La
tragedia dell’incidente ferroviario in Puglia ha portato alla ribalta lo stato
delle linee ferroviarie locali e la loro sicurezza. L’Umbria, fortunatamente,
da tempo ha superato il sistema del “via libero telefonico” e la FCU ha un
sistema di sicurezza basato sul Dirigente Centrale Operativa (DCO) che
controlla tutto il traffico dei treni evitando la possibilità di qualsiasi
contatto tra i convogli. Tuttavia ciò non deve farci abbassare la guardia sullo
stato della nostra ferrovia, inaugurata più di cent’anni fa ma lasciata, oggi,
completamente al suo destino! Da tempo denunciamo la necessità di fare la
manutenzione di tutta la linea FCU, da Terni fino a San Sepolcro. Servono
urgentemente interventi come la messa della breccia sui binari e la
risistemazione di tutte le massicciate; ma soprattutto serve al più presto il
riallineamento dei binari per prevenire il pericolo di deragliamenti dei treni,
soprattutto ora che con la stagione estiva il ferro, allungandosi, rischia di
deformare il binario. Questi lavori di manutenzione dovrebbero essere frequenti
ma non vengono fatti da anni, se non nei casi di estrema urgenza! Da quanti
anni non viene noleggiato il macchinario per riallineare il binario? Questa
mancanza di manutenzione spiega tutti i disagi accaduti in questi anni, non
ultimo la riduzione della velocità massima a 50 km orari sulla linea
Umbertide-Città di Castello… La Regione attualmente non ha i 70 milioni di euro
che all’incirca servono per mettere in sicurezza tutta la linea FCU, eppure in
questi anni, tra raddoppio ferroviario (a proposito, che fine ha fatto…?) e
altri interventi sono stati spesi centinaia di milioni di euro! Come sono stati
usati questi soldi? A che sono serviti tutti gli ammodernamenti fatti, se la
ferrovia si trova in questo stato di agonia? A che è servito eliminare i
passaggi a livello per fare andare i treni a 110 km orari, se poi questi
viaggiano a 90 km orari? Forse devono ridurre la velocità per lo stato dei
binari…? A proposito di treni, ci chiediamo ancora una volta: che fine hanno
fatto i 4 “Minuetto” elettrici, costati circa 18 milioni? Ci risulta che solo
uno è in funzione, sulla tratta Umbertide-Ponte San Giovanni, gli altri sono in
deposito perché non hanno i pezzi di ricambio… Allora a che è servito
elettrificare la rete FCU da San Sepolcro a Terni (ma non da Sant’Anna a Ponte
San Giovanni)? A che servono le sottostazioni elettriche se mancano i treni…?
Persino le stazioni sono abbandonate a se stesse: non ci sono neanche i soldi
per le tubature dei bagni pubblici! Questo è il rilancio della linea ferroviaria,
di cui tanto si vanta la Marini? La verità è che i problemi della FCU sono
iniziati proprio nel momento in cui la sua gestione è passata dallo Stato alla
Regione tramite Umbria Mobilità: da quel momento la FCU è stata messa in
secondo, se non terzo piano e sminuita dalla sinistra, nonostante le “belle
parole” contenute nel Piano Regionale dei Trasporti. È impensabile che della
FCU si parli solo quando succedono i disastri: una volta passato il clamore
della tragedia pugliese, resterà tutto come prima…?
Carla Spagnoli
Presidente
Movimento per Perugia
Gian Battista Mannone
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