La grande manifestazione di Parigi dell’11 gennaio,
con due milioni di persone in piazza, ha visto sfilare in prima fila i potenti
del mondo, gli stessi che con il loro buonismo ci hanno sottomessi a questi fanatici
che applicano con ferocia le loro leggi religiose! L’eccessiva tolleranza che
ha contraddistinto le politiche sull’immigrazione, la sottovalutazione del
pericolo del fanatismo islamico e l’assenza di controlli del territorio e delle
persone ci hanno portato a questa situazione e se non fosse per la tragicità
degli eventi e delle circostanze ci verrebbe da ridere nell’osservare le facce
spaventate e contrite dei potenti, che per mano hanno “sfilato” circospetti
ripresi dalle telecamere davanti al mondo intero, come se bastasse una
“sfilata” per ripulirsi le coscienze, qualora ne avessero una, e la faccia,
qualora ne avessero solo una, di fronte a tutti noi, ormai sotto assedio e
vittime della loro incapacità! I fatti di Parigi ci hanno fatto capire che la
guerra non riguarda più solo gli “altri” ma riguarda anche noi, e molto da
vicino! Il fine della strage al Charlie Hebdo da parte dei fanatici musulmani è
stato quello di dimostrare alla loro comunità che gli jihadisti applicano con
determinazione la sharia e la pena di morte per i blasfemi, invocata da sempre
da centinaia di migliaia di musulmani.
Ancora oggi, in 13 Stati islamici (tra cui Pakistan, Iran, Kuwait e
Arabia Saudita) l’apostasia e la blasfemia contro Maometto vengono punite con
la pena di morte e in altri Stati islamici vengono applicate altrettante dure
punizioni corporali, il carcere, l’ergastolo e la fustigazione nelle pubbliche
piazze! E come dimenticare l’orrore delle bambine cristiane e yazide ridotte in
schiavitù dall’Isis? La schiavitù di queste giovani è prevista e regolamentata
non solo dalla sharia ma anche da molti versetti del Corano ed è praticata in
tutte le monarchie del Golfo! Per un jihadista e per molti musulmani e stati
islamici, uccidere un blasfemo non è gesto di terrorismo, ma significa
applicare la sharia più classica, in vigore anche in paesi alleati
dell’occidente.
Ma di questi fatti i
media occidentali non si occupano né gli danno la giusta importanza: basti
pensare alla storia di Asia Bibi, una giovane cattolica pakistana condannata a
morte con la falsa accusa di blasfemia contro Maometto e che dal 2009 vive
rinchiusa in una cella in condizioni disumane nell’indifferenza totale di media
e istituzioni! Per interessi economici e politici, l’Occidente ha rinnegato i
propri valori e le proprie tradizioni cristiane e nessun paese europeo chiede
agli immigrati che vengono ospitati di rispettare leggi, costumi e religione di
chi li ospita! Le società multirazziali oggi sono diventate società
“multiconflittuali”, senza integrazione: con la crisi che c’è in Europa, dove
manca persino il lavoro per noi italiani ed europei, come si può pensare di dar
lavoro anche agli extracomunitari? E quindi come si possono integrare persone
che non hanno un lavoro? I governanti, in una vera democrazia, dovrebbero
pensare prima alla tutela dei loro popoli e poi agli altri... L’immigrazione ha
portato l’Europa a una situazione di saturazione e i popoli europei non ne
possono più!
Per quanto riguarda l’Isis, oggi non
si può più parlare di semplice fenomeno jihadista o di fanatici religiosi, ma
di un movimento che si è fatto Stato con il Califfato di Al
Baghdadi, uno Stato islamico che applica l’identica sharia che vige in molti
altri paesi islamici, solo con più rigore e ferocia! La legge della sharia è applicata
nell’Arabia Saudita dell’ “amico” Re Abdullah, grande alleato degli americani e
dei politici occidentali, i quali tacciono sulla sharia saudita per interessi
economici e di politica estera! Purtroppo oggi ci rendiamo conto di come la
“fratellanza musulmana” sia incompatibile con i
valori del mondo occidentale! A questo punto, cosa devono fare l’Europa
e l’Italia per difendersi? Innanzitutto abolire
da subito il trattato di Schengen e la libera circolazione delle persone
ripristinando le frontiere: in questo momento le ragioni della sicurezza devono
avere la precedenza su ogni altra ragione! L’Italia deve impedire ad attivisti
e “volontari” di recarsi nelle zone di guerra con il rischio di essere presi
come ostaggi dai miliziani con i quali poi bisogna trattare, e trattare vuol
dire pagare forti riscatti che finanzieranno i nostri nemici e porteranno altri
sequestri e stragi. Infine destinare fondi cospicui alle Forze dell’Ordine e ai
servizi segreti per il contrasto al terrorismo e all’immigrazione clandestina:
è forte infatti il rischio che miliziani dell’Isis possano infiltrarsi tra gli
immigrati clandestini che sbarcano in Europa! Dobbiamo riconoscere che questa è
una guerra e che bisogna applicare le leggi di guerra!
Carla Spagnoli Presidente onorario del Movimento per Perugia
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