La presenza di vere e proprie
famiglie rom a Perugia sta diventando un grosso problema sociale… Solo nelle
ultime settimane sono state continue le segnalazioni di furti e altri reati da
parte di cittadini residenti in diverse zone della città, da via Birago a via
della Concordia, da via della Pescara al Bellocchio, passando per via Campo di
Marte e via Fonti Coperte… Proprio in quest’ultima via ci risulta che le Forze
dell’Ordine abbiano sorpreso minorenni rom intenti a spostare le telecamere di
sicurezza verso l’alto, in modo da non riprendere eventuali reati o azioni
criminose! Per non parlare, poi, del Parco Sant’Anna, diventato “proprietà
privata” di decine di rom che vi bivaccano tutto il giorno… Persino al Percorso
Verde, ormai, i furti d’auto sono all’ordine del giorno! Inoltre alle
istituzioni risulta che nessuno degli appartenenti a queste famiglie rom abbia
un lavoro. Eppure spesso arrivano notizie di rom “nullatenenti” che vengono
sorpresi con auto e oggetti di lusso: com’è possibile senza un lavoro?
Possibile che nessun politico né le istituzioni si facciano questa domanda
elementare e si diano una risposta? Possibile che le segnalazioni di allarme e
le denunce di comitati e cittadini debbano sempre rimanere inascoltate?
Purtroppo le Forze dell’Ordine, nonostante l’impegno che mettono al di sopra
delle loro forze, hanno le mani legate da uno Stato che non fornisce loro gli strumenti
e i poteri utili per combattere questa delinquenza. Infatti quando un rom viene
arrestato, viene subito rilasciato perché risulta residente e quindi, secondo
la legge, viene meno il presupposto del pericolo di fuga. Le Forze dell’Ordine
possono solo controllare il nominativo, fare le foto, prendere le loro impronte
e rilasciarli per non rischiare l’accusa di sequestro di persona! Per questo i
rom in Italia possono tranquillamente circolare senza documenti e aggredire le
Forze dell’Ordine che fanno controlli nei campi nomadi e nelle loro abitazioni…
È normale lasciare in giro gente che ha alle spalle decine di precedenti penali
per gli stessi reati? A chi giova questo assurdo buonismo? Che credibilità ha
questo Stato, impotente per sua scelta? Il problema deve essere risolto alla
radice: se un rom non italiano non dimostra di avere un lavoro e una fissa
dimora, deve essere rimpatriato, anche se comunitario! Anche i comuni e le regioni
devono fare la loro parte e non devono dare la possibilità di restare a gente
che non lavora, non ha fissa dimora, delinque e non vuole integrarsi! In
Francia, prima con Sarkozy e poi con Hollande, è stata attuata una politica di rimpatrio incentivato, ma
anche coatto, di rom rumeni e bulgari (quindi comunitari). Sono razzisti pure i
francesi e Hollande? Se la Romania riprende i suoi rom dalla Francia, perché non
dovrebbe riprenderli dall’Italia? Inoltre si deve dire basta ai campi rom,
ormai diventati una “terra di nessuno” in mano a criminali che dettano la loro
legge, minacciando la sicurezza delle città e dei cittadini italiani. I campi
rom come noi li conosciamo non esistono altrove: nel Regno Unito esistono solo siti di sosta temporanea, non
permanenti, e fermarsi fuori da questi siti è considerato reato; in Francia ci
sono aree di permanenza temporanea
fornite di acqua e luce per i rom, a condizione che abbiano le Carnets de voyage rilasciate dalla
Prefettura. Quando in Italia lo Stato tornerà a essere uno Stato…?
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
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