Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

giovedì 18 dicembre 2014

Case popolari: agli italiani 345 alloggi, agli stranieri 684...!




Nell’assegnazione delle case popolari in Umbria gli italiani continuano a essere discriminati! Il Comune di Perugia, su 1.169 richieste d’alloggio, ha ammesso 1.029 domande :345 alloggi saranno assegnati agli italiani, gli altri 684 agli stranieri ! È una situazione non più tollerabile che umilia le famiglie italiane, già messe in ginocchio dalla crisi economica e dalla tassazione esorbitante! Che fanno le nostre Istituzioni? Che fa la presidente Marini con la sua giunta? Perché non intervengono? Basta con questo retorico buonismo della sinistra che ha portato solo disastri! Noi chiediamo ancora una volta la modifica della Legge Regionale sull’edilizia sociale residenziale: occorre reintrodurre subito la distinzione tra cittadini italiani o di uno Stato UE e cittadini extracomunitari nell’assegnazione degli alloggi e agli stranieri che fanno domanda di una casa popolare si deve chiedere, oltre al regolare permesso di soggiorno, anche la residenza o l’attività lavorativa nel Comune cui si riferisce il bando da almeno 10 anni continuativi. Oggi molte famiglie italiane sono costrette a tempi d’attesa interminabili nella speranza, spesso vana, di avere una casa popolare… Con queste modifiche essenziali le nostre famiglie potrebbero avere maggiori possibilità! Essere italiani in Umbria, cara presidente Marini, deve essere un privilegio e non una colpa!

Carla Spagnoli – Presidente onorario del Movimento per Perugia

lunedì 15 dicembre 2014

MAFIA IN UMBRIA: TENIAMO ALTA LA GUARDIA!

UN NOSTRO ARTICOLO DEL GIUGNO 2013 SULLA MAFIA IN UMBRIA...!

Ancora una volta giungono notizie di “strane” azioni criminali ai danni di attività commerciali umbre, relegate in secondo piano tra le pagine di cronaca cittadina: l’ultima risale a ieri, con un bar di Ponte Felcino seriamente danneggiato da una bomba molotov fatta entrare nel locale attraverso un buco fatto nel muro. Gli inquirenti sospettano, tra le varie piste, anche l’ombra del racket un tentativo di estorsione come è avvenuto qualche giorno fa nel Tifernate.
L’Umbria, e in particolare il capoluogo Perugia, è ormai diventata da più di un decennio terra di conquista delle principali organizzazioni criminali (Camorra e ‘Ndrangheta in testa) : secondo i magistrati e le forze dell’ordine, il processo di infiltrazione nel sistema economico umbro dura ormai da oltre un decennio, da quando furono assegnati gli appalti per la ricostruzione della regione dopo il violento terremoto del 1997. Un rapporto dei servizi segreti datato al marzo 2010 ha collocato la regione al quinto posto in Italia per presenza di clan mafiosi e camorristici. Il giornalista e scrittore Claudio Lattanzi, nel libro “La mafia in Umbria. Cronaca di un assedio”, ha dettagliatamente ricostruito le strategie adottate da Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta per infiltrarsi negli appalti e negli affari economici delle varie città umbre, da Perugia a Terni, da Gubbio a Foligno, da Norcia a Narni, da Città di Castello ad Acquasparta.
La colpa è stata principalmente delle amministrazioni comunali di sinistra che, con il loro buonismo e la loro cecità, hanno permesso a imprese sospette provenienti dal sud Italia di potersi accaparrare gli appalti edilizi dopo il terremoto, anche tramite il sistema dei sub-appalti. Da lì è iniziata la lenta e inesorabile infiltrazione della mafia nell’economia umbra attraverso acquisizioni di alberghi, agriturismi, bar, ecc. e attraverso la nascita di società per nulla trasparenti che dopo pochi mesi, se non giorni, sparivano nel nulla. Si è arrivati addirittura in certe zone come Ponte San Giovanni alla richiesta del pizzo per garantire la protezione ai commercianti onesti minacciati di ritorsioni. Infine, a favorire l’infiltrazione mafiosa negli ultimi anni è stata la crisi economica che ha reso gli imprenditori onesti impotenti di fronte all’enorme liquidità a disposizione delle organizzazioni criminali e investita per essere riciclata.
Le istituzioni in questi anni non hanno visto o non hanno voluto vedere e la situazione è ormai degenerata, dato che, come ha denunciato anche lo scrittore Roberto Saviano all’ultimo Festival del Giornalismo a Perugia, le organizzazioni criminali si sono internazionalizzate, stringendo accordi e facendo affari con i grandi cartelli criminali esteri nel redditizio business del traffico di stupefacenti.
Che cosa hanno fatto i comuni? La regione non ha più infrastrutture ed è diventata ormai un’oasi felice per spacciatori e organizzazioni mafiose.
Dinanzi a questa piaga sociale diventa sempre più indispensabile prendere coscienza di questo problema e affrontarlo con le giuste e decise cautele. Innanzitutto non si devono lasciare soli gli imprenditori onesti e quelli che trovano il coraggio di denunciare minacce e soprusi da parte delle organizzazioni criminali: in questo senso sarebbe bene che la regione Umbria varasse delle misure a sostegno degli imprenditori onesti e coraggiosi simili alla legge 15 del 2008 varata dalla Commissione regionale Antimafia della regione Sicilia che prevede “ il rimborso di oneri fiscali come le imposte sui redditi, i contributi previdenziali e le imposte sugli immobili in favore degli imprenditori che denunciano richieste estorsive o provenienti dalla criminalità organizzata, tendenti a modificare il normale svolgimento dell’attività economica, cui sia seguita una richiesta di rinvio a giudizio”. Inoltre, sarebbe auspicabile che i Comuni umbria si adoperassero per emanare regolamenti atti a favorire gli imprenditori che denunciano irregolarità attraverso un contributo annuo e agevolazioni fiscali, come hanno fatto grandi comuni del sud come ad esempio Catania nel 2011.
Inoltre, le istituzioni devono far sentire la loro vicinanza alle vittime erogando i contributi non appena scatta la denuncia e il rinvio a giudizio e non dopo la costituzione di parte civile: in questo modo, infatti, si può garantire alla vittima anche un’assistenza giudiziaria, aiutandolo a sostenere le esose spese legali che deve affrontare.
Quando capiranno le istituzioni umbre che è giunta l’ora di agire?
Carla Spagnoli

