Carla Spagnoli – Presidente onorario del Movimento per Perugia
Movimento per Perugia
giovedì 18 dicembre 2014
Case popolari: agli italiani 345 alloggi, agli stranieri 684...!
Carla Spagnoli – Presidente onorario del Movimento per Perugia
lunedì 15 dicembre 2014
MAFIA IN UMBRIA: TENIAMO ALTA LA GUARDIA!
UN NOSTRO ARTICOLO DEL GIUGNO 2013 SULLA MAFIA IN UMBRIA...!
Ancora una volta giungono notizie
di “strane” azioni criminali ai danni di attività commerciali umbre, relegate
in secondo piano tra le pagine di cronaca cittadina: l’ultima risale a ieri,
con un bar di Ponte Felcino seriamente danneggiato da una bomba molotov fatta
entrare nel locale attraverso un buco fatto nel muro. Gli inquirenti
sospettano, tra le varie piste, anche l’ombra del racket un tentativo di
estorsione come è avvenuto qualche giorno fa nel Tifernate.
L’Umbria, e in particolare il
capoluogo Perugia, è ormai diventata da più di un decennio terra di conquista
delle principali organizzazioni criminali (Camorra e ‘Ndrangheta in testa) :
secondo i magistrati e le forze dell’ordine, il processo di infiltrazione nel
sistema economico umbro dura ormai da oltre un decennio, da quando furono
assegnati gli appalti per la ricostruzione della regione dopo il violento
terremoto del 1997. Un rapporto dei servizi segreti datato al marzo 2010 ha
collocato la regione al quinto posto in Italia per presenza di clan mafiosi e
camorristici. Il giornalista e scrittore Claudio Lattanzi, nel libro “La mafia
in Umbria. Cronaca di un assedio”, ha dettagliatamente ricostruito le strategie
adottate da Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta per infiltrarsi negli appalti e
negli affari economici delle varie città umbre, da Perugia a Terni, da Gubbio a
Foligno, da Norcia a Narni, da Città di Castello ad Acquasparta.
La colpa è stata principalmente
delle amministrazioni comunali di sinistra che, con il loro buonismo e la loro
cecità, hanno permesso a imprese sospette provenienti dal sud Italia di potersi
accaparrare gli appalti edilizi dopo il terremoto, anche tramite il sistema dei
sub-appalti. Da lì è iniziata la lenta e inesorabile infiltrazione della mafia
nell’economia umbra attraverso acquisizioni di alberghi, agriturismi, bar, ecc.
e attraverso la nascita di società per nulla trasparenti che dopo pochi mesi,
se non giorni, sparivano nel nulla. Si è arrivati addirittura in certe zone come
Ponte San Giovanni alla richiesta del pizzo per garantire la protezione ai
commercianti onesti minacciati di ritorsioni. Infine, a favorire
l’infiltrazione mafiosa negli ultimi anni è stata la crisi economica che ha
reso gli imprenditori onesti impotenti di fronte all’enorme liquidità a
disposizione delle organizzazioni criminali e investita per essere riciclata.
Le istituzioni in questi anni non
hanno visto o non hanno voluto vedere e la situazione è ormai degenerata, dato
che, come ha denunciato anche lo scrittore Roberto Saviano all’ultimo Festival
del Giornalismo a Perugia, le organizzazioni criminali si sono
internazionalizzate, stringendo accordi e facendo affari con i grandi cartelli
criminali esteri nel redditizio business del traffico di stupefacenti.
Che cosa hanno fatto i comuni? La
regione non ha più infrastrutture ed è diventata ormai un’oasi felice per
spacciatori e organizzazioni mafiose.
Dinanzi a questa piaga sociale
diventa sempre più indispensabile prendere coscienza di questo problema e
affrontarlo con le giuste e decise cautele. Innanzitutto non si devono lasciare
soli gli imprenditori onesti e quelli che trovano il coraggio di denunciare
minacce e soprusi da parte delle organizzazioni criminali: in questo senso
sarebbe bene che la regione Umbria varasse delle misure a sostegno degli
imprenditori onesti e coraggiosi simili alla legge 15 del 2008 varata dalla
Commissione regionale Antimafia della regione Sicilia che prevede “ il rimborso
di oneri fiscali come le imposte sui redditi, i contributi previdenziali e le
imposte sugli immobili in favore degli imprenditori che denunciano richieste
estorsive o provenienti dalla criminalità organizzata, tendenti a modificare il
normale svolgimento dell’attività economica, cui sia seguita una richiesta di
rinvio a giudizio”. Inoltre, sarebbe auspicabile che i Comuni umbria si
adoperassero per emanare regolamenti atti a favorire gli imprenditori che
denunciano irregolarità attraverso un contributo annuo e agevolazioni fiscali,
come hanno fatto grandi comuni del sud come ad esempio Catania nel 2011.
Inoltre, le istituzioni devono
far sentire la loro vicinanza alle vittime erogando i contributi non appena
scatta la denuncia e il rinvio a giudizio e non dopo la costituzione di parte
civile: in questo modo, infatti, si può garantire alla vittima anche
un’assistenza giudiziaria, aiutandolo a sostenere le esose spese legali che
deve affrontare.
Quando capiranno le istituzioni
umbre che è giunta l’ora di agire?
Carla Spagnoli
Presidente Onorario del Movimento
per Perugia
giovedì 11 dicembre 2014
Fontana, sempre gli stessi problemi
Fontana è una zona dimenticata! È
dal 2011 che noi del Movimento per Perugia denunciamo le condizioni di degrado
del cimitero e della strada vicinale di collegamento con via Don Dario Pasquini
senza essere ascoltati. In questi giorni siamo tornati a visitare Fontana e ci
siamo resi conto, purtroppo, che nulla è cambiato: l’area sterrata d’ingresso
al cimitero presenta rifiuti sparsi e c’è ancora il profondo “fosso” che la
separa dalla strada e che è un pericolo per chiunque percorra questa strada a
piedi, in bici o in moto! Entrando al
cimitero è evidente lo stato di abbandono: i “servizi igienici” (?) continuano
a essere in pessime condizioni e non funziona nemmeno la luce del bagno, le
tombe a terra sono lasciate a se stesse, curate soltanto dai cari dei defunti,
i gradoni di terreno sono aridi e incolti e alcune piante necessitano di
potature e di cure. Le palette per raccogliere la spazzatura sono vecchie e
rotte, una delle fontanelle del cimitero perde acqua dalla tubatura e inoltre
la cappella continua a mostrare i segni delle infiltrazioni e dell’umidità e le
ringhiere, installate gratuitamente da un artigiano, sono arrugginite e senza
manutenzione! E che dire della strada vicinale di collegamento con via Don Dario
Pasquini? Più che una strada è una discarica a cielo aperto in cui si può
trovare di tutto, dai materassi abbandonati agli scarti dell’edilizia e
ferrosi, oltre alle immancabili e numerosissime siringhe usate e gettate
dappertutto! Questa strada vicinale ci offre un panorama paesaggistico stupendo
e sarebbe perfetta per fare passeggiate, se non fosse per lo stato pietoso in
cui è stata ridotta dall’incuria del Comune e dall’inciviltà di alcuni. Sono
anni che il Movimento per Perugia denuncia questo scempio! La vecchia
amministrazione di sinistra da una parte offriva questi pessimi “servizi” ai
perugini, dall’altro li tassava con tariffe cimiteriali sempre più alte! Ci
auguriamo che l’attuale amministrazione accolga le nostre segnalazioni e
intervenga al più presto, per far sì che Fontana e i suoi abitanti non si
sentano più dimenticati!
Virginio Curti
Presidente del Movimento per
Perugia
martedì 2 dicembre 2014
Movimento per Perugia: ronde a Ripa e non solo…
La criminalità diffusa che
minaccia la sicurezza dei cittadini ormai non è più soltanto un problema, ma è
diventata un'emergenza! Frazioni un tempo tranquille oggi sono visitate
giornalmente da ladri che violano la proprietà e l'intimità privata delle
famiglie direttamente dentro le proprie abitazioni. A Ripa gli abitanti hanno
detto basta, e hanno organizzato tramite la pro-loco un'assemblea pubblica
venerdì 28 novembre a cui hanno partecipato cittadini, associazioni ed alcuni
rappresentanti del Comune di Perugia e delle Forze dell’Ordine… Naturalmente
noi del Movimento Per Perugia non potevamo mancare. Dal dibattito sono emerse
alcune proposte da parte dei cittadini che gli amministratori presenti hanno
fatto proprie, ma che di fatto difficilmente potranno vedere concreta
realizzazione a causa della mancanza, pur vera ed innegabile, di fondi. Come si
può aumentare il numero dei vigili urbani senza denari? Che senso ha creare un
pur necessario coordinamento interforze tra polizia municipale, forestale e
provinciale se queste forze di fatto rimangono a piedi perché non hanno soldi
per la benzina e per il rinnovo del parco mezzi? In questo quadro ribadisco
quanto detto da me a nome del Movimento Per Perugia durante l'assemblea: prima
di tutto gli abitanti di Ripa hanno bisogno di soluzioni per l'immediatezza!
