È proprio vero che al peggio e
all’indecenza non c’è mai fine! Come si può commentare lo scempio fatto l’8
marzo da “4 gatti” pseudo-femministe che hanno inscenato, di fronte alla
Cattedrale di Perugia (luogo sacro per i
cristiani!) un’oscena parodia delle litanie cattoliche? Una parodia
schifosa, volgare, inutile e provocatoria, che la dice lunga su chi siano oggi
le “femministe” e quale sia la loro “levatura” culturale, morale, umana!
“Femministe” silenti dinanzi a centinaia di donne lavoratrici umbre
terrorizzate e disperate per il loro futuro (vedi le operaie della Perugina o
della Colussi), “femministe” che non aprono bocca di fronte alla tragedia di
una ragazza di Macerata, Pamela, uccisa e squartata a Macerata senza pietà da
belve, “femministe” mute dinanzi all’uso che ogni giorno si fa in tv e sui
social del corpo della donna, trattata alla stregua di un oggetto, ma sempre
pronte a fare brutte “carnevalate” in centro, a inscenare “scioperi” contro non
si sa che, a rivendicare diritti con sterili slogan e, ovviamente, a
oltraggiare tutti i cristiani con disgustose blasfemie… La cosa più grave è che
lo “spettacolo” di bassa lega di questi “4 gatti” è stato recitato quando la
Cattedrale era aperta a visitatori e fedeli e quindi all’interno c’era gente
che magari pregava, si confessava o semplicemente era in raccoglimento
spirituale! Qualcuno di queste “femministe” ha pensato, anche solo per un
istante, a come poteva sentirsi quella gente nel sentire le loro oscene parole?
Hanno pensato che nel Corso e in piazza passavano anche dei bambini? Questa è
l’ennesima dimostrazione del loro concetto di “rispetto” dell’altro, verso
sentimenti come la Fede, la prova del loro “stile” sempre riconoscibile…
Nessuno vuole contestare il diritto a manifestare di questi soggetti, ma qui si
è superato abbondantemente il limite del rispetto reciproco e anche della
legalità! Ricordiamo infatti alle “signorine” che, come giustamente osservato
dal Popolo della Famiglia, l’Art. 403
del Codice Penale dice che «Chiunque
pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la
professa, è punito con la multa da euro 1000 a euro 5000». Ci auguriamo che la
Magistratura intervenga quanto prima e faccia gli opportuni approfondimenti del
caso… Come donna, io mi dissocio da queste “sceneggiate” e non mi sento affatto
rappresentata da queste “femministe” capaci solo di oltraggiare, insultare chi
non la pensa come loro e pretendere rispetto senza darlo a loro volta! Mi
auguro anche la Curia di Perugia faccia sentire forte la sua voce sui media e
con le Istituzioni contro queste provocazioni e prenda una posizione netta e
decisa, a tutela dei luoghi sacri e dei fedeli… Dopo la parodia della Madonna
al Perugia Pride del 2017 e dopo questo ennesimo sfregio alla fede cristiana,
che nulla ha a che vedere con la festa dell’8 marzo, è ora di dire basta a
queste attacchi continui e impuniti!!!
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
Nessun commento:
Posta un commento