento erano presenti in tutte le discariche, dall’altra, nonostante le anomalie, si lasciava intendere che tutto andava bene… Eppure alcuni “valori non ottimali” sono stati rilevati sulle acque superficiali persino a monte della discarica di Pietramelina: ma come è possibile se a monte non c’è nulla? 
L’Arpa, che ha la visione di tutto, è anch’essa responsabile di questa situazione! Purtroppo il danno è stato fatto, tanto che i periti della Procura hanno ipotizzato una «possibile alterazione irreversibile del sito». Oggi il percolato viene smaltito in siti fuori regione e solo per i viaggi di trasporto spendiamo circa 15.000 euro al giorno! Ripetiamo la domanda: Quali sono i rischi per la salute dei cittadini? Ma soprattutto, chi pagherà per questi disastri…?

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia



martedì 1 dicembre 2015

La Perugina deve unire, non dividere!


Ritorniamo a parlare della Perugina… Oggi, purtroppo, sull’azienda sembra essere tornato un silenzio tombale: la Nestlè, nonostante le preoccupazioni tra i lavoratori, continua a tacere e non c’è traccia di un piano industriale. Anche le istituzioni sembrano essere disinteressate, con la Presidente Marini che ad ottobre ha preferito “volare” a New York alla mostra di Burri invece che partecipare al summit del Ministero sulla Perugina con i rappresentanti dei lavoratori e con l’Amministratore Delegato di Nestlè Italia! Eppure la situazione in questi mesi non è cambiata, anzi! C’è sempre più timore che Nestlè voglia smantellare reparti come la confiserie, i biscotti e le caramelle e che i contratti di solidarietà, in scadenza ad agosto 2016, siano il preludio di oltre 200 esuberi! Il marketing è pressoché inesistente e non c’è alcuna pubblicità dei prodotti Perugina: quest’estate nelle tv girava lo spot delle “Nuvole Perugina” ma sapete, cari umbri, dove vengono prodotte le “Nuvole” e le “Creme”? In Francia! Nel 2013 la Nestlè lanciò sul mercato francese il Bacio con l’etichetta “Lanvin”, senza alcun riferimento al marchio “Perugina” e allo stabilimento di San Sisto… Perché ora si spacciano per “Perugina” prodotti francesi, che nulla hanno a che fare con la storia del marchio? Perché questa delocalizzazione? Fanno forse le “prove generali” per delocalizzare la produzione all’estero…? Dove sono i sindacati? Perché hanno permesso senza fiatare lo scempio dei Baci “Lanvin” e non dicono nulla sui prodotti “Perugina” delocalizzati? I sindacati continuano a parlare di Perugina come «fabbrica dolciaria, non solo del cioccolato» e a chiedere a Nestlè il piano industriale: ma cosa hanno fatto concretamente per tutelare l’azienda e i lavoratori? Niente! Per anni i sindacati hanno fatto il bello e il cattivo tempo dentro la Perugina, minacciando scioperi e persino boicottaggi dei prodotti… La crisi della Perugina è anche una loro responsabilità! La situazione è allarmante: ci risulta che allo stabilimento di San Sisto lavorino 150 stagionali in meno rispetto al 2014. Sabato 21 si è tenuto un dibattito sulla Perugina organizzato dal Movimento 5 Stelle, con la presenza dei deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella: c’erano anche i rappresentanti sindacali ma non quelli della Nestlè, che hanno preferito “disertare”… All’incontro ero stata invitata anche io ma la nascita di una nipotina “impaziente” mi ha impedito di essere presente. Finalmente qualcuno in Parlamento e nelle istituzioni si sta occupando della vicenda della Perugina e sta cercando di sensibilizzare i cittadini sulle sorti dell’azienda che dovrebbe stare a cuore a tutti! Al dibattito c’è stata anche la testimonianza di un lavoratore dell’indotto licenziato insieme ad altre 5 persone nel silenzio più assoluto e con il beneplacito della CGIL… Altro che tutela dei posti di lavoro! Da più di un anno, ormai, il Movimento per Perugia denuncia lo stato di abbandono e di smobilitazione dell’azienda. Dove sono i nostri politici, di destra e di sinistra? Si sveglino, facciano interpellanze, interrogazioni e ogni azione possibile per difendere il futuro della Perugina, patrimonio dell’Umbria e del Made in Italy. Le sorti della Perugina devono unirci, non dividerci…

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia