La
giunta Romizi ha deciso di mettere in vendita le quote del Comune di Perugia
nella Minimetrò Spa ereditate dalla passata amministrazione, vista la difficile
situazione delle casse comunali. Bene, una decisione che condividiamo in pieno
e che, se si realizzasse, porterebbe concreti risparmi di soldi pubblici che in
questi anni sono stati “buttati” per l’inutile “Brucomela”. Il problema, ora, è
trovare qualcuno disposto a prendersi le quote di una società che in questi
anni ha chiuso i bilanci in utile solo grazie alle cospicue risorse pubbliche,
senza le quali da tempo la Minimetrò avrebbe portato i libri in Tribunale. La
decisione della giunta Romizi porta alla luce la vera realtà del Minimetrò, che
si rivela per quello che è: un’opera nata morta, fallita già in partenza ma che
ci costa ogni anno fior fiore di milioni di euro pubblici, tra mutui da pagare
alle banche fino al 2038, manutenzioni, costi di energia elettrica,
compensazione dei biglietti invenduti e chi più ne ha più ne metta!! La stessa
Minimetrò Spa, replicando lo scorso
maggio ad un nostro articolo, ha dichiarato di aver ricevuto dal Comune di
Perugia «un corrispettivo annuo di 7.900.000
euro» che con l’IVA arriva a circa 9
milioni di euro complessivi! Tale cifra, però, riguardava il solo Contratto
di Servizio ed escludeva il rimborso pagato dal Comune alla società per i
biglietti rimasti invenduti!!! Si, cari perugini, voi pagate anche i biglietti
che la Minimetrò non vende, perché ogni anno la stessa società fa una stima
degli introiti derivanti dall’incasso dei biglietti, e se queste stime non
vengono raggiunte, ci pensa il Comune a pagare!!! Guarda caso, ogni anno il
Comune è chiamato a sborsare: nel 2015 il rimborso ammontava a 490.909 euro, nel 2013 addirittura si
sono sfiorati i 2 milioni (1.802.383
euro per la precisione)!!! Purtroppo questa è la realtà e la dice lunga sull’
“(in)utilità” del “Brucomela”: con i soli incassi dei biglietti venduti, quanto
potrebbe durare il Minimetrò? Questa è la nuda verità, altro che le parole
dell’ex amministratore delegato Nello Spinelli e di tutta la sinistra, che si
vantava del “bruco mela” e la spacciava come opera d’avanguardia! Tra le cifre
sopra scritte non abbiamo poi contato i 2
milioni di euro che la Regione ha sempre garantito ma che da quest’anno non
vuole stanziare: su questo è ancora in corso un “contenzioso” tra la stessa
Regione e il Comune di Perugia… Il Minimetrò che, ripetiamo, ci è stato
lasciato dalle precedenti amministrazioni, è un’opera costata per la
realizzazione oltre 100 milioni, i
cui mutui e derivati continueranno ad
essere pagati interamente dal Comune anche nel caso si realizzasse la vendita
delle quote della società… Una “ferraglia” fatta male, antiestetica, che nulla
c’entra con il territorio perugino che è stato “violentato” e snaturato da
quest’opera tutt’altro che innovativa! Altro che le scale mobili della Rocca
Paolina, opera lungimirante e innovativa che ha valorizzato un grande
patrimonio storico della città in un perfetto connubio e sintesi tra passato e
presente… Il Minimetrò ha danneggiato i cittadini con il taglio di kilometri di corse autobus, che hanno portato
grandi disagi soprattutto in tutte le aree non collegate dal “Brucomela”, con il
rumore insopportabile delle sue carrozze per chi abita nei pressi della linea e
con il valore degli appartamenti vicini
che si è a dir poco deprezzato! E non dimentichiamoci delle non rare
volte in cui le carrozze si bloccano per guasti tecnici anche per decine e
decine di minuti lasciando i passeggeri “sospesi per aria”, senza alcuna
assistenza né giustificazione da parte dell’azienda! È ancora
il caso di continuare ad investire su questo “scempio”…?
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia