Movimento per Perugia

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giovedì 12 marzo 2015

Sanità umbra: declassata all’ottavo posto!


Il mito del modello sanitario umbro da esportare, tanto vantato dalla Marini e da Walter Orlandi, è stato smentito ancora una volta dai fatti… Secondo il ministero della Sanità, nel 2013 l’Umbria è scesa all’ottavo posto tra le regioni italiane per quanto riguarda le prestazioni minime garantite e le modalità di erogazione (“Lea”), un crollo rispetto al 2011 quando la regione veniva classificata al terzo posto.  Sulle prestazioni minime garantite le altre regioni continuano a fare meglio di noi perché riescono a proporre nuove idee per affrontare le nuove esigenze cliniche ed epidemiologiche, mentre l’Umbria resta al palo! Manca all’interno della nostra sanità un’organizzazione efficiente e una programmazione efficace per migliorare prestazioni e servizi, che coinvolga medici e operatori nelle decisioni da prendere… L’Umbria non ha neanche programmato indicatori standard di qualità nella sanità, a differenza di regioni realmente virtuose come l’Emilia Romagna e la Lombardia, che sulla sanità si fa giudicare da autorevoli agenzie statunitensi; nella nostra regione abbiamo soltanto un accreditamento generico Agenas con indicatori “Iso” che valutano solo le fasi di un processo sanitario ma non gli esiti! L’unica preoccupazione dei nostri vertici sanitari, in primis la Marini che ha ancora le deleghe alla sanità (è mai possibile che una regione come l’Umbria non abbia ancora un assessore nell’assessorato più importante?), è quella del risparmio e dei conti in ordine: secondo i dati della Uil, nel triennio 2012-2014 la spesa per il personale è stata tagliata di quasi il 15%, mentre le altre regioni l’hanno tagliata del 4% e peggio di noi c’è solo la Campania! I tagli in questi anni hanno colpito tra i tanti servizi quello della guardia medica attiva 24 ore su 24, con la conseguenza che il numero dei pazienti per medici e infermieri è diventato enorme, e il servizio di sorveglianza notturna all’ospedale di Perugia, dove le visite dei ladri e i furti di borse e altri oggetti sono diventati ormai una “routine”, come le visite dei parenti ai malati ricoverati… Oggi al “Santa Maria della Misericordia” c’è solo un vigilantes che sta davanti ai monitor e che dovrebbe controllare 15-20 uscite dell’ospedale! Per non parlare dei tagli ai posti letto che hanno portato al vergognoso fenomeno delle barelle nei corridoi dei reparti: basti pensare che il Decreto Balduzzi fissava a 3,7% la soglia standard dei posti letto di una regione e l’Umbria è al 3,4%! Al reparto di Gastroenterologia di Perugia, ad esempio, sono stati tagliati 10 posti letto e il numero delle infermiere è passato da tre a due unità, ma sul corridoio del reparto ormai quasi ogni giorno troviamo le barelle con i pazienti: così il carico di lavoro è rimasto lo stesso, anzi si è appesantito, mentre il personale sanitario è diminuito ed è pure meno pagato! Ancora una volta la sanità umbra della Marini, di Orlandi e della sinistra si dimostra “virtuosa” solo sui risparmi e sui tagli, a discapito della qualità e della salute degli umbri…

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

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