L’AIDEPI
(Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) ha diffuso i
dati 2016 relativi al comparto dolciario: quello che emerge sa di beffa
tremenda per la Perugina e i suoi lavoratori! Infatti i dati 2016 sono molto
positivi, soprattutto per il comparto
cioccolato e cacao che ha registrato un +3,2% di produzione rispetto al 2015 (circa 520.000 tonnellate
prodotte). Anche la confetteria
(caramelle e confetti) ha avuto numeri molto positivi e ha raggiunto nel
2016 quasi le 100.000 tonnellate di
produzione e un +1,8% rispetto al
2015. Tutto questo mentre la Perugina sta per sparire! Con questi dati cadono
tutte le “scuse” di Nestlè per smantellare i reparti biscotti e caramelle,
considerati “prodotti residuali”: altro che residuali! Bastavano un minimo di
investimenti e di pubblicità per rilanciare le “Rossana”, soprattutto
nell’anniversario dei loro 90 anni! Non a caso sulle “Rossana” e sulle sue
potenzialità sta puntando molto FIDA SPA, l’azienda piemontese che ha rilevato
dalla Nestlè le caramelle, ha portato la produzione in Piemonte e si sta
espandendo sul mercato grazie anche ai marchi acquisiti… La posizione di
Nestlè, quindi, non può essere giustificata dall’andamento dei mercati, ma solo
da decisioni aziendali, dalla sua volontà di smantellare tutto!!! I dati AIDEPI
rendono ancor più grave la complicità e il “beneplacito” dei sindacati
Perugina, che non hanno mosso un dito per fermare lo smantellamento dei reparti
e difendere un importante pezzo di storia che veniva portato via dalla fabbrica
e da Perugia!!! A proposito di sindacati: non hanno proprio nulla da dire su
questi dati? Ne sono al corrente? L’avvocato Michele Greco della FLAI CGIL è
informato a riguardo? Da “padrona” mi permetto di dare un consiglio ai
sindacati: perché non fate dei dati AIDEPI il centro della vostra battaglia
contro Nestlè, in difesa della Perugina? È inutile accusare la multinazionale
di «voler cambiare le carte in tavola» dell’accordo, un’accusa pesante! In
realtà l’accordo è scritto ed è stato firmato anche dai sindacati, non si può
cambiarlo unilateralmente… Leo Wencel, capo mercato di Nestlè Italia, ha detto
chiaramente che i percorsi di formazione e le “ricollocazioni” sono previsti
dall’accordo del 07 aprile 2016… Se così non fosse, i sindacati lo dimostrino
pubblicamente e mostrino l’accordo con le loro firme! Sindacati, qual è ad oggi
la vostra strategia? Lo sciopero tardivo? La vostra solita “scappatoia”, pagata
dai lavoratori con la decurtazione dello stipendio… Lo sciopero si doveva fare
prima, quando Nestlè cedeva i biscotti e le caramelle e quando i macchinari
venivano portati via da San Sisto e venduti ad altre aziende! Tutti ne erano al
corrente, ma tutti rimasero zitti… Lo sciopero oggi può servire forse agli
attuali sindacalisti per salvare la faccia, non tanto verso gli operai quanto
verso i vertici nazionali del sindacato: gira voce, infatti, che da Roma siano
scontenti di come sia stata gestita la vertenza Perugina a livello locale e
siano molto critici verso l’operato dei vari Michele Greco, Luca Turcheria
eccetera… Cari lavoratori Perugina, volete ancora fidarvi di “questi”…?
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
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