ARTICOLO DELL'11 MARZO 2016
La questione Perugina negli
ultimi giorni sta finalmente mostrando il vero volto di chi sta in politica e
all’interno del sindacato nella nostra regione. Siamo sbalorditi nel vedere che
un centrodestra umbro che solo adesso, e solo con i consiglieri Ricci e
Squarta, comincia a fare timidi interventi e mozioni per la Perugina e i suoi
lavoratori, come se fosse “caduto dal pero”: troppo poco, e comunque troppo
tardi! Per contro c’è una sinistra e soprattutto un Pd umbro che dimostra di
avere la solita faccia tosta: il consigliere Giacomo Leonelli, segretario
regionale PD, ha finalmente annunciato un’interpellanza alla giunta per fare
chiarezza sulle proiezioni occupazionali dello stabilimento di San Sisto e sul
futuro delle caramelle “Rossana” e dei biscotti “Ore Liete”. Troppo comodo per
il PD e la sinistra cavalcare l’onda adesso (come da sempre sono abituati) ma,
cari politici, siete fuori tempo massimo perché i danni, ormai, sono stati
fatti! Inutile alzare la voce ora per far finta che avete fatto la vostra parte
per difendere la Perugina: prima dove eravate? Quando si doveva agire per i lavoratori,
il PD cosa faceva? Ricordiamo che il 7 ottobre scorso, durante la vertenza
Perugina al MISE con i manager della Nestlè, la presidente Marini era a New
York alla mostra di Burri invece che a Roma per difendere gli operai e battere
i pugni sul tavolo… Dove sono i comunisti di una volta? Sono due anni che
denunciamo la situazione della Perugina senza essere ascoltati, ora politici e
sindacati sono tutti in prima fila, invece di andare a nascondersi per la
vergogna! Sui sindacati meglio stendere un velo pietoso: il due marzo scorso,
giorno del Piano Industriale, tutti cantavano vittoria entusiasti e giubilanti
per “i 60 milioni in tre anni e gli zero esuberi” e qualcuno si era pure
permesso di scomodare la mia bisnonna Luisa dicendo che la promozione del Bacio
all’estero era la «coronazione del sogno di Luisa Spagnoli»! Con che coraggio
questa gente continua a parlare? Persino Stefano Vinti, ex assessore della
giunta Marini e di sinistra da sempre, si è detto “allibito” dalle aperture di
regione e sindacati… Nessuno di loro, nelle interviste, aveva messo al centro
il futuro delle “Rossana” e dei biscotti “Ore Liete” dai quali Nestlè ha annunciato
a chiare lettere di volersi disimpegnare. Ma la Perugina non era forse una
fabbrica dolciaria e non solo del cioccolato? Ora, per timore dei lavoratori
giustamente arrabbiati, i sindacati fanno marcia indietro e si mostrano
preoccupati, purtroppo per loro i giochi sono fatti! Ancora non riusciamo a
comprendere l’entusiasmo che ha contagiato istituzioni e sindacati per il Piano
Industriale: si parla di 60 milioni d’investimenti in tre anni, ma quante
risorse in più saranno destinate alla pubblicità dei prodotti rispetto agli
anni passati? Ci risulta che negli anni precedenti le risorse investite in
pubblicità si aggiravano sui circa 7/8 milioni di euro l’anno; facendo due
conti in futuro per la pubblicità le cifre saranno di poco superiori. Dov’è la svolta
tanto auspicata? C’è la volontà reale di Nestlè di puntare sul marketing? Si
parla di esuberi zero, ma come è possibile questo se ben due reparti (caramelle
e biscotti) stanno per essere smantellati? Perché nessuno all’incontro con
Nestlè si è posto da subito queste domande? Infine mi rivolgo alla dottoressa
Simona Marchesi, rappresentante Flai Cgil; cara dottoressa, nei giorni scorsi
avevo raccolto il suo invito a celebrare insieme i 90 anni delle Rossana per
tenere alta l’attenzione sul suo futuro, dando la mia disponibilità ad
affittare a mie spese una sala di Città della Domenica per l’evento... Ho
ribadito la mia disponibilità sia per telefono che per e-mail. Oggi sarebbe
ancor più significativo fare qualcosa per il compleanno delle Rossana, sperando
che non sia l’ultimo: siete ancora disponibili? Siamo in attesa di una
risposta…
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia
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