Presidente Onorario del Movimento per Perugia

giovedì 11 dicembre 2014

Fontana, sempre gli stessi problemi


Fontana è una zona dimenticata! È dal 2011 che noi del Movimento per Perugia denunciamo le condizioni di degrado del cimitero e della strada vicinale di collegamento con via Don Dario Pasquini senza essere ascoltati. In questi giorni siamo tornati a visitare Fontana e ci siamo resi conto, purtroppo, che nulla è cambiato: l’area sterrata d’ingresso al cimitero presenta rifiuti sparsi e c’è ancora il profondo “fosso” che la separa dalla strada e che è un pericolo per chiunque percorra questa strada a piedi, in bici o in moto!  Entrando al cimitero è evidente lo stato di abbandono: i “servizi igienici” (?) continuano a essere in pessime condizioni e non funziona nemmeno la luce del bagno, le tombe a terra sono lasciate a se stesse, curate soltanto dai cari dei defunti, i gradoni di terreno sono aridi e incolti e alcune piante necessitano di potature e di cure. Le palette per raccogliere la spazzatura sono vecchie e rotte, una delle fontanelle del cimitero perde acqua dalla tubatura e inoltre la cappella continua a mostrare i segni delle infiltrazioni e dell’umidità e le ringhiere, installate gratuitamente da un artigiano, sono arrugginite e senza manutenzione! E che dire della strada vicinale di collegamento con via Don Dario Pasquini? Più che una strada è una discarica a cielo aperto in cui si può trovare di tutto, dai materassi abbandonati agli scarti dell’edilizia e ferrosi, oltre alle immancabili e numerosissime siringhe usate e gettate dappertutto! Questa strada vicinale ci offre un panorama paesaggistico stupendo e sarebbe perfetta per fare passeggiate, se non fosse per lo stato pietoso in cui è stata ridotta dall’incuria del Comune e dall’inciviltà di alcuni. Sono anni che il Movimento per Perugia denuncia questo scempio! La vecchia amministrazione di sinistra da una parte offriva questi pessimi “servizi” ai perugini, dall’altro li tassava con tariffe cimiteriali sempre più alte! Ci auguriamo che l’attuale amministrazione accolga le nostre segnalazioni e intervenga al più presto, per far sì che Fontana e i suoi abitanti non si sentano più dimenticati!

