Se non fosse per la situazione
drammatica, ci sarebbe da “sbellicarsi dal ridere” leggendo il comunicato
stampa diffuso dai sindacati sulla Perugina… Una vera “pantomima”, che
trasforma la tragedia in farsa!!! Replichiamo, punto per punto, a tutte le
“favole” contenute nel comunicato… I sindacalisti nostrani parlano di ipotetici
e misteriosi «nuovi codici» per rendere competitivo il settore della
Confiserie. Ma nuovi codici equivalgono a nuovi prodotti? Ci pare strano, visto
che a San Sisto gira voce che l’azienda stia “semplificando” e diminuendo il
numero dei codici! I “prodi” sindacalisti si sono spinti a chiedere una nuova
«rete vendita»: peccato che a noi risulta che l’azienda abbia recentemente “accompagnato
all’uscita” alcuni venditori… Dov’erano i sindacati? Che rete vendita
propongono se si tagliano i venditori? Sulla qualità delle produzioni e della
confiserie sarebbe meglio stendere un velo pietoso… Ma quale qualità??? I
sindacati sostengono che la nuova confiserie dovrà rappresentare un’ennesima
vetrina del marchio Perugina: parliamo della vetrina “spogliata” e impoverita
dalla dismissione dei reparti biscotti e caramelle (la vendita delle “Rossana”
è ancora una ferita aperta…)? O dalla cancellazione di prodotti storici e
dall’abbandono delle mitiche “Strenne”? Quello che segue nel comunicato dei
sindacati ha un qualcosa di incredibile: i sindacalisti sembrano “cadere dal
pero” quando notano che «l’aumento del 44% sull’export» non genera aumento
produttivo e, di conseguenza, non genera lavoro: si sono mai chiesti perché?
Forse dipende dal fatto che il Bacio
esportato in Cina se lo confezionano i cinesi, dopo averlo importato sfuso!!!
Ottima strategia, non c’è che dire: facile presagire il prossimo passo…
Inoltre, dopo anni di assoluto “letargo”, i sindacalisti si sono accorti che
Nestlè ha intenzione di progettare un «riassetto organizzativo degli organici,
entrando nel merito dei numeri». Tradotto, Nestlè vuole parlare di esuberi! Buongiorno sindacati… Che cosa
abbiamo denunciato in questi anni? Voi dove eravate? Che cosa facevate??? La
scelta di Nestlè di presentare il «progetto di riassetto» all’incontro del 9
maggio è stata giudicata frettolosa e controproducente. Ma se è passato quasi
un anno e mezzo dalla presentazione del Piano Industriale sulla Perugina, con
conseguenze intuibili per i lavoratori! Dov’è finita la coerenza e la
lungimiranza del sindacato, in particolare della CGIL, “paladina” accanto
all’azienda di questa fase? Credevano forse che i famosi 60 milioni di euro
sarebbero stati investiti da Nestlè per mantenere i livelli occupazionali? Che
grande acume… In realtà i sindacati hanno “tradito” i lavoratori della Perugina
con promesse campate per aria, senza che ci fosse una strategia di reale
rilancio! I lavoratori sono stati presi in giro e tenuti all’oscuro della
realtà interna alla fabbrica, complice l’assoluto silenzio dei sindacati! Basti
pensare che nel comunicato i sindacalisti hanno avuto l’ardire di scrivere che
da 5 anni fanno ricorso agli ammortizzatori sociali. Cari sindacalisti, siete
sicuri che sono “solo” cinque anni? O molti, molti di più…? Infine chiudiamo il
nostro intervento rivolgendoci alla giunta regionale di Catiuscia Marini: lo
scorso 26 aprile in Consiglio Regionale il consigliere Sergio De Vincenzi, dopo
un lungo e assordante silenzio della politica sulla Perugina, aveva presentato
un’interrogazione all’assessore Paparelli per conoscere le «prospettive nel
breve-medio periodo sui livelli occupazionali presso lo stabilimento di San
Sisto» e quali sarebbero state le iniziative della giunta in un eventuale
confronto con Nestlè. L’assessore rispose ricordando i «60 milioni di
investimenti» e dando rassicurazioni sul rispetto dell’accordo… Ora, di fronte
alla prospettiva di 200/300 esuberi,
magari già nel 2018, la Regione continuerà a dare rassicurazioni….? Che se ne
assumano la responsabilità di fronte ai lavoratori della
Perugina!
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
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