Che fine ha fatto il “choco-bar”
con i prodotti Perugina sotto le Logge di Braccio? L’inaugurazione quest’anno è
stata continuamente rinviata: all’inizio era prevista a febbraio, poi si parlò
di giugno/luglio (in concomitanza con gli eventi “Perugia 1416” e
“Umbriajazz”), in seguito Guarducci dichiarò di «tagliare il nastro con l’inizio di Eurochocolate» ad ottobre…
Eppure, arrivati a Natale, del nuovo negozio non c’è traccia e sotto le Logge
troviamo soltanto il tradizionale presepe, oltre ai “soliti noti” intenti tutto
il giorno a bivaccare e sporcare le Logge appena restaurate! Un vero peccato,
se si pensa alla grande opportunità di rilancio rappresentata da un negozio
Perugina nella splendida cornice delle Logge di Braccio, a testimonianza
permanente del legame tra il marchio e il centro di Perugia, dove la Perugina è
nata! Temiamo che il progetto del negozio Perugina rimarrà solo sulla carta e
che la Nestlè si sia defilata dal progetto, atteggiamento sconcertante se
pensiamo che la concorrenza di Perugina sta sviluppando una rete prestigiosa di
negozi di marca. E pensare che persino la Curia e le Istituzioni in prima
persona avevano “benedetto” il progetto: la Curia, il 30 aprile 2016,
dichiarava che «l’esercizio commerciale
non sarà un generico “choco-bar” ma esporrà il marchio Perugina, vera e propria
bandiera di Perugia nel mondo» e che «non è parso sconveniente al
Capitolo, nell'anno in cui la fiction su Luisa Spagnoli ha ricordato alla
città e al Paese la genialità imprenditoriale e l'attenzione sociale che hanno
segnato la nascita della Perugina, che un angolo
tanto in vista della Piazza Grande ospitasse una prestigiosa vetrina
dell'azienda dei Baci. Sono in gioco non soltanto interessi privati,
ma il tessuto sociale della città fatto di uomini e donne, famiglie che vivono
di lavoro». Anche l’assessore Michele Fioroni, a nome
dell’amministrazione comunale, aveva dato il suo beneplacito al progetto «che coinvolge anche il marchio Perugina,
ritenendolo coerente con un più ampio progetto di riqualificazione del centro
storico». Le dichiarazioni in pompa magna sul rilancio fatte dai sindacati
vengono ancora una volta smentiti dalla realtà: dov’è questo piano di rilancio,
di cui il negozio Perugina era la testimonianza più grande ed evidente? Se un
progetto tanto banale per una multinazionale è stato disatteso, che ne sarà del
resto? Se il progetto in centro piange, la periferia di certo non ride: a San
Sisto non si vedono orizzonti sereni, con la Cassa Integrazione per i
lavoratori e con Nestlè che, si dice, continua lo smantellamento dei siti
produttivi, la dismissione dei marchi, la vendita di importanti brand e la
cancellazione di prodotti storici! Quest’anno, purtroppo, per la Perugina sarà
un Natale “amaro”, senza panettoni né torroni che non verranno più prodotti:
eppure Natale è stata una delle prime feste cavalcate dalla Perugina e dai suoi
negozi fin dagli anni ’20! Dov’è il rilancio dei Baci “alla conquista del
mondo” se nei supermercati le confezioni Perugina sono “soffocate” dalla
concorrenza? Che cosa bolle in pentola alla Perugina? Quando arriveranno i
volumi export di Baci che avrebbero dovuto compensare la dismissione di
caramelle e biscotti? Che cosa riserverà il nuovo anno ai lavoratori? Forse nuovi
esuberi? A cosa sono finalizzati gli investimenti tanto sbandierati se c’è la
Cassa Integrazione? La Cassa Integrazione è solo un “palliativo” temporaneo
che, unita al Jobs Act, apre il varco a decisioni più drastiche e definitive
sulla testa dei lavoratori… Speriamo che nel 2017 Nestlè possa giocare a carte
scoperte dicendo chiaramente le sue intenzioni sulla Perugina, un’azienda che
prima della multinazionale dava lavoro a quasi 4.000 persone mentre oggi, a
malapena, si arriva ai mille lavoratori! I sindacati continueranno ad avallare
ogni decisione della Nestlè? Basta illusioni! Ricordiamo ancora il “teatrino”
fatto da Renzi in visita alla Perugina appena 3 mesi fa, con tanto di foto
ricordo, a beffa dei reali scenari che attendevano i lavoratori…
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia