Ritorniamo
a parlare della FCU. Prendiamo atto che la giunta Marini ha assicurato la
riapertura della linea San Sepolcro-Ponte San Giovanni entro i primi mesi del
2018. Fino a questo momento sono partiti solo i cantieri per la tratta
Umbertide-Città di Castello (chiusa da due anni…) grazie a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che in questo modo si dimostra
un’azienda “diversa” da Umbria Mobilità, la principale responsabile del
disastro FCU! Tuttavia i 63 milioni stanziati non possono bastare per tutta la
linea e ci chiediamo: quanto costerà a km la manutenzione della ferrovia (153
km)? Questo si saprà con certezza solo dopo l’analisi approfondita di tutta la
FCU che verrà effettuata con un treno speciale messo a disposizione da
RFI. Fatta l’analisi, invitiamo la
giunta a richiedere da subito le risorse
necessarie, senza aspettare che ci si “riduca all’osso” come è successo finora…
Ora la giunta dovrebbe chiedere i fondi europei per l’acquisto del materiale
elettrico, dal momento che la linea è elettrificata da San Sepolcro a Terni (ma
non ancora nel tratto Sant’Anna-Ponte San Giovanni): che senso ha avere una
linea elettrificata se poi sui binari viaggiano i vecchi, obsoleti e inquinanti
treni diesel? A proposito, come pensa Umbria Mobilità di risolvere la questione
legata ai 4 treni elettrici “Minuetto”? Sono costati circa 18 milioni di euro,
ma di questi 4 “Minuetto” solo uno circolava, gli altri 3 sono in deposito
senza pezzi di ricambio! Per sistemare i “Minuetto” forse si devono ancora
pagare i fornitori? E nel caso, come pensa Umbria di saldare
questi debiti…? Tornando ai lavori, ci permettiamo di suggerire due proposte: visto che si interverrà su tutta la linea,
non sarebbe opportuno in futuro aumentare la velocità dei treni rispetto ai 90
km orari massimi consentiti prima dei problemi a tutti noti? E visto che la FCU
passerà ad RFI, perché la linea non viene prolungata da San Sepolcro fino ad
Arezzo? In questo modo, oltre a vantaggi in termini di utenza, l’Umbria si
aggancerebbe alla linea Altà Velocità già esistente ad Arezzo! Purtroppo,
al di là dei lavori e dei tempi di riapertura, il danno d’immagine per l’Umbria
rimane ed è enorme, con conseguenze che si protrarranno sia a livello turistico
sia di utenza… Questo grazie ad una gestione miope della FCU da parte di
un’amministrazione “dilettante” di sinistra! Già si è visto come molti utenti
siano “scappati” da tempo, mentre altri non prendono i bus sostitutivi e si
sono già organizzati con i mezzi privati: verranno mai recuperati questi
utenti? Quanti anni ci vorranno prima che la FCU ritorni (se ritorna…)
efficiente nel rapporto costi/ricavi? Il danno ai cittadini con la chiusura
totale della FCU dopo oltre 100 anni rimane una macchia indelebile per questa giunta
nella storia umbra. Qualcuno pagherà mai per le sue responsabilità…? In uno
Stato “normale”, qualcuno avrebbe già pagato da tempo…
Carla
Spagnoli
Presidente
Movimento per Perugia
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