Ormai sono finite le parole per qualificare l’atteggiamento
di sindacati e politici sulla Perugina. Come si può credere a un sindacato che
in un’assemblea, davanti ai lavoratori, confessa di non aver capito l’accordo
firmato? E pensare che il Segretario Regionale Flai-CGIL è Michele Greco,
laureato in legge… Non occorre essere principe del Foro per interpretare un
accordo tanto chiaro! Questo accordo firmato dai sindacati prevede l’obbligo di ricollocazione solo per il 70%
degli 819 addetti della Perugina, ciò significa che già in partenza erano annunciati circa 250 esuberi! Ma il “Dottor” Greco non aveva capito, o almeno è
quello che vuole far credere… D’altronde la storia di questo sindacato in
Perugina parla da sola: basti pensare a quando, nel 1999, la sede direzionale
Perugina lasciò Perugia per Milano senza neppure un’ora di sciopero! Crollò un
mondo fatto di impiegati, dirigenti e quadri, crollò un mondo fatto di
fornitori e piccole aziende che gravitavano nel mondo Perugina, crollò un mondo
di servizi: eppure, non una sola parola di protesta arrivò dal sindacato e dai
“compagni comunisti” in Regione al seguito… Fino a pochi mesi fa i vari
Vincenzo Sgalla, Luca Turcheria, Michele Greco, politici piddini e
“sinistrorsi” (escluso Stefano Vinti, che era intervenuto più volte)
applaudivano accordo e Piano Industriale Nestlè, mentre venivano smantellati i
reparti produttivi biscotti e caramelle e venivano esternalizzate le “Strenne”.
Questi “rappresentanti dei lavoratori” di matrice CGIL si vantarono dell’accordo
e risposero con la solita arroganza a chi, come me, già denunciava il chiaro
capestro che quell’accordo figurava. Non solo, si ersero a “co-manager”
aziendali! Ora invocano il Mise per ridefinire un accordo da loro sottoscritto
e vantato! Magari, per prolungare l’agonia dell’azienda, chiederanno ancora di
ricorrere alla Cassa Integrazione e ad ammortizzatori sociali vari… E i
compagni comunisti della sinistra radicale oggi sembrano svegliarsi dal torpore
e annunciano battaglie e volantinaggi, invocando la “lotta operaia”: dov’erano
quando la Perugina veniva smantellata pezzo per pezzo?! Nessuno di loro ha
osato contraddire le dichiarazioni roboanti e rassicuranti dei “compagni”
sindacalisti, sia mai che venisse a mancare il “soccorso rosso” al sindacato…
Ad un anno di distanza, in un’assemblea tesa, dichiarano candidamente che loro,
i sindacalisti-manager, non avevano capito, che l’azienda li sta ingannando.
Ora, se c’è qualcuno che ha ingannato e tradito, quelli siete voi!!! Il disegno
aziendale è chiaro da almeno 20 anni, reso possibile dalla vostra complicità… E
come faranno i sindacalisti-manager a riguadagnare un briciolo di credibilità?
Sembra che oggi si siano “inventati” un nuovo “specchietto per le allodole”…
Questa volta si chiama Parco del
cioccolato, idea che rimbalza da tempo in città, visto che Perugia è la
città del cioccolato. Grazie a Perugina, guarda caso… Ma l’idea rimbalza da
anni a San Sisto, dove c’è già un Museo e una Fabbrica da visitare. Ma
quell’idea sarebbe dovuta essere la miglior vetrina di un marchio che
funzionava e di una fabbrica che lavorava a pieno regime, non l’alternativa!
Non la rappresentazione del fallimento! Dei 340 esuberi, il Parco quanti ne
assorbirebbe? 50? 80? Ovviamente tutto lavoro stagionale, come si conviene ad
un parco. Per la Regione sarebbe un toccasana, visto il crollo turistico
generato dal terremoto; idem per il Comune di Perugia e per certa imprenditoria
legata al mondo del cioccolato. Il Sindacato, c’è da crederci, lo vanterà come
l’ennesima capacità di riconversione del proprio sito produttivo. Un’idea
“geniale”, non c’è che dire! E tutti vissero felici e contenti. E disoccupati…
Scusate sindacalisti, ma voi siete quelli che avevano ereditato una fabbrica
vera di 4000 occupati? Siete quelli che si ispirano a tale Karl Marx che vi
voleva difensori degli operai contro il surplus capitalistico? Chissà se sarebbe
felice Karl Marx nel vedere oggi una grande azienda come la Perugina (Nestlè…) “cancellata”
dall’incapacità e dal disinteresse di tanti, che lascia centinaia di famiglie e
un’intera città in balia di un futuro senza certezze e senza lavoro…
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
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