Movimento per Perugia

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venerdì 23 gennaio 2015

L’Europa è in guerra…


La grande manifestazione di Parigi dell’11 gennaio, con due milioni di persone in piazza, ha visto sfilare in prima fila i potenti del mondo, gli stessi che con il loro buonismo ci hanno sottomessi a questi fanatici che applicano con ferocia le loro leggi religiose! L’eccessiva tolleranza che ha contraddistinto le politiche sull’immigrazione, la sottovalutazione del pericolo del fanatismo islamico e l’assenza di controlli del territorio e delle persone ci hanno portato a questa situazione e se non fosse per la tragicità degli eventi e delle circostanze ci verrebbe da ridere nell’osservare le facce spaventate e contrite dei potenti, che per mano hanno “sfilato” circospetti ripresi dalle telecamere davanti al mondo intero, come se bastasse una “sfilata” per ripulirsi le coscienze, qualora ne avessero una, e la faccia, qualora ne avessero solo una, di fronte a tutti noi, ormai sotto assedio e vittime della loro incapacità! I fatti di Parigi ci hanno fatto capire che la guerra non riguarda più solo gli “altri” ma riguarda anche noi, e molto da vicino! Il fine della strage al Charlie Hebdo da parte dei fanatici musulmani è stato quello di dimostrare alla loro comunità che gli jihadisti applicano con determinazione la sharia e la pena di morte per i blasfemi, invocata da sempre da centinaia di migliaia di musulmani.  Ancora oggi, in 13 Stati islamici (tra cui Pakistan, Iran, Kuwait e Arabia Saudita) l’apostasia e la blasfemia contro Maometto vengono punite con la pena di morte e in altri Stati islamici vengono applicate altrettante dure punizioni corporali, il carcere, l’ergastolo e la fustigazione nelle pubbliche piazze! E come dimenticare l’orrore delle bambine cristiane e yazide ridotte in schiavitù dall’Isis? La schiavitù di queste giovani è prevista e regolamentata non solo dalla sharia ma anche da molti versetti del Corano ed è praticata in tutte le monarchie del Golfo! Per un jihadista e per molti musulmani e stati islamici, uccidere un blasfemo non è gesto di terrorismo, ma significa applicare la sharia più classica, in vigore anche in paesi alleati dell’occidente.
 Ma di questi fatti i media occidentali non si occupano né gli danno la giusta importanza: basti pensare alla storia di Asia Bibi, una giovane cattolica pakistana condannata a morte con la falsa accusa di blasfemia contro Maometto e che dal 2009 vive rinchiusa in una cella in condizioni disumane nell’indifferenza totale di media e istituzioni! Per interessi economici e politici, l’Occidente ha rinnegato i propri valori e le proprie tradizioni cristiane e nessun paese europeo chiede agli immigrati che vengono ospitati di rispettare leggi, costumi e religione di chi li ospita! Le società multirazziali oggi sono diventate società “multiconflittuali”, senza integrazione: con la crisi che c’è in Europa, dove manca persino il lavoro per noi italiani ed europei, come si può pensare di dar lavoro anche agli extracomunitari? E quindi come si possono integrare persone che non hanno un lavoro? I governanti, in una vera democrazia, dovrebbero pensare prima alla tutela dei loro popoli e poi agli altri... L’immigrazione ha portato l’Europa a una situazione di saturazione e i popoli europei non ne possono più!
Per quanto riguarda l’Isis, oggi non si può più parlare di semplice fenomeno jihadista o di fanatici religiosi, ma di  un movimento  che si è fatto Stato con il Califfato di Al Baghdadi, uno Stato islamico che applica l’identica sharia che vige in molti altri paesi islamici, solo con più rigore e ferocia! La legge della sharia è applicata nell’Arabia Saudita dell’ “amico” Re Abdullah, grande alleato degli americani e dei politici occidentali, i quali tacciono sulla sharia saudita per interessi economici e di politica estera! Purtroppo oggi ci rendiamo conto di come la “fratellanza musulmana” sia incompatibile con i  valori del mondo occidentale! A questo punto, cosa devono fare l’Europa e l’Italia per difendersi? Innanzitutto abolire da subito il trattato di Schengen e la libera circolazione delle persone ripristinando le frontiere: in questo momento le ragioni della sicurezza devono avere la precedenza su ogni altra ragione! L’Italia deve impedire ad attivisti e “volontari” di recarsi nelle zone di guerra con il rischio di essere presi come ostaggi dai miliziani con i quali poi bisogna trattare, e trattare vuol dire pagare forti riscatti che finanzieranno i nostri nemici e porteranno altri sequestri e stragi. Infine destinare fondi cospicui alle Forze dell’Ordine e ai servizi segreti per il contrasto al terrorismo e all’immigrazione clandestina: è forte infatti il rischio che miliziani dell’Isis possano infiltrarsi tra gli immigrati clandestini che sbarcano in Europa! Dobbiamo riconoscere che questa è una guerra e che bisogna applicare le leggi di guerra!

Carla Spagnoli Presidente onorario del Movimento per Perugia

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