Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

martedì 20 dicembre 2016

Negozio Perugina in centro, il “grande bluff”…


Che fine ha fatto il “choco-bar” con i prodotti Perugina sotto le Logge di Braccio? L’inaugurazione quest’anno è stata continuamente rinviata: all’inizio era prevista a febbraio, poi si parlò di giugno/luglio (in concomitanza con gli eventi “Perugia 1416” e “Umbriajazz”), in seguito Guarducci dichiarò di «tagliare il nastro con l’inizio di Eurochocolate» ad ottobre… Eppure, arrivati a Natale, del nuovo negozio non c’è traccia e sotto le Logge troviamo soltanto il tradizionale presepe, oltre ai “soliti noti” intenti tutto il giorno a bivaccare e sporcare le Logge appena restaurate! Un vero peccato, se si pensa alla grande opportunità di rilancio rappresentata da un negozio Perugina nella splendida cornice delle Logge di Braccio, a testimonianza permanente del legame tra il marchio e il centro di Perugia, dove la Perugina è nata! Temiamo che il progetto del negozio Perugina rimarrà solo sulla carta e che la Nestlè si sia defilata dal progetto, atteggiamento sconcertante se pensiamo che la concorrenza di Perugina sta sviluppando una rete prestigiosa di negozi di marca. E pensare che persino la Curia e le Istituzioni in prima persona avevano “benedetto” il progetto: la Curia, il 30 aprile 2016, dichiarava che «l’esercizio commerciale non sarà un generico “choco-bar” ma esporrà il marchio Perugina, vera e propria bandiera di Perugia nel mondo» e che «non è parso sconveniente al Capitolo, nell'anno in cui la fiction su Luisa Spagnoli ha ricordato alla città e al Paese la genialità imprenditoriale e l'attenzione sociale che hanno segnato la nascita della Perugina, che un angolo tanto in vista della Piazza Grande ospitasse una prestigiosa vetrina dell'azienda dei Baci. Sono in gioco non soltanto interessi privati, ma il tessuto sociale della città fatto di uomini e donne, famiglie che vivono di lavoro». Anche l’assessore Michele Fioroni, a nome dell’amministrazione comunale, aveva dato il suo beneplacito al progetto «che coinvolge anche il marchio Perugina, ritenendolo coerente con un più ampio progetto di riqualificazione del centro storico». Le dichiarazioni in pompa magna sul rilancio fatte dai sindacati vengono ancora una volta smentiti dalla realtà: dov’è questo piano di rilancio, di cui il negozio Perugina era la testimonianza più grande ed evidente? Se un progetto tanto banale per una multinazionale è stato disatteso, che ne sarà del resto? Se il progetto in centro piange, la periferia di certo non ride: a San Sisto non si vedono orizzonti sereni, con la Cassa Integrazione per i lavoratori e con Nestlè che, si dice, continua lo smantellamento dei siti produttivi, la dismissione dei marchi, la vendita di importanti brand e la cancellazione di prodotti storici! Quest’anno, purtroppo, per la Perugina sarà un Natale “amaro”, senza panettoni né torroni che non verranno più prodotti: eppure Natale è stata una delle prime feste cavalcate dalla Perugina e dai suoi negozi fin dagli anni ’20! Dov’è il rilancio dei Baci “alla conquista del mondo” se nei supermercati le confezioni Perugina sono “soffocate” dalla concorrenza? Che cosa bolle in pentola alla Perugina? Quando arriveranno i volumi export di Baci che avrebbero dovuto compensare la dismissione di caramelle e biscotti? Che cosa riserverà il nuovo anno ai lavoratori? Forse nuovi esuberi? A cosa sono finalizzati gli investimenti tanto sbandierati se c’è la Cassa Integrazione? La Cassa Integrazione è solo un “palliativo” temporaneo che, unita al Jobs Act, apre il varco a decisioni più drastiche e definitive sulla testa dei lavoratori… Speriamo che nel 2017 Nestlè possa giocare a carte scoperte dicendo chiaramente le sue intenzioni sulla Perugina, un’azienda che prima della multinazionale dava lavoro a quasi 4.000 persone mentre oggi, a malapena, si arriva ai mille lavoratori! I sindacati continueranno ad avallare ogni decisione della Nestlè? Basta illusioni! Ricordiamo ancora il “teatrino” fatto da Renzi in visita alla Perugina appena 3 mesi fa, con tanto di foto ricordo, a beffa dei reali scenari che attendevano i lavoratori…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia


mercoledì 7 dicembre 2016

Un referendum val più di un terremoto: la Valnerina è stata dimenticata!


La campagna elettorale per il referendum in questi mesi ha paralizzato l’Italia e ha “mandato in soffitta” i veri problemi e le emergenze del paese, come il terremoto in Valnerina! Matteo Renzi e le sue “truppe” piddine (a partire dai sottosegretari, onorevoli, consiglieri regionali e comunali umbri) si sono occupati esclusivamente si promuovere con ogni mezzo il si alla loro impresentabile riforma costituzionale, rottamata alle urne dal popolo italiano. Ma in tutta questa propaganda, che fine hanno fatto le popolazioni terremotate? Norcia e le altre zone colpite dal sisma sono state completamente dimenticate, per loro non c’è stato posto nella campagna “Basta un si” (a proposito, quanto è costata?)… Basti vedere il video di un volontario che ha lanciato l’allarme sulle scorte alimentari che stanno per finire e basta leggere quello che ha scritto il “Sole 24 Ore” riguardo le famiglie sfollate che sono state costrette a comprare a loro spese le roulotte o le casette di legno per non dormire all’addiaccio! Gli aiuti continuano a tardare: c’è ancora un premier? Dove sono i politici locali??? Cari Renzi e Marini, il problema dei terremotati non era e non è il si o il no al referendum, ma come tornare a vivere la loro vita! Non a caso l’affluenza alle urne, in città come Norcia e Cascia, è stata tra le più basse e non a caso ha vinto il NO, che ha dato uno “schiaffo” sonoro a Renzi e a tutto il Pd… Io sono stata a Norcia: mi sono trovata di fronte a un paese devastato come in un bombardamento, un paese fantasma dove tutto è andato distrutto e le case sono crollate e sprofondate. Norcia, ripeto, è una “città-fantasma”, con i militari che presidiano e le persone rimaste, unite da reciproca e indissolubile solidarietà. La gente rimane lì non per capriccio, ma perché non vogliono abbandonare quel che resta delle loro case, le attività, il bestiame, le coltivazioni. È gente forte quella della Valnerina, gente di montagna, abituata da sempre a lottare senza piangersi addosso, ma a tutto c’è un limite! Per quanto ancora dovranno sopportare i ritardi e l’assenza delle istituzioni? Quando sono arrivata a Norcia il governo e il Presidente Mattarella avevano già fatto la loro “passerella”; quel giorno, invece, hanno “sfilato” Alfano e D’Alema. A che è servito? Inoltre si sono sentiti solo proclami di benefattori che vogliono fare e che faranno: ma che cosa? Grande cosa sarebbe aiutare a ricostruire la basilica e le chiese come prima, ma la precedenza ce l’hanno gli abitanti e il tessuto economico del paese, con i suoi agricoltori e allevatori, con le sue attività commerciali e artigianali! Se i “mecenati” (veri o presunti) vogliono ricostruire solo le chiese facciano pure: avremo Norcia con le chiese ma senza “anime”! Le “anime” saranno costrette ad emigrare… Gli imprenditori pensino ad aiutare le piccole attività nursine: si farà del vero bene, anche se forse non si avrà un ritorno d’immagine internazionale, ma quanto conta l’immagine…? Guardiamoci dentro e muoviamoci tutti: la gente non piange ma vuole lavorare e rinascere, mettiamoli in condizioni di farlo!

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia

lunedì 5 dicembre 2016

Regione Umbria, la maggioranza va in “vacanza”…


Lo scorso 28 novembre la seduta dell’assemblea regionale è stata rinviata per mancanza del numero legale. Molti consiglieri del PD, la Presidente Marini e gli assessori (a eccezione di Luca Barberini) si sono “presi una vacanza” e hanno disertato la seduta. Qual è la ragione? Vergogna! Dov’è finito il senso delle Istituzioni? Dov’è il rispetto della giunta e dei consiglieri verso i cittadini che li hanno eletti? Parliamo degli stessi consiglieri regionali che, se vincerà il si al referendum, sostituiranno i senatori con gli stessi poteri di questi e con l’immunità parlamentare…! Nella seduta, peraltro, dovevano essere discussi temi e atti importantissimi come la delibera N. 1310 della giunta che blocca la consegna delle case popolari per almeno sei mesi per far fronte all’emergenza sisma! Cosa ancor più grave è che la seduta era stata fissata di lunedì (e non di martedì, come avviene solitamente) proprio su richiesta della maggioranza, in funzione degli impegni istituzionali… Ma la giunta Marini e i consiglieri PD chi vogliono prendere in giro? Forse per loro è più importante occuparsi della campagna elettorale per il si al referendum...? Il “giovin” segretario del PD Leonelli ha detto che «il momento straordinario che la nostra terra sta attraversando, legato in particolare all’emergenza terremoto, porta i membri della giunta ad avere molti più impegni istituzionali». Queste parole, caro Leonelli, ci sembrano francamente un tentativo mal riuscito di “arrampicarsi sugli specchi” per giustificare una figuraccia colossale fatta dalla sua maggioranza e dal suo partito! La seduta del Consiglio, dulcis in fundo, è stata rinviata proprio mentre a Palazzo Cesaroni c’era una visita di studenti: che figuraccia! Che credibilità possono avere le parole della Marini e della sua giunta sul “senso di responsabilità” se poi si “scappa”, vanificando il lavoro delle opposizioni? Nel frattempo l’Usl Umbria 1, come denunciato dal consigliere Squarta, ha stanziato 123.000 euro per il Progetto Migrants. Si preferisce così tutelare i migranti piuttosto che destinare risorse per le cure dei disabili, delle persone autistiche e degli anziani non autosufficienti. Alla faccia delle famiglie italiane, lasciate al loro destino… Cari cittadini, chi sono oggi i veri discriminati?

Carla Spagnoli

Presidente Movimento per Perugia