Nel dramma che sta vivendo la
Perugina in pochissimi si stanno ricordando di una particolare categoria di
dipendenti, vittime alla pari delle maestranze: gli impiegati! Di loro il
sindacato non sembra preoccuparsene, eppure questi lavoratori non solo vivono e
subiscono lo stesso clima cupo e di precarietà degli operai, ma lo vivono da
molto più tempo sperimentando sulla propria pelle la politica di smobilitazione
di Nestlè attuata grazie al silenzio dei sindacati: la chiusura dei reparti e
la dismissione dei prodotti è infatti stata preceduta dalla chiusura degli
uffici! Impiegati “riconvertiti”, quadri senza lavoro o manager costretti ad
“emigrare” in altre aziende. E, per chi è rimasto a San Sisto, la necessità di
“insegnare il mestiere” a giovani venuti a Perugia solo per “sfilare” il loro
lavoro… Con lo spostamento del Centro Direzionale Perugina a Milano nel 1999, e
con la conseguente chiusura della palazzina di Perugia, morì un mondo che
gravitava in Perugina, e con esso la speranza degli impiegati degli uffici
“Strenne”, “Amministrazione Clienti”, “Previsioni”, “Marketing” e “Vendite”…
Eppure questi posti di lavoro hanno reso l’amata Perugina un’azienda di
successo, hanno permesso a tanti ex operai di crescere, di cambiare qualifica…
E nulla fa eccezione, neppure l’Ufficio Personale, da sempre ultimo baluardo
nei piani di ristrutturazioni. Quello di San Sisto, già ridotto da sei a tre
dipendenti, ci risulta essere in ultima smobilitazione… Tutto finito, anche per
gli impiegati. Si, “quelli” della cui assenza c’è chi si lamenta in Assemblea!
Perchè dovrebbero partecipare? Per loro il sindacato dov’era e dov’è? Ha mai
mosso un dito per gli impiegati? Si è mai opposto a questa smobilitazione? I
sindacalisti Greco e Turcheria hanno ascoltato e conosciuto le esigenze degli
impiegati negli uffici? No! Anzi, hanno fomentato la divisione, il possibile
astio tra una categoria e l’altra. Come se non fossero tutti lavoratori da
difendere! Chissà, forse perché gli impiegati ai loro occhi sono troppo
indipendenti e autonomi da certe logiche sindacali e trattative collettive che
hanno ridotto la Perugina in questo stato… Forse perché tra gli impiegati le
tessere non abbondano…Ci giunge voce che anche gli impiegati a Milano non se la stiano passando bene e che alcuni di loro
siano stati messi in Cassa Integrazione. Pagine sempre più edificanti di storia
sindacale, di un sindacato che per decenni non si è posto un problema, limitato
solo ad agganciare qualche passaggio di categoria qua e là, tanto per
alimentare voti sindacali e politici. E la certezza della cassa integrazione
che accomuna operai ed impiegati, guarda caso esime i signori Greco e Turcheria
e il resto dell’allegra “brigata” sindacalista che ha sottoscritto l’Accordo.
Strana cosa, vero? E la farsa continua dopo la giornata romana con un fronte
sindacale confidente in nuove (quali?) aperture ed un’Azienda sempre più netta
e lineare nei suoi propositi. Dichiarazioni di segno opposto, irreali visioni
sindacali contrapposte alla concretezza dei programmi aziendali. Scusate
sindacalisti, ma state parlando della stessa Azienda? Noi parliamo di quella
situata a San Sisto dove Nestlè ha potuto tranquillamente dismettere prodotti
come le caramelle “Cinzia” e “Rossana” e smantellare reparti interi grazie
soprattutto a voi! A voi che fino a ieri sostenevate una rosea visione
esaltando l’accordo!!! Cosa dovrebbe alimentare il ritorno di fiducia? Forse
immagini di piazza magari con tardive barricate? Che senso ha ascoltare ancora
nelle assemblee i soliti proclami sindacali, pieni di false illusioni e tardive
giustificazioni? A cosa è servito lo sciopero, dopo che i giochi sono stati
fatti e siglati in nome e danno dei lavoratori? Sindacati, chiedere nuovi
ammortizzatori sociali al Governo servirebbe solo a rimandare per un paio di
anni al massimo l’agonia dei dipendenti Perugina, non risolverà certo il
problema e di sicuro non salverà la vostra faccia!
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia