Ritorniamo
a parlare della Perugina… Oggi, purtroppo, sull’azienda sembra essere tornato
un silenzio tombale: la Nestlè, nonostante le preoccupazioni tra i lavoratori,
continua a tacere e non c’è traccia di un piano industriale. Anche le
istituzioni sembrano essere disinteressate, con la Presidente Marini che ad
ottobre ha preferito “volare” a New York alla mostra di Burri invece che
partecipare al summit del Ministero sulla Perugina con i rappresentanti dei
lavoratori e con l’Amministratore Delegato di Nestlè Italia! Eppure la
situazione in questi mesi non è cambiata, anzi! C’è sempre più timore che
Nestlè voglia smantellare reparti come la confiserie, i biscotti e le caramelle
e che i contratti di solidarietà, in scadenza ad agosto 2016, siano il preludio
di oltre 200 esuberi! Il marketing è pressoché inesistente e non c’è alcuna
pubblicità dei prodotti Perugina: quest’estate nelle tv girava lo spot delle
“Nuvole Perugina” ma sapete, cari umbri, dove vengono prodotte le “Nuvole” e le
“Creme”? In Francia! Nel 2013 la Nestlè lanciò sul mercato francese il Bacio
con l’etichetta “Lanvin”, senza alcun riferimento al marchio “Perugina” e allo
stabilimento di San Sisto… Perché ora si spacciano per “Perugina” prodotti
francesi, che nulla hanno a che fare con la storia del marchio? Perché questa
delocalizzazione? Fanno forse le “prove generali” per delocalizzare la
produzione all’estero…? Dove sono i sindacati? Perché hanno permesso senza
fiatare lo scempio dei Baci “Lanvin” e non dicono nulla sui prodotti “Perugina”
delocalizzati? I sindacati continuano a parlare di Perugina come «fabbrica
dolciaria, non solo del cioccolato» e a chiedere a Nestlè il piano industriale:
ma cosa hanno fatto concretamente per tutelare l’azienda e i lavoratori?
Niente! Per anni i sindacati hanno fatto il bello e il cattivo tempo dentro la
Perugina, minacciando scioperi e persino boicottaggi dei prodotti… La crisi
della Perugina è anche una loro responsabilità! La situazione è allarmante: ci
risulta che allo stabilimento di San Sisto lavorino 150 stagionali in meno
rispetto al 2014. Sabato 21 si è tenuto un dibattito sulla Perugina
organizzato dal Movimento 5 Stelle, con la presenza dei deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella: c’erano anche i
rappresentanti sindacali ma non quelli della Nestlè, che hanno preferito
“disertare”… All’incontro ero stata invitata anche io ma la nascita di una
nipotina “impaziente” mi ha impedito di essere presente. Finalmente qualcuno in
Parlamento e nelle istituzioni si sta occupando della vicenda della Perugina e
sta cercando di sensibilizzare i cittadini sulle sorti dell’azienda che
dovrebbe stare a cuore a tutti! Al dibattito c’è stata anche la testimonianza
di un lavoratore dell’indotto licenziato insieme ad altre 5 persone nel
silenzio più assoluto e con il beneplacito della CGIL… Altro che tutela dei
posti di lavoro! Da più di un anno, ormai, il Movimento per Perugia denuncia lo
stato di abbandono e di smobilitazione dell’azienda. Dove sono i nostri
politici, di destra e di sinistra? Si sveglino, facciano interpellanze,
interrogazioni e ogni azione possibile per difendere il futuro della Perugina,
patrimonio dell’Umbria e del Made in Italy. Le sorti della Perugina devono
unirci, non dividerci…
Carla
Spagnoli
Presidente
Movimento per Perugia
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