Movimento per Perugia

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martedì 31 luglio 2018

Ex Piselli, dov’è finita la solidarietà sindacale?



Quello che sta succedendo allo stabilimento ex Piselli di Pierantonio rappresenta purtroppo una triste pagina della storia gloriosa dell’azienda dolciaria umbra, oggi proprietà del gruppo Tedesco SRL. Questi i fatti: nel 2017 la proprietà decide di licenziare in tronco due operai addetti alla consegna  e di spostare un terzo operaio ad altra mansione. A detta della stessa Tedesco, un operaio è stato licenziato «per un esubero di personale nel reparto distributivo» : una riorganizzazione, secondo la CISL, discutibile, dal momento che in azienda lavorano decine di interinali (come scritto anche nel Verbale dell’Ispettorato del Lavoro)! L’altro operaio, invece, è stato licenziato mentre era in malattia perché, per l’azienda, stava svolgendo un’altra attività lavorativa: peccato che il dipendente in malattia era a casa ed era uscito solo dietro richiesta di persone che, secondo quanto affermato sui giornali dalla CISL, erano investigatori privati! I tre operai in questione sono tutti iscritti alla CISL e hanno subito questi provvedimenti dopo che gli addetti alla consegna avevano richiesto un inquadramento contrattuale migliore per le loro mansioni (da IV a III livello professionale), richiesta del tutto legittima e normale in qualsiasi contrattazione aziendale… Sulla vicenda si è pronunciato l’Ispettorato del Lavoro di Perugia che tre mesi fa, con il Verbale Unico di Accertamento e Notificazione, ha ricostruito tutta la storia e ha da un lato giudicato “infondata” la richiesta di innalzamento di livello degli operai, ma dall’altro ha riconosciuto che i tre addetti alla consegna (più un quarto che nel frattempo si è dimesso) hanno subito veri e propri atti discriminatori da parte di Tedesco e ha obbligato l’azienda a reintegrarli! L’Ispettorato ha provveduto anche a depositare tutti gli atti in Procura. Gli operai non sono ancora stati reintegrati e la Tedesco ha già annunciato ricorso al Giudice del Lavoro… Gli Ispettori nel verbale parlano esplicitamente di intento discriminatorio e di condotta plurioffensiva di Tedesco verso i lavoratori CISL e, in particolare, verso l’operaio demansionato, condotta volta a creare divisioni tra i lavoratori e a mettere in cattiva luce i tesserati CISL, con accuse e persino provvedimenti disciplinari e richieste danni!!! Ai lavoratori licenziati e a tutti gli iscritti alla CISL della ex Piselli va la mia personale vicinanza e solidarietà. In tutta questa triste vicenda, però, c’è un aspetto che mi colpisce: il silenzio generale dei colleghi di lavoro ma soprattutto l’assoluta mancanza di solidarietà dell’altra sigla sindacale presente alla ex Piselli, che è pure maggioritaria: la FLAI-CGIL!!! Già, quella FLAI-CGIL il cui segretario regionale è il Dott. Michele Greco, reduce dai “fatti” in Perugina e in Colussi, dove gli operai di Petrignano a maggio hanno bocciato l’accordo integrativo da lui sostenuto! Dov’è il Dott. Greco? Dov’è la solidarietà sua e del suo sindacato verso i due padri di famiglia licenziati e verso i colleghi della CISL? Non ci risulta una dichiarazione di Greco in merito, non una sola parola! Anzi, pare che la CGIL in passato abbia parlato di «fatto gravissimo» contro un addetto alle consegne ritenuto colpevole di aver rotto delle ciaramicole durante la consegna e quindi sanzionato: peccato che l’arbitrato abbia assolto l’operaio e annullato la sanzione!!! E questo è un sindacato che difende i lavoratori? Cosa ne pensa il Dott. Greco dell’indennità contrattuale E.G.R che spetta di diritto ai lavoratori che non hanno aderito all’accordo integrativo 2017? Ci risulta che quest’indennità, che si aggira sui 250 euro, non sia ancora stata riconosciuta! Cosa ancora più grave, all’interno dello stabilimento è circolato un volantino, firmato genericamente dai “Dipendenti della Tedesco SRL” ma anonimo, nel quale si attacca la CISL di ledere la dignità dei lavoratori e dell’azienda e di pensare ai «privilegi di pochi», invece che solidarizzare con gli operai licenziati o il dipendente demansionato! Un volantino che si commenta da solo, vigliacco in tutto il suo anonimato… A chi giova questa “guerra tra poveri”? Questa sarebbe la difesa e la tutela dei lavoratori? Dov’è finita l’etica e la solidarietà sindacale che compattava i lavoratori, invece che dividerli? Di quest’etica, da tempo, si è persa ogni traccia!!!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

mercoledì 18 luglio 2018

Caramelle “Rossana”, un mix di emozioni…



Non nascondo di aver provato emozioni diverse e in contrasto tra di loro nell’aver visto il nome “Rossana” nuovamente associato a Perugia e al suo evento più importante, Umbria Jazz. Venerdì ho partecipato alla conferenza stampa nella Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori sulla sponsorizzazione di “Rossana” ad Umbria Jazz e ho ascoltato con particolare interesse gli interventi del Dott. Eugenio Pinci, Amministratore Delegato di FIDA SPA (l’azienda piemontese che oggi produce le “Rossana” a Castagnole delle Lanze) e di Gianluca Laurenzi, consigliere CDA della Fondazione Umbria Jazz. È stato bello veder ricomparire le caramelle “Rossana” in un momento celebrativo di tutta la città: non c’è dubbio che “Rossana”, creazione della mia bisnonna Luisa, cuore storico della Perugina insieme al Bacio, con la sua eleganza “evergreen” ha contraddistinto e promosso l’immagine di Perugia e di Perugina… Quindi ben venga la sponsorizzazione all’evento culturale più bello, importante e atteso di tutto il territorio, ossia Umbria Jazz! Tuttavia provo anche amarezza, che sa un po’ di beffa, nel vedere che solo adesso, e solo grazie a FIDA SPA, la “Rossana” torna protagonista nella sua città e che si scopra la grandezza e l’indissolubilità del rapporto tra questa caramella e Perugia: proprio ora che le “Rossana”, ahimè, non sono più perugine ma vengono prodotte in Piemonte! Negli ultimi anni Nestlè, che in più occasioni ha sponsorizzato Umbria Jazz, non ha accompagnato la manifestazione con un marchio come “Rossana”, come sta facendo giustamente FIDA: non c’è stato nemmeno un evento celebrativo, neanche per i 90 anni della caramella nel 2016… La progressiva dismissione della Rossana e delle altre caramelle dallo stabilimento di San Sisto, avvenuta nel silenzio imbarazzante (non imbarazzato!) dei sindacati, oggi fa ancora male!!! Un plauso a FIDA SPA e ai suoi manager per aver dato alle “Rossana” una nuova vita, una seconda giovinezza e per averle restituito quell’eterna signorilità di icona del Made in Italy, riconosciuta da tutto il mondo… Finalmente abbiamo sentito un Amministratore Delegato  dichiarare che «le Rossana sono il brand più importante di caramelle», che si è deciso di «riprendere il legame con la città di Perugia, perché è fondamentale che ogni brand di origine possa essere legato al suo territorio di nascita». La rinascita di “Rossana” e la politica aziendale di FIDA SPA dimostrano, per l’ennesima volta, che non ci voleva molto per valorizzare al meglio la caramella e renderla protagonista, sul mercato e sul territorio: bastava un po’ di pubblicità e una seria strategia di marketing, con un minimo di investimenti…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

giovedì 5 luglio 2018

Nocciola Tonda Francescana, attendiamo i fatti…



Lo scorso maggio Nestlè aveva annunciato la volontà di inserire nei Baci Perugina la nocciola “Tonda Francescana”®, dopo aver partecipato ad un tavolo tecnico con la Regione e l’Università di Perugia (Fondazione Agraria) sull’argomento. La “Tonda Francescana”® è una varietà di nocciola creata dai ricercatori dell’Università di Perugia, protetta da brevetto europeo: un enorme potenziale per la nostra regione, una grande opportunità per l’agricoltura regionale perché in grado di attirare investitori e di offrire un prodotto molto richiesto sul mercato. Ottima idea quella di Nestlè, non c’è dubbio: se il progetto andasse in porto, ci sarebbero territori collinari valorizzati, nuovi posti di lavoro, occasioni per gli agricoltori e soprattutto importanti investimenti per la ricerca e l’ammodernamento delle tecniche agricole. Insomma, una vera e propria boccata d’ossigeno per l’agricoltura umbra e per la sofferente economia dell’Umbria. Tutto questo grazie all’eccellente lavoro della nostra Università e della Fondazione Agraria! Eppure, a distanza di quasi due mesi dall’annuncio di Nestlè non si è saputo più niente, tutto tace: da parte della Regione non sembra muoversi nulla a sostegno del progetto, anzi sembra che la Giunta abbia già negato il suo ok ad un primo progetto presentato dalla multinazionale svizzera, che prevedeva investimenti sulla coltivazione delle nocciole, accordi di collaborazione con imprenditori del settore disposti a finanziare il progetto e nuovi posti di lavoro… Presidente Marini, potrebbe gentilmente chiarire la posizione della sua maggioranza in merito? Quali sono le vostre “volontà”? Perché non è stato ancora firmato un accordo per dare il via al piano, così vantaggioso per la nostra regione? Quali sono i problemi, quali i dubbi? Perché, a distanza di due anni dalla sua nascita, la “Tonda Francescana”® non viene valorizzata e sostenuta per come si deve dalle Istituzioni, nonostante sia pure brevettata? Avere nocciole umbre in un prodotto come i Baci Perugina, simbolo di un’intera città e regione, porterebbe un grande ritorno in termini di lavoro ma anche di immagine, e legherebbe ancora di più il Bacio al suo territorio e rafforzerebbe la sua identità umbra! Perché quindi questo immobilismo e prendere tempo della Regione…? Perché gettare alle ortiche un’occasione di rilancio unica? Nel frattempo ad Alba la FERRERO ha siglato il primo accordo di filiera in Umbria con la Pro Agri (consorzio di produttori agricoli). Grazie a questo accordo si punta nei prossimi cinque anni a coltivare fino a 700 ettari di noccioli nei territori collinari alto tiberini, con la Ferrero che si impegna ad acquistare il 75% della produzione e a fornire agli agricoltori umbri la propria esperienza, le proprie conoscenze e competenze sulle nocciole e la loro coltivazione. Ben vengano questi accordi e gli investimenti in Umbria di un’azienda, come la Ferrero, che è sinonimo di garanzia e che da sempre guarda ai territori in maniera egregia e valorizza i suoi lavoratori! Ora attendiamo i fatti anche per la nocciola “Tonda Francescana”® che riguardano un’azienda, la Perugina Nestlè, simbolo della nostra città: fatti, non perdite di tempo e proclami!!!

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia