Movimento per Perugia

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sabato 5 settembre 2015

Smentiamo la Nestlè!




 Dopo tanto silenzio sulla Perugina la Nestlè ha diffuso una nota ufficiale in cui definisce infondate e senza riscontro le notizie sui 300 esuberi e sul crollo dei volumi produttivi. Siamo sconcertati di fronte a una multinazionale che risponde in maniera così goffa e contraddittoria, i lavoratori non hanno preso un abbaglio, in Perugina c’è aria di crisi e smobilitazione da tempo e la notizia dei 200/300 esuberi è cosa nota… Ma se così non fosse, perché la Nestlè non illustra il Piano Industriale per la Perugina? Speriamo che questo Piano non si riduca al lancio dell’ennesimo “Bacio”! Purtroppo il “siparietto” di Perugia è la traduzione di ciò che Nestlè ha sempre fatto in Italia, ponendo la parola fine a storie industriali italiane, tagliando posti di lavoro e attingendo massicciamente agli ammortizzatori sociali dello Stato italiano. Stavolta però è chiaro che Perugia non ci sta! Non ci sta a veder ridurre la Fabbrica storica della città al solo reparto Baci, che tra l’altro è il più meccanizzato e quello con il minor fabbisogno di forza lavoro. Quando nel 1988 Nestlè acquisì la Perugina da De Benedetti, non acquistò un mondo “monobrand”: il Bacio è un “di cui” di una storia costellata di prodotti. Qui parliamo di posti di lavoro, dell’articolo primo della Costituzione italiana, non siamo su “Scherzi a Parte”!!! Si cominci a parlare del management, e se la Perugina non ha il management giusto lo si cambi! Perché nelle altre divisioni c’è il turnover mentre a San Sisto ci sono sempre gli stessi, inefficaci manager da anni? È una scelta consapevole per andare alla deriva? Se così fosse, salviamo questa azienda cercando imprenditori veri! Basta con la storia del mercato difficile, i competitor di Perugina sono aggressivi e vincenti: basti vedere Lindt e la distribuzione dei suoi prodotti nella stessa città di Perugia… La Nestlè nel suo comunicato ha anche citato gli investimenti “sostenuti per garantire la presenza di Perugina a Expo 2015”: io ho visitato lo stand Perugina, uno stand bello esteriormente ma con pochissimi prodotti “Perugina” all’interno, sguarniti e messi alla rinfusa… Di certo non era uno stand all’altezza del marchio! Questa è la dura realtà della Perugina oggi: un’azienda storica, cuore di Perugia e dell’Umbria, abbandonata a un triste destino…

Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per Perugia

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