Movimento per Perugia

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lunedì 16 febbraio 2015

Prostituzione, riapriamo le “case di tolleranza”!


A Roma come a Perugia si sta discutendo in questi giorni sulla proposta di istituire un “quartiere a luci rosse” dove esercitare la prostituzione impunemente… Siamo assolutamente contrari a questa proposta che riteniamo la solita “mezza misura” all’italiana che non affronta alla radice la questione e che porterà alla nascita di “zone di serie B” degradate e in mano ai criminali dediti allo sfruttamento della prostituzione! Il tema è molto più ampio e non può limitarsi alle “sparate” del sindaco Marino o del consigliere comunale di sinistra Nilo Arcudi… Il problema principale è la Legge Merlin del 1958 che ha disposto la chiusura delle “case di tolleranza” in Italia, una legge ipocrita che ha portato solo danni al paese: le prostitute adesso stanno sulle strade (prima la prostituzione sulla strada era quasi assente!), c’è una totale assenza di controlli medici, lo Stato non può esigere alcuna imposta dalle attività delle prostitute che guadagnano tutto in nero e soprattutto le grandi organizzazioni criminali hanno fatto enormi profitti con lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di giovani schiave! Io sono fiera di essere stata tra le promotrici nel 2008 di un referendum per la riapertura delle “case di tolleranza” e per l’abrogazione della Legge Merlin. Chi oggi governa dovrebbe avere il coraggio di affrontare seriamente il problema e di legalizzare le “case chiuse”, seguendo magari il modello adottato in Germania dove la prostituta viene considerata a tutti gli effetti una “professionista” che paga regolarmente le imposte allo Stato ed esercita la sua professione all’interno di appartamenti o dei “Frei Korper Kultur” (FKK), ricevendo periodiche visite mediche e frequenti controlli fiscali e legali. Le prostitute in Germania possono anche riunirsi in sindacati per tutelare i loro diritti e trattare con lo Stato le migliori politiche da adottare in materia! Inoltre in Germania lo Stato dispone anche di un database anagrafico di tutte le prostitute del paese per impedire sia lo sfruttamento della prostituzione da parte della malavita sia il reato di prostituzione minorile, duramente punito dai tedeschi! Perché non esportare il modello tedesco in Italia? Queste sarebbero le soluzioni serie per affrontare il problema, invece delle solite proposte campate per aria e delle solite “boutade” lanciate dai nostri politici!

Carla Spagnoli

Presidente onorario del Movimento per Perugia

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