Questo piccolo paese è stato già capace di cominciare ad effettuare le “ronde”.
Invito il comune a favorire questo tipo di soluzione, unica a costo zero, non
solo a Ripa ma ovunque ci siano cittadini così attaccati al loro territorio da
fare queste azioni di volontariato e controllo aiutando gli stessi a ricevere
la formazione adeguata mediante l’utilizzo di personale delle forze dell'ordine
in pensione e fornendo loro le massime garanzie e assistenze legali nel caso
occorressero. Deve passare il principio che la violenza è dapprima quella di
chi entra in casa altrui senza permesso, non quella di chi difende ciò che ha
costruito con sacrificio!!! Inoltre è ora che il Comune approvi una delibera in
cui si mostri propenso alla costruzione di un Centro d’Identificazione ed
Espulsione (CIE) regionale che, per chi non lo sapesse, è il luogo in cui i
clandestini che delinquono vengono trattenuti per un periodo massimo di 90
giorni in attesa di essere identificati e poi espulsi!!! Diversamente da ciò,
cari abitanti di Ripa e cari perugini, continuerete a essere derubati con
sempre maggior frequenza e assisterete all’ennesima
assemblea dove ci verranno enunciati tanti buoni propositi, ma poche immediate
soluzioni!!!
Lorenzo Mattioni
Lorenzo Mattioni
Vicepresidente Movimento Per
Perugia
Emergenza carceri, chi pensa alla Polizia Penitenziaria?
La scorsa settimana il PD ha
organizzato a Perugia un convegno sull’emergenza carceri, evitando però
d’invitare i rappresentanti del SAPPE, il più rappresentativo sindacato di
Polizia Penitenziaria… In un paese dove tutto è al rovescio, tutti si
preoccupano per i carcerati ma nessuno spende una parola per le condizioni dei
nostri agenti penitenziari! I nostri politici fanno a gara per vittimizzare i
carcerati, ma le vere vittime di questa tragica emergenza sono proprio i
poliziotti penitenziari, carcerati senza aver commesso alcun crimine. Gli
agenti di Polizia Penitenziaria vengono trattati dallo Stato di cui sono
servitori peggio di criminali e carcerati: Donato Capece, segretario generale
del SAPPE, ha denunciato che da anni lo Stato non paga ai poliziotti né gli
avanzamenti di carriera né le indennità e che gli agenti devono pagare
addirittura l’affitto per l’uso delle stanze in caserma…. Come dire, si paga
per stare in carcere da innocenti! Nello steso tempo assassini, ladri,
stupratori, spacciatori e altri criminali continuano a godere di indulti,
sconti di pena e decreti “svuota carceri”…L’ultima vergogna di questo governo
Renzi in tema di carceri è stata l’istituzione, fatta con un “blitz” estivo, di
un indennizzo economico giornaliero di 8 euro al giorno per i carcerati! E i
soldi per la Polizia Penitenziaria dove sono? Perché non vengono pagati gli
avanzamenti di carriera, le indennità e gli straordinari ai poliziotti? Tutti
parlano dei suicidi e degli atti di autolesionismo dei carcerati, ma perché non
si parla degli oltre 100 suicidi di agenti della Polizia Penitenziaria negli
ultimi 10 anni? Inutile fare convegni di belle parole sulla situazione
penitenziaria se poi non si invitano i rappresentanti del SAPPE, gli unici in
grado di raccontare la nuda e cruda realtà, che vivono sulla loro pelle giorno
e notte! La nostra Polizia Penitenziaria, nonostante i continui tagli e le
carenze d’organico, svolge con zelo un lavoro eccezionale anche a tutela dei
detenuti: nei primi sei mesi del 2014, nelle carceri di Perugia, Terni, Spoleto
e Orvieto, sono stati ben 10 i tentati suicidi sventati dai nostri agenti! Chi
è che soccorre i detenuti quando stanno male o compiono atti di autolesionismo?
Chi interviene per sedare le risse in carcere? Chi è che deve affrontare le
sempre più frequenti rivolte nelle carceri? Gli agenti di Polizia
Penitenziaria! Ma di questo i nostri politici e la sinistra preferiscono non
parlare e lasciare che la Polizia Penitenziaria venga abbandonata dallo Stato!
Carla Spagnoli
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