Virginio Curti

Presidente del Movimento per Perugia

martedì 2 dicembre 2014

Movimento per Perugia: ronde a Ripa e non solo…


La criminalità diffusa che minaccia la sicurezza dei cittadini ormai non è più soltanto un problema, ma è diventata un'emergenza! Frazioni un tempo tranquille oggi sono visitate giornalmente da ladri che violano la proprietà e l'intimità privata delle famiglie direttamente dentro le proprie abitazioni. A Ripa gli abitanti hanno detto basta, e hanno organizzato tramite la pro-loco un'assemblea pubblica venerdì 28 novembre a cui hanno partecipato cittadini, associazioni ed alcuni rappresentanti del Comune di Perugia e delle Forze dell’Ordine… Naturalmente noi del Movimento Per Perugia non potevamo mancare. Dal dibattito sono emerse alcune proposte da parte dei cittadini che gli amministratori presenti hanno fatto proprie, ma che di fatto difficilmente potranno vedere concreta realizzazione a causa della mancanza, pur vera ed innegabile, di fondi. Come si può aumentare il numero dei vigili urbani senza denari? Che senso ha creare un pur necessario coordinamento interforze tra polizia municipale, forestale e provinciale se queste forze di fatto rimangono a piedi perché non hanno soldi per la benzina e per il rinnovo del parco mezzi? In questo quadro ribadisco quanto detto da me a nome del Movimento Per Perugia durante l'assemblea: prima di tutto gli abitanti di Ripa hanno bisogno di soluzioni per l'immediatezza! Questo piccolo paese è stato già capace di cominciare ad effettuare le “ronde”. Invito il comune a favorire questo tipo di soluzione, unica a costo zero, non solo a Ripa ma ovunque ci siano cittadini così attaccati al loro territorio da fare queste azioni di volontariato e controllo aiutando gli stessi a ricevere la formazione adeguata mediante l’utilizzo di personale delle forze dell'ordine in pensione e fornendo loro le massime garanzie e assistenze legali nel caso occorressero. Deve passare il principio che la violenza è dapprima quella di chi entra in casa altrui senza permesso, non quella di chi difende ciò che ha costruito con sacrificio!!! Inoltre è ora che il Comune approvi una delibera in cui si mostri propenso alla costruzione di un Centro d’Identificazione ed Espulsione (CIE) regionale che, per chi non lo sapesse, è il luogo in cui i clandestini che delinquono vengono trattenuti per un periodo massimo di 90 giorni in attesa di essere identificati e poi espulsi!!! Diversamente da ciò, cari abitanti di Ripa e cari perugini, continuerete a essere derubati con sempre maggior frequenza e assisterete all’ennesima assemblea dove ci verranno enunciati tanti buoni propositi, ma poche immediate soluzioni!!!

Lorenzo Mattioni

Vicepresidente Movimento Per Perugia

Emergenza carceri, chi pensa alla Polizia Penitenziaria?

La scorsa settimana il PD ha organizzato a Perugia un convegno sull’emergenza carceri, evitando però d’invitare i rappresentanti del SAPPE, il più rappresentativo sindacato di Polizia Penitenziaria… In un paese dove tutto è al rovescio, tutti si preoccupano per i carcerati ma nessuno spende una parola per le condizioni dei nostri agenti penitenziari! I nostri politici fanno a gara per vittimizzare i carcerati, ma le vere vittime di questa tragica emergenza sono proprio i poliziotti penitenziari, carcerati senza aver commesso alcun crimine. Gli agenti di Polizia Penitenziaria vengono trattati dallo Stato di cui sono servitori peggio di criminali e carcerati: Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha denunciato che da anni lo Stato non paga ai poliziotti né gli avanzamenti di carriera né le indennità e che gli agenti devono pagare addirittura l’affitto per l’uso delle stanze in caserma…. Come dire, si paga per stare in carcere da innocenti! Nello steso tempo assassini, ladri, stupratori, spacciatori e altri criminali continuano a godere di indulti, sconti di pena e decreti “svuota carceri”…L’ultima vergogna di questo governo Renzi in tema di carceri è stata l’istituzione, fatta con un “blitz” estivo, di un indennizzo economico giornaliero di 8 euro al giorno per i carcerati! E i soldi per la Polizia Penitenziaria dove sono? Perché non vengono pagati gli avanzamenti di carriera, le indennità e gli straordinari ai poliziotti? Tutti parlano dei suicidi e degli atti di autolesionismo dei carcerati, ma perché non si parla degli oltre 100 suicidi di agenti della Polizia Penitenziaria negli ultimi 10 anni? Inutile fare convegni di belle parole sulla situazione penitenziaria se poi non si invitano i rappresentanti del SAPPE, gli unici in grado di raccontare la nuda e cruda realtà, che vivono sulla loro pelle giorno e notte! La nostra Polizia Penitenziaria, nonostante i continui tagli e le carenze d’organico, svolge con zelo un lavoro eccezionale anche a tutela dei detenuti: nei primi sei mesi del 2014, nelle carceri di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto, sono stati ben 10 i tentati suicidi sventati dai nostri agenti! Chi è che soccorre i detenuti quando stanno male o compiono atti di autolesionismo? Chi interviene per sedare le risse in carcere? Chi è che deve affrontare le sempre più frequenti rivolte nelle carceri? Gli agenti di Polizia Penitenziaria! Ma di questo i nostri politici e la sinistra preferiscono non parlare e lasciare che la Polizia Penitenziaria venga abbandonata dallo Stato!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia