Movimento per Perugia

Movimento per Perugia

martedì 22 settembre 2015


La Perugina non è solo il Bacio!


Il consigliere regionale Claudio Ricci è intervenuto sulla Perugina dicendo che “bisogna investire molto sul Bacio Perugina, in quanto rappresenta la Ferrari della filiera di tutti i prodotti”. Forse il consigliere dovrebbe informarsi meglio: il problema non sono gli investimenti per il Bacio ma il completo abbandono degli altri reparti Perugina da parte di Nestlè! Chi più di me è a favore del rilancio del Bacio, creatura della mia bisnonna Luisa? L’accusa che però facciamo a Nestlè è quella di voler tirare i remi in barca e di ridurre la Perugina al solo reparto “Baci”, senza investire sugli altri prodotti storici o sul lancio di nuove produzioni! Perché la Perugina non è solo il Bacio, è un mondo caratterizzato da tanti prodotti che si presentava sul mercato anche con cioccolatini, tavolette, uova cacao, dragèes, caramelle e panettoni… Che la Perugina non sia solo il Bacio lo ha giustamente ricordato anche la Presidente Marini nella sua comunicazione al Consiglio Regionale di martedì in cui eravamo presenti. La Marini ha onestamente detto cose giuste e ha dimostrato di essere informata sullo stato d’abbandono dell’azienda. Invitiamo il consigliere Ricci a informarsi di più sulla Perugina e sulla vita di Perugia, non solo su Assisi: ci vogliono meno slogan e meno superficialità! Invitiamo inoltre i consiglieri di centrodestra a vigilare e a non lasciare la questione Perugina in mano a PD e 5 Stelle. La Perugina non può appartenere solo a una parte politica, perché è una storia di tutti, un vanto di tutta l’Umbria e di tutto il Made in Italy!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

mercoledì 16 settembre 2015

La Regione Umbria assume nuovi dirigenti…!


Il 24 e 25 settembre a Foligno inizieranno le preselezioni per l’assunzione di due nuovi funzionari a tempo pieno e indeterminato; assunzione decisa dal precedente Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale all’unanimità con la delibera “balneare” n. 486 del 16 luglio 2014. Si tratta di due profili- Istruttore direttivo amministrativo e Istruttore amministrativo contabile- di tipo generico e non specifico, che andranno ad aggravare ulteriormente la spesa della Regione per il personale! A che servono queste nuove assunzioni?
Con il ridimensionamento delle province, entro l’anno la Regione assorbirà circa 170 dipendenti provinciali: perché i due profili non vengono scelti tra questi dipendenti, invece di fare nuovi concorsi? L’attuale Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha deciso addirittura di esagerare, prendendo atto che “alla data odierna risultano vacanti n. 3 posti di dirigente”: ancora nuovi dirigenti? Con una semplice modifica del Piano Occupazionale del Consiglio regionale - modificato peraltro recentemente… - il Consiglio stesso potrebbe finalmente eliminare i posti vacanti in posizione dirigenziale! Già ce ne sono molti di dirigenti in esubero, come annunciato dall'Assessore Bartolini, e inoltre ci sono quelli in esubero delle due Province. Non si comprende perché il Consiglio si ostini a mantenere in vita posizioni dirigenziali vacanti a meno di voler pensar proprio male.
Perché la Regione non fa una ristrutturazione delle partecipate e assegna incarichi nell'ambito della Regione stessa al personale in esubero di queste società ed enti? Se si operasse in questo modo non vi sarebbe alcun aumento di spesa pubblica!

Sul versante della Giunta regionale, chiariamo la convinzione che le nuove assunzioni sono finanziate dall’UE: l'Unione Europea finanzia solo le assunzioni decise dalla Giunta (non certo quelle del Consiglio), e solo per una piccola percentuale; il resto è a carico della Regione Umbria che ha già nel suo complesso oltre 1000 dipendenti! Qual è la logica di ulteriori assunzioni? Non sarà solo interesse politico? Cosa dicono in proposito i consiglieri regionali di minoranza in Regione? Qual è la loro posizione? Ci aspettiamo un loro intervento.

Carla Spagnoli

Presidente onorario Movimento per Perugia

sabato 5 settembre 2015

Smentiamo la Nestlè!




 Dopo tanto silenzio sulla Perugina la Nestlè ha diffuso una nota ufficiale in cui definisce infondate e senza riscontro le notizie sui 300 esuberi e sul crollo dei volumi produttivi. Siamo sconcertati di fronte a una multinazionale che risponde in maniera così goffa e contraddittoria, i lavoratori non hanno preso un abbaglio, in Perugina c’è aria di crisi e smobilitazione da tempo e la notizia dei 200/300 esuberi è cosa nota… Ma se così non fosse, perché la Nestlè non illustra il Piano Industriale per la Perugina? Speriamo che questo Piano non si riduca al lancio dell’ennesimo “Bacio”! Purtroppo il “siparietto” di Perugia è la traduzione di ciò che Nestlè ha sempre fatto in Italia, ponendo la parola fine a storie industriali italiane, tagliando posti di lavoro e attingendo massicciamente agli ammortizzatori sociali dello Stato italiano. Stavolta però è chiaro che Perugia non ci sta! Non ci sta a veder ridurre la Fabbrica storica della città al solo reparto Baci, che tra l’altro è il più meccanizzato e quello con il minor fabbisogno di forza lavoro. Quando nel 1988 Nestlè acquisì la Perugina da De Benedetti, non acquistò un mondo “monobrand”: il Bacio è un “di cui” di una storia costellata di prodotti. Qui parliamo di posti di lavoro, dell’articolo primo della Costituzione italiana, non siamo su “Scherzi a Parte”!!! Si cominci a parlare del management, e se la Perugina non ha il management giusto lo si cambi! Perché nelle altre divisioni c’è il turnover mentre a San Sisto ci sono sempre gli stessi, inefficaci manager da anni? È una scelta consapevole per andare alla deriva? Se così fosse, salviamo questa azienda cercando imprenditori veri! Basta con la storia del mercato difficile, i competitor di Perugina sono aggressivi e vincenti: basti vedere Lindt e la distribuzione dei suoi prodotti nella stessa città di Perugia… La Nestlè nel suo comunicato ha anche citato gli investimenti “sostenuti per garantire la presenza di Perugina a Expo 2015”: io ho visitato lo stand Perugina, uno stand bello esteriormente ma con pochissimi prodotti “Perugina” all’interno, sguarniti e messi alla rinfusa… Di certo non era uno stand all’altezza del marchio! Questa è la dura realtà della Perugina oggi: un’azienda storica, cuore di Perugia e dell’Umbria, abbandonata a un triste destino…

Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per Perugia