Il 15 febbraio si è svolto l’incontro al MISE sulla Perugina
tra sindacati, manager Nestlè e istituzioni: un’ora di faccia a faccia, alla
fine del quale erano tutti contenti e sorridenti, tutti a dire che era andato
bene e che l’accordo è alle porte, mancava solo la benedizione del Papa… La
Marini e i sindacati erano entusiasti perché Gianluigi Toia, Capo delle
Relazioni Industriali di Nestlè Italia, ha assicurato che «l’azienda, su
richiesta sindacale, verificherà la possibilità di proroga della CIG, e il 22
febbraio saremo al Ministero per le procedure necessarie». Un’agonia prolungata di un altro anno con l’assistenzialismo di Stato:
questa è l’unica “strategia di sviluppo” che hanno in mente questi sindacati e
questa sinistra!!! Una proroga che non porterà nulla di buono ai
lavoratori, visto che Toia ha ribadito che la Cassa Integrazione servirà solo
per far sì che i lavoratori accettino di uscire dalla Perugina… E così questo
tavolo al MISE è stato solo l’ennesimo “incontro di facciata” con dichiarazioni,
sorrisini di circostanza e null’altro! Ci saremmo aspettati delle domande dal
tavolo “umbro” sul futuro dell’azienda, ci aspettavamo che si parlasse di
lavoro e prospettive legate alla più grande realtà storica del territorio, ma
l’obiettivo dell’incontro era evidentemente un altro: fare un bello spot
elettorale congiunto! Il tavolo al MISE ha lasciato intatti gli stessi identici
problemi della Perugina e ora è sempre più concreto il rischio di
un’involuzione sociale… Rimangono sul piatto tutti i 364 esuberi annunciati da Nestlè, con i nuovi contratti
part-time, ai quali hanno già aderito circa 93 operai, i lavoratori rinunceranno ad uno stipendio dignitoso per uno da 700
euro mensili che avrà si degli incentivi fino a 5.000 euro l’anno (per arrivare
ad un salario mensile da circa 1.100 euro) ma solo per tre anni (massimo 5).
E dopo i tre anni? Nulla, il lavoratore sarà più vecchio e, se tutto andrà
bene, dovrà accontentarsi di 700 euro al mese!!! Come si può vivere con 700
euro? Come si potrà accedere al credito con questa paga? I sindacati, con la
loro “strategia”, hanno condotto per mano i lavoratori a rinunciare al proprio
stipendio! Dopo tutte le loro proposte assurde (Polo Logistico,
internalizzazione dei servizi a discapito dei lavoratori delle cooperative
esterne, ecc.) si è arrivati alla proroga della CIG.… Ora i dipendenti sono
terrorizzati e disperati, tutto è surreale! Quale criterio è stato seguito per
gli esuberi? A questo deve pensare il sindacato, questo è il suo compito…
Nessuna domanda è stata fatta in merito agli “squillanti” 60 milioni d’investimenti: dove sono finiti? È appena
trascorso San Valentino con una pubblicità dei Baci a dir poco ridicola! Dove
sono i nuovi prodotti? Dove sono i negozi? Dove sono i volumi produttivi di
quei Baci che avrebbero dovuto “inondare il mondo”? Incomprensibile come in TV
ci sia la pubblicità delle “Nuvole” Perugina che nulla hanno a che vedere con
le sorti dello stabilimento di San Sisto e sono prodotte in Francia! Nessun
cenno è stato fatto ai cassintegrati già a casa, persi nel dimenticatoio… Basta
con il disco rotto dei milioni d’investimenti che mal si conciliano con
l’agonia di un anno di Cassa Integrazione! Per quanto riguarda le
ricollocazioni e gli incentivi di Nestlè alle aziende che riassumeranno operai
della Perugina, nessuno ha detto che questi incentivi probabilmente andranno a
turbare il mercato del lavoro in Umbria a discapito soprattutto di tutti quei
giovani che, tra mille ostacoli, stanno cercando un’occupazione: con le
ricollocazioni, quante possibilità di trovare un impiego perderanno i nostri
ragazzi? La Presidente Marini, che si professa di sinistra, dinanzi alle
ricollocazioni avrebbe dovuto “urlare” e battere i pugni, visto che l’Umbria si
sta sempre più desertificando, con i nostri giovani che scappano via, e visto
che siamo la Regione con il più alto tasso di depressi anche per il problema
occupazione! Invece la Presidente è uscita soddisfatta dall’incontro al MISE e
ha pure dichiarato che «finalmente si
afferma che occorre garantire al massimo l’occupazione, il lavoro ed anche la
protezione sociale dei lavoratori». Questa è l’immagine più eloquente della sinistra
e del sindacato di oggi, che lascia al suo destino i lavoratori e un’azienda
come la Perugina che ha fatto la storia di questa Regione….
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia