Movimento per Perugia

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domenica 27 maggio 2018

Colussi, quali strategie a difesa dei lavoratori?



Ritorniamo a parlare della Colussi. Lo scorso 18 maggio i rappresentanti dell’azienda hanno incontrato le segreterie nazionali e regionali di FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL e, insieme alle RSU della Colussi, hanno trovato un’ipotesi di accordo integrativo per il 2018-2021 che riguarda i lavoratori degli stabilimenti di Petrignano d’Assisi, Tavarnelle e Fossano. Subito i sindacalisti si sono affrettati ad elogiare il rinnovo dell’accordo e si sono vantati delle loro firme, dimenticando però che l’ultima parola su qualsiasi accordo spetta sempre ai lavoratori attraverso una regolare assemblea, come ha giustamente osservato Massimo Morelli, segretario provinciale dell’Ugl agroalimentare. I lavoratori e le maestranze, infatti, sono i principali soggetti interessati da qualsiasi trattativa tra azienda e sindacati, sono i primi a subire le conseguenze, positive o negative, di qualsiasi accordo tra le parti. I sindacati parlano di «rinnovo positivo» prima ancora di sentire il parere degli operai, dei quali dovrebbero essere “portavoce”: siamo sicuri, signori sindacalisti, che quest’accordo integrativo va bene ai lavoratori? Francamente nutriamo dei dubbi, dal momento che quest’intesa, sempre secondo l’Ugl agroalimentare, porterà un ulteriore innalzamento del limite massimo di ore utilizzabili per la flessibilità oraria, a discapito dell’orario settimanale, e aggiungerà altre 24 ore di flessibilità rispetto alle 88 ore già previste, ore da recuperare anche nei sabati e nelle domeniche! Siamo così certi che gli operai saranno disposti a questi ennesimi sacrifici? Ci risulta che nello stabilimento di Petrignano di Assisi ci sia un malessere diffuso e siano sorte forti perplessità in merito ai contenuti dell’accordo integrativo, nonostante i sindacalisti firmatari vogliano convincere i dipendenti del contrario… Ci risulta anche che in seno ai sindacati attivi nell’azienda ci siano divisioni di non poco conto: sembra infatti che in un primo momento si fosse raggiunto un accordo votato a maggioranza dalle sigle sindacali per indire l’assemblea dei lavoratori lunedì e per far votare l’accordo in un'unica giornata, chiudendo le votazioni alle 22,00. Sembra però che un potente sindacato, in maniera unilaterale, abbia affisso poco dopo nella bacheca sindacale della Colussi un foglio dove indicava nuove modalità di voto che prolungavano a due giorni il tempo delle votazioni sull’accordo, in barba a quanto stabilito precedentemente dalle altre sigle. Perché questa scelta, che rischia di creare divisioni tra lavoratori di cui nessuno sente il bisogno? Perché i sindacati non marciano compatti a difesa degli operai? Non dovrebbe essere questa la loro missione principale? Da chi è partito l’input che ha portato al nuovo metodo di voto, rompendo il patto con le altre sigle…? Per quanto riguarda l’Accordo integrativo, abbiamo sollevato i nostri dubbi ma sospendiamo il nostro giudizio, in attesa del voto all’Assemblea dei lavoratori: agli operai, alle maestranze e agli impiegati l’ultima parola, il loro giudizio conta più di tutto, anche più delle “belle parole” di certi sindacalisti…

Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

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