Che cosa sta succedendo nella
Perugina? Il segretario Flai-CGIL Michele Greco, dopo lungo letargo, ha
addirittura denunciato minacce agli operai da parte di Nestlè… Secca e rapida è
stata la smentita di Gianluigi Toia, Direttore relazioni industriali di Nestlè
Italia, che ha invitato Greco a rivolgersi alla magistratura per provare le sue
accuse… Toia ha pure parlato di «esigenze produttive, che richiedono anzi
lavoro aggiuntivo»! Affermazioni un po’ contraddittorie, considerando i 340
esuberi già annunciati… Dove sta la verità? Non possiamo scoprirlo ora, ma se il
Dottor Greco non va avanti nelle sue accuse e si limita a una semplice
dichiarazione alla stampa, fatta magari per darsi l’immagine di “sindacalista
duro e puro”, di certo non ci farà una bella figura… Quello che è certo, oggi,
è che i 340 “ricollocamenti” restano confermati e che gli impiegati, al pari
delle maestranze, stanno vivendo un incubo (solo ora Greco si è ricordato di
loro, dopo un silenzio assoluto e dopo i nostri interventi!). La verità è che
dentro la Perugina la situazione è in piena stasi: gli stagionali sono ancora a
casa e chissà se verranno richiamati, i lavoratori fissi e i part-time lavorano
a ritmi assurdi, le maestranze un tempo impiegate nei reparti biscotti e
caramelle sono state portate nelle linee “Baci” e tavolette e dell’aumento dei
volumi produttivi, tanto sbandierati da sindacati e multinazionale nel 2016,
non c’è neppure traccia! Sulla “nuova” confiserie meglio stendere un velo pietoso:
che fine ha fatto quel progetto strategico che avrebbe dovuto “rinverdire” i
fasti di Perugina, creare bisogno di manodopera e quindi lavoro? Temiamo che i
340 esuberi si paleseranno a partire da febbraio, quando inizierà la curva
bassa di produzione… Il sindacato cosa fa? Come sta operando? I sindacalisti
hanno in mente uno “straccio” di strategia…? Oppure la questione Perugina era
finita in qualche “cassetto balneare”…? Nell’ultima riunione il sindacato si
era preso l’impegno di esaminare e fare una mappatura delle attività
dell’azienda, per capire, specie tra gli impiegati, quali sono i posti a
rischio e distinguerli da quelli legati al calo dei volumi… È stata fatta?
Anche per gli impiegati il clima è cupo: temiamo che a breve possa esserci la
chiusura di uffici di natura commerciale, se già non è iniziata, e che per
molti impiegati il prossimo futuro è la Cassa Integrazione! Nel frattempo la
concorrenza si muove e investe: anche i dati AIDEPI del 2016 registrano un
+3,2% nella produzione di cioccolato e cacao rispetto al 2015… E in Perugina?
Dove sono la ricerca, l’innovazione e i nuovi prodotti? Come sono stati spesi i
60 milioni di euro, oltre alla pubblicità dei Tablò? A quando nuovi spot? I
sindacati, su questi punti, che dicono…? Intanto Nestlè investe 48 milioni
sullo stabilimento di Benevento per farne «l’hub internazionale della pizza surgelata» e invita pure i ministri
Calenda e de Vincenti alla presentazione del progetto: sindacati Perugina,
nulla da dire su due ministri che “vanno a braccetto” con i vertici Nestlé? Non
era lo stesso Governo PD che aveva assicurato la volontà di arrivare ad una
soluzione per la Perugina? E come mai per una vertenza da 340 esuberi il
Governo “schiera” un Sottosegretario, la Bellanova, mentre a Benevento si vedono
ben due Ministri? Un’ultima considerazione: gira voce che, anche a causa di
programmi sbilanciati, alcune linee produttive siano sovraccariche e la
fabbrica non riesca a far fronte alle produzioni previste; si dice che non è
escluso che si debba “chiedere aiuto” ad altre fabbriche Nestlè… È vero tutto
questo? Al sindacato è giunta notizia? Sarebbe un paradosso che, a fronte di
340 esuberi, venissero “ricollocati” pure i volumi produttivi…
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
Nessun commento:
Posta un commento